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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Botellòn disobbediente", Morrone: "Città universitaria non significa sballo ovunque"

Il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, commenta così il "Botellòn disobbediente", la manifestazione di protesta messa in atto da un gruppo di giovani nella serata di giovedì in piazzetta della Misura

"Quattro gatti a manifestare in una città di oltre 118.000 abitanti? Ce ne faremo una ragione. Liberi di promuovere lo ‘sballo alcolico’, ma libera anche l’amministrazione di assumere iniziative che rispettino tutti i forlivesi, salvaguardando la città da troppo tempo abbandonata al degrado". Il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, commenta così il "Botellòn disobbediente", la manifestazione di protesta messa in atto da un gruppo di giovani nella serata di giovedì in piazzetta della Misura, dietro il muncipio contro l'ordinanza anti-vetro e anti-alcol varata a fine agosto dal sindaco Gian Luca Zattini. 

Video - La "bevuta" di protesta

"L’appello ai giovani manifestanti è di non cadere nella trappola della strumentalizzazione - prosegue l'esponente del Carroccio -. Non c’è scritto da nessuna parte che la presenza di studenti universitari e stranieri sia una ‘concausa’ di questo degrado. Forlì è la casa di tutti i suoi residenti, che, credo, dovrebbero avere tutto l’interesse a mantenerla ospitale, pulita e ordinata. Esattamente come la propria abitazione. Non credo che la qualifica di ‘città universitaria’ debba significare una città dove ci si può sballare ovunque, dove si imbrattano i muri, dove regnano incuria, degrado e insicurezza, ma una città dove scienza, sapere, ricerca, feste e divertimento fanno la differenza in positivo".

La manifestazione - La cronaca della serata

Conclude Morrone: "Penso anche che la stragrande maggioranza degli studenti universitari siano qui non per ‘ubriacarsi all’aperto’ lasciandosi dietro distese di bottiglie di vetro e altri rifiuti, ma per seguire al meglio un percorso di studi che deve aprire loro un futuro soddisfacente. Studio e divertimento: l’abbiamo fatto tutti, ma nel rispetto di alcune regole fondamentali. Senza parlare degli effetti devastanti dell’abuso di alcool tra i giovani e i giovanissimi che sta producendo in Italia un preoccupante allarme sociale e sanitario e sui cui aspetti sociologici, psicologici e culturali sarebbe opportuno interrogarsi". 

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