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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Casadei (Pd): "Forlì ha fatto la scelta giusta uscendo dal patto con Hera"

Le scelte di alcuni Comuni capoluogo impongono una riflessione sulla gestione dei servizi pubblici locali, la cui normativa di riferimento è ancora indefinita, a seguito dei referendum sui beni comuni del 2011

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Le scelte di alcuni Comuni capoluogo impongono una riflessione sulla gestione dei servizi pubblici locali, la cui normativa di riferimento è ancora indefinita, a seguito dei referendum sui beni comuni del 2011. La discussione sui servizi pubblici locali riguarda principalmente la tensione, ormai molto forte, tra chi pretende una gestione pubblica dei servizi e chi vuole una gestione privata; tra chi ritiene necessario tutelare le grandi società multi-servizi e chi ritiene indispensabile modificare il modello di governo delle stesse società. La percezione che la liberalizzazione dei servizi o l'uso di capitali privati possano risolvere ogni problema appare semplicistica. D'altra parte, l'idea che basti la mera "volontà" degli enti locali per realizzare immediatamente la pubblicizzazione dei servizi non tiene conto dell'attuale contesto.

In questo quadro, penso che le priorità siano due, come da tempo ho sostenuto in diversi ambiti di discussione:

- una regolazione tariffaria dei servizi idrico e rifiuti che limiti i margini di profitto per i gestori, pur assicurando adeguata copertura agli investimenti e ai costi del servizio.

- un nuovo modello di governo delle società multi-servizi nel quale sia risolto il "conflitto di interessi" degli enti che sono contemporaneamente soci e proprietari delle società, regolatori delle tariffe e concessionari dei servizi.

Gli enti locali si dovrebbero occupare della programmazione e del controllo dei servizi, con la priorità di realizzare investimenti, anche se non legati a un ritorno economico diretto per i settori rifiuti e idrico. Una scelta assai difficile, se non impossibile, per società multi-servizi sempre più grandi e lontane dal territorio, che, oggi, sono guidate dal mercato a selezionare gli investimenti sulla base della loro remunerazione. Per queste ragioni ritengo giusta e condivisibile la scelta del Comune di Ferrara e del Comune di Forlì di uscire dal Patto di Sindacato di Hera e assolutamente decisivo che la prossima amministrazione comunale forlivese prosegua su questa strada.

Thomas Casadei,

consigliere reg. PD, Comm. Ambiente, Territorio, Mobilità

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