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Giovedì, 25 Aprile 2024
Verso le elezioni

Elezioni, il forlivese Bruno Basini candidato alla Camera con Unione Popolari: "Il mio impegno per il mondo del lavoro"

"Avendo lavorato in fabbrica ed essendo stato delegato sindacale, ho toccato con mano i problemi del mondo del lavoro", evidenzia

Nel collegio uninominale della Camera dei Deputati del territorio forlivese è candidato nella lista di Unione Popolare con de Magistris Bruno Basini. Classe 1959 di Forlì, Basini racconta di essere "iscritto al partito Rifondazione Comunista da tanti anni,  ma ho iniziato l’attività politica a sedici anni nella Fgci. Diplomato ragioniere, mi sono trasferito a Bologna alla fine degli anni “settanta” per iscrivermi alla facoltà di Scienze Politiche, ma non ho mai conseguito la laurea, nonostante mi mancassero solo due esami e stessi già iniziando a scrivere la tesi".

"Durante la mia frequenza universitaria ho aderito al “Movimento Studentesco” e ai “collettivi universitari”. Ho sempre lavorato come operaio sia da studente a Bologna, sia nel forlivese dove sono tornato a vivere a metà degli anni ottanta. Sono stato delegato sindacale, per conto della Cgil, in diverse aziende in cui ho prestato la mia attività lavorativa; ultima, in ordine di tempo, la “Pollo del Campo” di Santa Sofia - continua Dal 2001 sono stato chiamato a far parte della Cgil di Forli’ come responsabile di zona della Vallata del Bidente, esperienza sospesa per circa tre anni per un incarico alla Fiom di Forlì, per poi ritornare sempre in zona e concludere la mia attività di funzionario come responsabile della valle del Montone. Sono pensionato dal novembre del 2021".

Basini racconta il perchè della sua candidatura: "Spesso i politici parlano di lavoro senza avere cognizione di causa, legiferano senza tenere conto dei problemi reali che affliggono i lavoratori e le lavoratrici. Salari troppo bassi, bloccati da anni a fronte di prezzi sempre più alti di utenze e beni primari, precarietà infinita, pensione sempre più lontana nel tempo ed insufficiente. Avendo lavorato in fabbrica ed essendo stato delegato sindacale, ho toccato con mano i problemi del mondo del lavoro. La distanza della politica da esso è un peccato gravissimo, che ha generato sfiducia e disaffezione nelle persone. Per questo ritengo fondamentale recuperare la centralità del lavoro nell’agenda politica dei partiti".

"Con questa legge elettorale i cittadini, votando un partito in coalizione nel loro territorio, pensano di mandare in parlamento i candidati votati, ma il loro voto in realtà servirà per eleggere molti impresentabili in altre parti d’Italia, saltimbanchi fra destra e sinistra, “poltronai” di lungo corso - conclude -. Il voto ad Unione Popolare è utile per mandare in parlamento lavoratrici e lavoratori, insegnanti, ragazze e ragazzi che studiano o lavorano, persone impegnate nelle lotte ambientali e per i diritti; un voto chiaro ed onesto”. Tra le priorità di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Manifesta e DeMa ci sono "salario minimo (almeno 10 euro l’ora), bollette bloccate (contrasto al caro energia), No alla guerra, assunzioni per scuola e sanità, lotta a mafia e corruzione, transizione verde (ma sul serio). Lavoro, diritti, ambiente e pace"

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