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Camini e stufe a pellet, la richiesta: "Dare incentivi per la sostituzione"

È l'impegno che chiede Paolo Calvano, assieme ad altri 10 democratici, alla giunta con una risoluzione depositata lunedì

Prevedere incentivi per l'adeguamento o la sostituzione di stufe e caminetti per uso domestico non conformi alle norme vigenti. È l'impegno che chiede Paolo Calvano, assieme ad altri 10 democratici, alla giunta con una risoluzione depositata oggi. I consiglieri del Partito democratico ricordano che "la Regione Emilia-Romagna nell'aprile 2017 ha approvato, senza nessun voto contrario, il Pair 2020 per dare attuazione alle politiche sulla qualità dell'Aria necessarie per adempiere nel più breve tempo possibile agli obblighi fissati dalla normativa vigente e per ridurre la percentuale di popolazione esposta ai superamenti del valore limite di Pm10 entro il 2020".

E sottolineano come l'urgenza delle politiche ambientali e della riduzione dell'emissioni delle polveri sottili con gli adempimenti e le spese necessarie per farvi fronte potranno avere un impatto economico sulle famiglie. Per questo, rimarcano, "occorre prevedere incentivi sull'adeguamento dei sistemi di riscaldamento".

La risoluzione è stata firmata da Paolo Calvano, Lia Montalti, Luciana Serri, Roberto Poli, Mirco Bagnari, Manuela Rontini, Enrico Campedelli, Stefano Caliandro, Francesca Marchetti, Luca Sabattini e Alessandro Cardinali.

La replica di Pompignoli (Lega)
“Il gruppo Pd tenta di mettere una pezza al brutto scivolone della Giunta Bonaccini sul Pair 2020, con lo stop a stufe e camini, e lo fa copiando male le proposte della Lega”. Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega Nord, spara a zero sulla risoluzione presentata “in fretta e furia” dai consiglieri cattodem, che “dopo un’argomentata premessa, che sembra finalizzata a minimizzare le responsabilità politiche della maggioranza, partorisce il topolino di una richiesta minimale di incentivi”. La questione del fermo a stufe e camini è deflagrata nei giorni scorsi, con l’avvicinarsi della scadenza del primo ottobre, giorno in cui il provvedimento dovrebbe diventare operativo, sollevando proteste generalizzate di amministratori e popolazione, in particolare nelle aree collinari e montane, costringendo la Giunta a una rapida marcia indietro a parole, male rappresentata, tuttavia, dalla debolezza della risoluzione del gruppo Pd. 
“C’è poi da aggiungere – afferma Pompignoli – che la Giunta Bonaccini pretende sempre di essere la prima della classe, varando provvedimenti manifesto per stare sempre un passo avanti alle altre Regioni. Spesso senza commisurarne le ricadute sulla popolazione e senza curarsi delle conseguenze. Sbagliando, in molti casi, in modo grossolano. Le stesse normative emanate da altre Regioni sono infatti molto più ‘comprensive’ e, pur puntando a risolvere le problematiche ambientali anche stabilendo sanzioni, hanno addolcito la pillola prevedendo da subito solidi incentivi e prescrizioni meno coercitive”. “Di qui, la presentazione da parte del gruppo della Lega Nord di una risoluzione molto più articolata e precisa nelle richieste di quella del Pd. Richieste che dovranno essere tenute in grande considerazione dalla Giunta perché rispondenti alle esigenze della gente. Chiediamo infatti lo slittamento della data di decorrenza del provvedimento, di esentare dal divieto i camini e i focolari aperti utilizzati occasionalmente a uso domestico e ricreativo, di prevedere un fondo regionale per il rinnovamento degli impianti obsoleti. Da ultimo, la questione dell’abbassamento della quota altimetrica per esentare dal provvedimento tutti i Comuni montani, altra richiesta della Lega che la Giunta ha già promesso di attuare, ma sulla quale dovremo certamente tenere alta la guardia”.

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