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Intervista a Biondi (Forza Italia): "Il 2023 sia l'anno in cui si attua il cambiamento. Il centro-destra si allarghi al Terzo Polo"

Nella ritrovata compattezza del centro-destra di Forlì, cementificata dal rimpasto restano i malumori di Lauro Biondi, capogruppo di Forza Italia

Nella ritrovata compattezza del centro-destra di Forlì, cementificata dal rimpasto che ha visto l'ingresso nella giunta del sindaco Gian Luca Zattini di Fratelli d'Italia e 'Centro-destra per Forlì', restano i malumori di Lauro Biondi, capogruppo di Forza Italia. La posizione più critica, come è noto, è stata proprio sul rimpasto, che ha visto diventare assessore per Fratelli d'Italia Marco Catalano, consigliere comunale eletto però in Forza Italia e poi migrato nel partito di Giorgia Meloni.

Biondi, permane la sua posizione critica?
“Forse non è chiaro che Forza Italia negli ultimi 10 anni è stata a Forlì la vera forza politica che si è battuta per il cambiamento. Perché pensiamo che si possa fare di più e meglio? Perché non dimentichiamo il periodo in cui abbiamo a lungo invocato novità e attenzione alle cose da fare per la città. Ora Covid e guerra, con le loro ricadute problematiche come l'inflazione e la crisi energetica, non ci hanno permesso di navigare verso gli obiettivi di reale cambiamento che ci eravamo prefissati, sono stati un ostacolo alla risoluzione di certi problemi. Il 2023 si dovrà caratterizzare quindi per un'agenda di impegni  su temi specifici”

Quali?
“Come Forza Italia ne proponiamo quattro. Il parcheggio sotterraneo di piazza del Carmine che potrà dare il via ad un piano complessivo per il centro storico che non abbiamo concretizzato. E poi un'infrastruttura per lo sviluppo: il collegamento, tramite complanare, da Forlì all'E45, per collegare la città a Cesena, all'E45, al mare e al porto di Ravenna. C'è poi la semplificazione burocratica: sperimentare procedure amministrative nuove per ridurre i tempi e le difficoltà di approccio dei cittadini alla pubblica amministrazione. E poi, dato che vedo una certa stagnazione della città dal punto di vista sociale, un piano abitativo sociale di 300-400 nuovi alloggi per le 800 e più persone che si trovano in lista di attesa per una casa popolare”.

Quest'ultimo pare un piano di case popolari stile anni '70. E' realmente attuabile?
“Si può finanziare con un piano accettabile. Quando il cittadino ha la garanzia di un tetto, riesce ad affrontare meglio le difficoltà della vita. Inoltre, dobbiamo tenere conto che, a differenza delle altre città vicine, Forlì ha una percentuale di stranieri in centro storico doppia rispetto alla media, che arriva al 25%, bisogna alleggerire questa pressione dando soluzioni abitative distribuite su tutto il territorio comunale”.

Diceva che manca una spinta alla novità nell'amministrazione di centro-destra?
“Si mettano in agenda queste proposte e si dà un senso ad un cambiamento che come Forza Italia sosteniamo”.

Il sindaco, nella recente intervista a ForlìToday, ha sostanzialmente annunciato la sua ricandidatura. Che ne pensa?
“Nel quadro politico forlivese assistiamo ad un ridimensionamento della Lega che deve far riflettere, passata dal 30 al 7%...”

Se fa riferimento alle ultime elezioni politiche, è stato un trend nazionale. O intende che i forlivesi, alle ultime elezioni Politiche, hanno voluto anche sfiduciare la Lega al governo della città?
“E' un trend nazionale, ma con una criticità locale perché la Lega amministra la città con deleghe di peso. Analogamente, sempre come trend nazionale, Fratelli d'Italia ha avuto anche qui una grande crescita di consenso. Però l'unica forza che non ha perso consensi rispetto a tre anni fa è Forza Italia. Tornando all'intervista al sindaco, forse Zattini esagera sul peso determinante della sua lista civica. Il ragionamento conclusivo è che necessario che la maggioranza ritrovi una sua compattezza sui progetti, e noi come Forza Italia non ci difetta né l'impegno, né la lealtà nei confronti dell'alleanza di centro-destra”.

Si può obiettare che tutto questo ragionamento non lo si debba attribuire a Forza Italia, ma a Lauro Biondi come singolo cittadino, per usare un'espressione usata dal sindaco Zattini nel momento in cui si è levato il suo dissenso al rimpasto di giunta.
“Ci sono stati contrasti, non tra Biondi e Forza Italia, ma tra gruppo consigliare e partito. Questo può aver creato confusione. Questi contrasti devono cessare, assodato che il gruppo consigliare lavora per Forza Italia. Speriamo che i vertici del partito vogliano giungere ad una vera unità. Sul rimpasto continuo ad essere convinto che si sia guardato più all'aritmetica politica che alla buona amministrazione”.

Quali dovranno essere, a suo giudizio, le prossime sfide dell'alleanza di centro-destra in vista del voto amministrativo del 2024?
“Siamo convinti che l'attuale maggioranza non debba adagiarsi su sé stessa. Nel 2019 abbiamo vinto perché i nostri avversari hanno mancato degli obiettivi politici ed elettorali. Per vincere di nuovo, a  livello politico ci deve essere l'obiettivo di allargamento del centro-destra, per esempio al Terzo Polo”.
 

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