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Case di riposo, bilanci in rosso. "Ormai si vive alla giornata"

"I provvedimenti del Comitato di Distretto, con specifico riferimento alla figura del suo Presidente, Assessore Davide Drei, dimostrano assenza di visione politica e mancanza di programmazione a lungo termine"

“I provvedimenti del Comitato di Distretto, con specifico riferimento alla figura del suo Presidente, Assessore Davide Drei, dimostrano assenza di visione politica, mancanza di programmazione a lungo termine e denotano come il tutto sia caratterizzato dalla continua improvvisazione e dalla mancanza di strategie.  E, cosa  ancor più grave, sembra che il vivere alla giornata sia prassi corrente”.  La pesante critica viene da Andrea Pasini, consigliere comunale e segretario provinciale UDC, che analizza la situazione economica  in cui versa l’Azienda dei Servizi alla persona –ASP – Distrettuale, con perdite che interessano le ex case protette di Rocca San Casciano e ora anche quelle di Predappio Alta.  ASP nella quale, deve inserirsi, come “atto dovuto” per volontà politica,  l’IPAB Zauli di Dovadola con il suo pesantissimo deficit storico di 1.600.000 € circa, al quale va aggiunto un forte disavanzo annuale, di circa 350.000 € , creando quindi un “buco” difficilmente colmabile.

“Le piccole strutture, che caratterizzano l’ASP distrettuale –  prosegue Pasini – sono e si dimostrano antieconomiche e rappresentano dispersione di risorse umane ed energia.  Le varie realtà vanno da una disponibilità di posti compresa tra gli 11 e i 40, quando la stessa Regione Emilia-Romagna ha da sempre rappresentato modelli da 60/70 posti letto ed oltre, quindi l’esperienza Distrettuale formata da nuclei convenzionati di piccola entità non è  in grado di reggersi economicamente. Di fronte a questo quadro l'unica proposta, a tutt'oggi ventilata dal comitato del distretto, è il ridimensionamento o il trasferimento di posti letto da una struttura all’altra,  mettendo in crisi l’intero sistema e rendendo difficile, se non impossibile, la frequentazione e l’assistenza di nuclei familiari. Si pone quindi – secondo Pasini –  la immediata necessità di una razionalizzazione delle sedi operative territoriali superando la logica    dei piccoli numeri proponendo, da subito, una modifica della Legge Regionale istitutive della ASP,  per riequilibrare anche i budget gestionali”.  

Il Consigliere UDC rivolge, inoltre, un appello al Presidente del Distretto affinché questi faccia sentire la sua voce e definisca in tempi rapidi, unitamente alle OO.SS. una strategia di fondo e pluriennale nella assistenza agli anziani. “Negli ultimi mesi- conclude Pasini – si è parlato di retta unica, di posti singoli, doppi e tripli, ma non si è mai parlato di anziani forlivesi di serie A e serie B, ovvero di anziani che trovano posto alla Zangheri e alla Orsi Mangelli, altri che devono accontentarsi di trovare posto a Meldola, Predappio, Premilcuore, Portico. A parità di trattamento, ma soprattutto di diritti, credo sia prioritario riconoscere loro almeno un qualche tipo di sgravio fiscale. Perchè riservare loro questa disparità di trattamento? E’ ora che il Sindaco di Forlì, su tematiche sociali e sanitarie, faccia sentire la sua voce. Si esprima, dunque!".

Risponde subito l'assessore Drei: "Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Andrea Pasini, segretario provinciale UDC, sulle case di riposo sono di una disarmante superficialità e nulla dicono sulla reale situazione delle strutture né sulle strategie messe in atto dai sindaci del distretto forlivese. Innanzitutto la situazione dell’ASP distrettuale, una realtà che ha sempre avuto bilanci in utile anche per le scelte del Comitato di Distretto sulla programmazione del Fondo socio-sanitario, in linea con le norme regionali. Mai un euro è stato richiesto ai comuni soci per ripianare deficit. E, guardando alla storia delle aziende pubbliche, non è poco.La IPAB di Dovadola poi, che attualmente si trova in un percorso commissariale volto al risanamento, e la cui entrata in ASP sarà resa possibile solo a certezza degli esiti di questo percorso. Giova ricordare peraltro al consigliere che il peccato originale del pesante deficit della “Zauli” sta nella decisione della precedente giunta di centro-destra di Dovadola di fare uscire l’IPAB dal percorso di costituzione dell’ASP e dalle conseguenti disastrose scelte gestionali del vecchio CdA".

"Riguardo alla questione delle dimensioni delle strutture, Pasini esca dall’ambiguità e dica quali case di riposo andrebbero chiuse per permettere la sopravvivenza di altre. A questo proposito la politica del Distretto è chiara: ogni scelta sulla programmazione dei posti per le strutture va condivisa, oltre che tra i comuni, anche con gli stessi gestori per individuare quali soluzioni organizzative e gestionali, anche con risorse private, garantiscano la prosecuzione di esperienze anche nei comuni piccoli e di montagna. Da ultimo, riguardo i presunti anziani forlivesi di serie A e B, invece di evocare fantomatici e inapplicabili sgravi fiscali a chi viene inserito in strutture non in territorio comunale, faccia lo sforzo il consigliere Pasini di documentarsi sul fatto che la stragrande maggioranza dei residenti a Forlì vengono inseriti, oltre che nelle strutture comunali, in quelle limitrofe di Meldola, Predappio e Terra del Sole. E anche quando per necessità si trova posto solo più lontano, si attuano appena possibile gli avvicinamenti, sempre su richiesta dei familiari, perché a volte la struttura preferita non è sempre la più vicina. Purtroppo i problemi e le incertezze esistono anche nel nostro territorio, e queste sono da ricondurre all’azzeramento delle risorse del Fondo Nazionale per la non autosufficienza e la mancata introduzione di misure alternative, alla necessità di adottare un piano di rientro rispetto al Fondo Regionale assegnato e soprattutto alle minori disponibilità delle famiglie dovute alla crisi economica", conclude Drei.

La strategia del Comune di Forlì e dei comuni del Distretto è chiarissima:  un welfare pluralista che significa una risposta integrata tra strutture pubbliche e del privato sociale, la valorizzazione nelle gestioni del rapporto tra benefici e costi e quindi un ferreo controllo dell’efficienza, la valorizzazione delle comunità dell’entroterra e delle loro storie, anche con progetti e servizi aggiuntivi e innovativi.

 
 

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