Caro-bollette, Forlì e co: "L'Amministrazione comunale rifiuta ancora una volta di fare la propria parte"
Solo su una cosa sono tutti d’accordo: per il caro-bollette non tireranno fuori un euro. Questo è l’esito dell’ennesima interrogazione con la quale, durante il Consiglio comunale di giovedì, abbiamo chiesto al Comune di Forlì di destinare risorse proprie, a partire dai sovradividendi ricevuti Hera, ad un fondo straordinario per rispondere all’emergenza bollette con cui si stanno confrontando molte famiglie e a bandi a sostegno delle imprese, strette dall’esorbitante aumento dei costi energetici.
La risposta è stata affidata ad un bizzarro e contradditorio gioco dei ruoli fra amministratori. L’Assessora Tassinari ha sostenuto che il Comune fa già tutto quanto deve fare e non c’è bisogno di ulteriori iniziative. A riprova, ha portato i dati del 2021 sugli interventi tradizionali e ordinari dei Servizi sociali, come se nel frattempo un pezzo di ceto medio e del sistema produttivo non stessero soffocando sotto il peso di bollette che, rispetto ad un anno fa, sono aumentate anche di due o tre volte. L’Assessore Cicognani, per contro, ha dichiarato che la crisi e l’emergenza sono talmente grandi e gravi che ogni intervento spetta al Governo, visto che il Comune deve già occuparsi dell’aumento dei propri costi di gestione. Se non fosse tragico sarebbe comico: due ragionamenti opposti concordano solo sul fatto che il Comune non ha intenzione di fare nulla, nemmeno rispetto a quanto di sua competenza e ampiamente nei limiti delle sue disponibilità economiche.I cittadini forlivesi possono arrangiarsi.
Il gruppo consiliare Forlì e Co.