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Bulbi e Russo contro Balzani: "Forlì è al palo e lui non si confronta con noi"

Duro attacco del presidente e del vice presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Massimo Bulbi e Guglielmo Russo, nei confronti del sindaco di Forlì, Roberto Balzani. "La città è ferma al palo"

Duro attacco del presidente e del vice presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Massimo Bulbi e Guglielmo Russo, nei confronti del sindaco di Forlì, Roberto Balzani, che nei giorni scorsi ha rilanciato la proposta di affrontare l’idea di un’unica provincia romagnola, sulla base anche degli indirizzi assunti del Governo. I due attacco indirettamente il sindaco, definendo Forlì “una città che rischia di rimanere ferma al palo e non più attrattiva, con gravi pericoli di arretramento e d'isolamento nello scenario romagnolo e regionale”.

A Bulbi e Russo non va giù che Balzani abbia affrontato il tema con i sindaci del territorio forlivese “senza sentire il bisogno, e non è la prima volta, quanto meno d'informare o coinvolgere questo ente”. E per questo hanno convocato tutti i sindaci del territorio per martedì 3 luglio alle 11, al fine di discutere il tema del riordino istituzionale.

ANTEFATTO - Il riferimento è alla riunione della Conferenza socio-sanitaria di mercoledì, in cui Balzani avrebbe consegnato ai sindaci presenti (anche i due di centrodestra) una proposta di ordine del giorno sul tema della Provincia unica romagnola, senza consegnare il medesimo documento al vice presidente della Provincia, Guglielmo Russo.

PROVINCIA UNICA - “I temi della riforma delle istituzioni sono fondamentali per lo sviluppo ed il futuro del Paese – dicono Bulbi e Russi - e proprio per questo, non si prestano a facili e dannose scorciatoie o a protagonismi solitari. Purtroppo sul tema delle 'Province' si è troppo pontificato in questi anni e nulla di concreto è stato deciso, col solo risultato di averle delegittimate agli occhi dei cittadini”. I due massimi esponenti della Provincia di Forlì-Cesena ricordano che il governo ha formulato “una proposta che contempla, fra l'altro, la razionalizzazione delle Province determinando i requisiti minimi per la sussistenza di quelle esistenti e per la riattribuzione d'importanti funzioni di programmazione, come l'ambiente, il lavoro, l'urbanistica e le opere pubbliche”.

CAMBIO DI ROTTA: SI' ALLA PROVINCIA UNICA - E rispetto ad un anno fa, quando l’idea di un’unica provinca romagnola fu respinta al mittente di fatto, Bulbi e Russo cambiano idea e si dicono favorevoli all’idea “che, almeno le tre province romagnole, possano essere unificate. Siamo però certi, e lo abbiamo ripetuto spesso in questi anni, che serve una riforma generale dell'assetto istituzionale del paese”. Una riforma “che faccia, innanzitutto, chiarezza su competenze, deleghe e funzioni di ciascuno e che assicuri per ognuna di esse, le risorse necessarie a farvi fronte. In mancanza di tale chiaro disegno, sarebbe certamente preferibile l'abolizione tout court”.

STATI GENERALI - Balzani ha anche chiesto la convocazione degli “Stati Generali della Romagna”. A questo proposito, Bulbi e Russo fanno ricorso all’ironia, dicendosi “felici di constatare che il Sindaco di Forlì, è giunto a condividere le nostre posizioni in quanto, come si ricorderà, tale richiesta fu formulata dalla Provincia, ben due anni fa e cadde, tuttavia, nel vuoto”.

AUSL UNICA - Anche sulla proposta di azienda sanitaria unica romagnola, hanno un appunto da fare. “Quanto al tema dell'AUSL unica di Romagna – affermano Bulbi e Russi - notiamo, poi, con altrettanto piacere, che oggi si condividono le nostre posizioni in merito e si abbandona la proposta, formulata fino a poche settimane fa, della fusione delle AUSL di Forlì e di Cesena”.

“Ribadiamo che, su questi delicati temi, occorre evitare atteggiamenti che diano l'idea di repentini cambi di posizione, specie in un periodo di crisi gravissima come l'attuale”, ammoniscono Bulbi e Russo.

FORLI' FERMA AL PALO - I due, poi, non lesinano un attacco nei confronti della città di Forlì: “una città che rischia di rimanere ferma al palo e non più attrattiva, con gravi pericoli di arretramento e d'isolamento nello scenario romagnolo e regionale; una città che rischia di non essere più competitiva se non riesce a completare la sua infrastrutturazione viaria e ferroviaria con i collegamenti regionali e le grandi vie di comunicazione nazionali ed europee; una città che dev'essere capace di velocizzare il rilascio delle autorizzazioni alle imprese che vogliono investire qui”.

Anche per questo, presidente e vice fanno ntoare che “i temi istituzionali hanno bisogno della massima unità e devono vederci tutti compatti nel costruire, con pazienza e decisione, i percorsi adatti, condividendo gli obiettivi e parlando il linguaggio della coerenza e della concretezza. Non si adatta, infatti, alla politica, lo stile dell'aula universitaria, dove il professore parla e gli studenti, silenziosi, prendono appunti. Tutto ciò lo dobbiamo soprattutto ai nostri concittadini, che devono essere messi in grado di comprendere pienamente le proposte a loro formulate”.
 

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