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Campagna Uaar sulla RU486, il Popolo della Famiglia: "Non è una vittoria lasciare abortire le donne in piena solitudine"

"La pillola RU486, che non necessita più di ricovero ospedaliero, non è certo una caramella, bensì una sostanza tossica per l’ambiente uterino"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Anche a Forlì è in corso la campagna dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti per sostenere, attraverso i manifesti ed i camion vela itineranti, la libertà dell’uso della pillola Ru486. Nel manifesto viene chiaramente detto che interrompere una gravidanza con questa pillola sia una “conquista della scienza meravigliosa per la salute della donna”. Come Popolo della Famiglia ci chiediamo se possa ritenersi una vittoria lasciare abortire le donne in piena solitudine, senza assistenza medica e psicologica dopo aver assunto una pillola potenzialmente dannosa per loro e letale per il loro bambino.

La pillola RU486, che non necessita più di ricovero ospedaliero, non è certo una caramella, bensì una sostanza tossica per l’ambiente uterino, che aggredisce ed elimina l’uovo fecondato, già embrione umano. Le statistiche di sorveglianza indicano poi come in oltre il 30% dei casi il farmaco non porti a termine l'aborto nello stesso giorno, suggerendo un eventuale ricovero per le complicanze emorragiche.
Così, mentre poniamo limiti ai minori per l'acquisto di sigarette e alcolici, spacciamo per conquista meravigliosa una pillola abortiva venduta senza prescrizione medica alle minorenni. La banalità del gesto con cui si ingoia in solitudine una compressa fa credere alle donne che non ci  si debba pensare più, togliendo loro il diritto al ripensamento, fenomeno possibile invece fino all’ultimo minuto anche in Day-Hospital.

A chi ha promosso questa tristissima pubblicità ricordiamo che in Italia oggi è ancora valida la legge 194, la quale specifica chiaramente che l’aborto, lungi dall'essere libero e spensierato, è consentito solo ed esclusivamente in determinate condizioni, senza mai essere definito un diritto. Agli amici Atei e Agnostici razionalisti rispondiamo anche che laicamente e razionalmente non esiste conquista più grande per una donna che portare alla vita un figlio. Con l'aborto, anche quando è fatto ingoiando velocemente una pillola, non si può evitare di essere madri, si diventa invece madri di un figlio morto. Pertanto, pur nel rispetto della libertà di esprimere le proprie opinioni, riteniamo che la presentazione pubblicitaria a favore della RU486 sia pretestuosa e non in linea con gli aspetti sanitari e di difesa del corpo femminile e del nascituro.
 

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