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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Casadei (Pd) ai deputati: “Urgente sbloccare i fondi della sezione ‘Social Innovation’"

"Era la prima volta che si dava l’opportunità a dei giovani under 30 di accedere direttamente ai fondi per l’innovazione e la ricerca. Di questi 500 progetti, 48 sono stati dichiarati ammessi a finanziamento"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Nel mese di dicembre 2012, più di 500 progetti di Innovazione Sociale, proposti da giovani under 30, hanno preso parte alla sezione Social Innovation del Bando Smart Cities and Communities indetto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), che prevedeva uno stanziamento complessivo di 665,5 milioni di euro, di cui 170 nella forma del contributo alla spesa e 485,5 nella forma del credito agevolato.

Era la prima volta che si dava l’opportunità a dei giovani under 30 di accedere direttamente ai fondi per l’innovazione e la ricerca. Di questi 500 progetti, 48 sono stati dichiarati ammessi a finanziamento. Le speranze di questi giovani ricercatori si sono però infrante contro la lenta macchina burocratico-amministrativa del MIUR e del Ministero dell’Economia e Finanza. Dopo aver ufficialmente decretato l’ammissione a finanziamento in data 28 febbraio 2013, il Ministero ha infatti accumulato un ritardo di 14 mesi dal momento della pubblicazione delle prime graduatorie, ritardo che rischia di compromettere inevitabilmente progetti che per la loro natura innovativa hanno bisogno di essere realizzati in tempi celeri.

Ad oggi, non solo non risultano risposte chiare sulle modalità, ma neanche sulle tempistiche con cui questi fondi europei verranno assegnati. Le ultime dichiarazioni ufficiose parlano di pubblicazione dei decreti di finanziamento nella prima metà di maggio 2014 ma non c’è una tempistica chiara relativa all’erogazione del finanziamento. Si tratta di progetti capaci di creare quell’auspicato spazio d’incontro tra giovani, enti locali, Università e impresa, cruciale in un periodo come quello che stiamo vivendo e con una disoccupazione giovanile troppo elevata. Molti di questi progetti rischiano di perdere nella corsa all’innovazione, visto che nel frattempo altri competitors si sono affacciati sul mercato.

Non si tratta dunque per le realtà coinvolte di ricevere semplicemente fondi, ma di creare posti di lavoro, fare ricerca, innovazione, impresa, sviluppo sociale. Molto spesso viene rimproverato a giovani italiani di non avere forza a sufficienza per mandare i loro progetti, ma in questo caso è la burocrazia dello Stato a impedire che si possa innovare e creare occupazione. Per queste ragioni invito tutti i parlamentari del Partito democratico ad attivarsi in tutte le forme possibili con l’obiettivo di porre fine alle attese e di sbloccare risorse importanti che permetterebbero di realizzare opportunità concrete e significative per tanti ragazzi e tante ragazze.

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