rotate-mobile
Politica

Calderoni: "Bartolini senza requisiti morali per Forlifarma". La replica: "Etica da chi ha trascorsi in Lotta Continua?"

Bufera politica su Luca Bartolini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che indiscrezioni politiche indicano come possibile futuro amministratore unico di “Forlifarma”

Bufera politica su Luca Bartolini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che indiscrezioni politiche indicano come possibile futuro amministratore unico di “Forlifarma”, la società al 100% pubblica che possiede le 9 farmacie comunali di Forlì e Forlimpopoli. Il 29 novembre si terrà l’assemblea generale di “Livia Tellus”, la holding delle partecipazioni del Comune nelle società pubbliche e in quell’occasione verrà nominato l’amministratore unico della società delle farmacie.

Sul nome del papabile, però, arriva quello che il consigliere comunale di ‘Forlì e co’ Giorgio Calderoni qualifica come un ‘caveat’, vale a dire un ‘avvertimento’. Ne ha parlato nel corso della commissione del Consiglio comunale di giovedì pomeriggio, convocata per le linee guida di Livia Tellus, la società che detiene formalmente le azioni di “Forlifarma”. Il primo attacco è politico: “Non succedeva quasi neanche nella prima repubblica che un segretario politico di un partito andasse al vertice di una società municipalizzata”. Il riferimento è a Luca Bartolini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, nonché ex consigliere regionale.

L’accusa: “Bartolini senza requisiti morali” 

Ma per Calderoni, oltre all’aspetto politico, si pone anche un aspetto giudiziario. Bartolini, infatti, è stato indagato e processato per circa 10 anni nell’inchiesta delle cosiddette “Spese pazze” dei gruppi consigliari in Regione, quando lui stesso era consigliere regionale. La vicenda si è conclusa in via definita davanti alla Corte di Cassazione lo scorso luglio, quando il terzo grado di giudizio ha prima riqualificato il reato imputato a Bartolini (da peculato a truffa aggravata) ed infine chiuso il caso senza alcun rinvio in Appello perché il reato riqualificato è stato dichiarato prescritto. Già nel grado di giudizio precedente, l’Appello, tuttavia, le spese rimborsate dalla Regione e oggetto di attenzione della magistratura si erano ridotte a circa 2.200 euro circa.

“Non è un’assoluzione, come ha scritto lo stesso coordinatore di Fratelli d’Italia su Facebook, ma una riqualificazione e poi prescrizione di ‘fatti accertati come truffa’, come dice la sentenza. Nelle sue dichiarazioni il coordinatore di Fratelli d’Italia si è limitato a dire che la Cassazione aveva annullato il reato di peculato senza rinvio, ma ha trascurato questo particolare: c’è l’insussistenza del reato di peculato ed è vero, ma la Cassazione ha ritenuto accertato il reato di truffa aggravata”, attacca Calderoni (contestualmente alla riqualificazione, il reato è stato dichiarato prescritto). Per Calderoni si è trattato di una “grave scorrettezza dal punto di vista etico e politico”, non riportare anche quest’aspetto. Per questo, conclude Calderoni verrebbe a mancare il requisito morale di Bartolini per guidare una società pubblica. “Forse è un candidato non meritevole del ruolo”, contesta infine Calderoni.

La replica: “Già processato per 10 anni”

A stretto giro arriva la risposta di Luca Bartolini, che allega il certificato penale con l’assenza di carichi pendenti: “Il Consigliere Calderoni forse pensa di essere ancora al Tribunale di Bologna, lo stesso che mi ha portato via 10 anni di vita politica per un palese processo politico mediatico finalmente risolto ma solo  dalla Corte Suprema di Cassazione di Roma. Avendo lui  letto tutto  il provvedimento non può non prendere atto come il procedimento giudiziale si sia concluso con una sentenza di assoluzione dal reato  infamante di peculato contro la pubblica amministrazione. E comunque, che gli piaccia o no, il mio casellario giudiziario è intonso e che non ho nessun carico pendente. lo allego alla presente per togliere ogni dubbio a chiunque”. 

Ed ancora: “La sentenza ha dichiarato, senza rinvio, l’insussistenza del reato di peculato che nella pubblica amministrazione è il reato più infamante che possa esserci. Punto. Non accetto che si rimetta in discussione la mia onestà per una metodologia processuale che lui, più di altri, dovrebbe ben conoscere. Se poi la sua preoccupazione è che io faccia o meno politica lo rassicuro”.
“Non solo non ho mai smesso di farla certo della mia innocenza, ma proprio il codice penale prevede strumenti (vedi legge Severino) che precludono l’attività politica a chi ha commesso determinati fatti di rilevanza penale e che anche in questo caso, che gli piaccia o no, la sentenza della Cassazione ha appurato non esserlo tanto che dopo 10 anni di processo politico/mediatico oggi posso continuare serenamente a servire la mia comunità anche ricoprendo incarichi che diversamente mi sarebbero preclusi proprio dalla legge Severino”, dice Bartolini.

Ed infine: “Calderoni ne fa una questione etica  morale?  Secondo me eticamente è più preoccupante avere dei trascorsi di militanza in Lotta Continua rispetto ad un processo palesemente politico come quello che mi ha visto coinvolto insieme ad altri colleghi, ma nessuno di noi glielo ha mai rinfacciato. E’ solo una questione di stile diversa che noi, al contrario di lui,  abbiamo”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Calderoni: "Bartolini senza requisiti morali per Forlifarma". La replica: "Etica da chi ha trascorsi in Lotta Continua?"

ForlìToday è in caricamento