Dopo-Errani, su Balzani quattro sindaci emiliani si smarcano: "Nuovismo"

Come era da prevedere, la scelta di Roberto Balzani di correre alle primarie del centro-sinistra per il dopo-Errani suscita reazioni contrastate. E non manca chi già annuncia il suo stop all'ex sindaco di Forlì. Dall'Emilia, in particolare non arrivano parole tenere nei confronti del piano programmatico del professore, che parla apertamente di “fine del modello emiliano”, basato sulla spesa pubblica.

A rintuzzare Balzani ci sono una serie di sindaci emiliani. I primi cittadini di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) respingono di fatto la piattaforma di Balzani: "Non basta il nuovismo, un po' di spessore nei contenuti non guasterebbe", lo stronca il sindaco di Bologna, Virginio Merola, all'uscita dell'incontro avuto oggi a Palazzo D'Accursio con Gian Carlo Muzzarelli, Luca Vecchi e Tiziano Tagliani. Balzani nel suo documenti "ha anche parlato di cose scontate di cui questa Regione si sta occupando da tempo. E' da quindici anni che abbiamo chiaro che e' finita la politica della spesa", afferma ancora Merola. E Tagliani, l'unico della compagnia non proveniente dai Ds, concorda: "non e' una novita'".

Sulla burocrazia, altro punto toccato da Balzani, "credo che il modo in cui e' stato affrontato il terremoto sia l'antitesi di un approccio burocratico- dice ancora Merola-. Se si intende dire che dobbiamo riformare la pubblica amministrazione, snellire e semplificare, e' un tema nazionale su cui siamo tutti coinvolti e impegnati". Muzzarelli, ex assessore di Errani, da parte sua, invita a non smentire d'ora in poi le cose positive dette di Errani fino a poche settimane fa. Inoltre, avvisa l'ex assessore regionale, "mai buttare via il bambino con l'acqua pulita, ma aiutare a farlo crescere. La nuova fase deve servire a farlo crescere". (Agenzia Dire)