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Polizia Municipale, il comandante designato rinuncia. Critiche dall'opposizione

Sulla questione intervengono Fabrizio Ragni, capogruppo di Forza Italia in Comune a Forlì e coordinatore provinciale degli azzurri, e il M5S

L'attuale comandante della Polizia Municipale di Pesaro e dell’unione dei comuni di Pian del Bruscolo, Gianni Galdenzi, prescelto alla guida della Polizia Municipale dei 15 comuni della Romagna Forlivese, rinuncia all'incarico per il quale era stato designato per "motivi personali". Il Movimento 5 Stelle, attraverso i consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini, ha inoltrato due question time. "Rileviamo un silenzio assordante da parte della politica locale, sembra che ci sia quasi timore a dibattere pubblicamente dell'argomento sia da parte del Pd che del centro-destra", attaccano.

"Si era stabilito anni fa, quando l'Unione fu fondata, che  nei primi mesi del 2019 si sarebbe fatta una valutazione dell'Unione e si sarebbe deciso se continuare nell'esperienza o archiviarla. Di fronte alle evidenti difficoltà dell'Ente si intende farlo questo dibattito oppure si continua a tenere le bocche cucite? - si interrogano i pentastellati -. Abbiamo presentato un ordine del giorno in merito ma non è stato inserito nel consiglio di martedì, ci auguriamo che sia trattato al più presto. La nostra posizione è chiara: questa Unione non funziona, se vinceremo nel 2019 il comune di Forlì uscirà per poter dare dei servizi funzionanti alla cittadinanza, qual è la posizione delle altre forze politiche forlivesi?".

Ragni

Sulla questione interviene anche Fabrizio Ragni, capogruppo di Forza Italia in Comune a Forlì e coordinatore provinciale degli azzurri: "Facili profeti, avevamo definito un “pasticcio” la nomina del nuovo comandante della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni Forlivese. Ed avevamo pure immaginato che, a distanza di mesi dal pensionamento dell’ex comandante Alfredo Catenaro, il nuovo responsabile designato, ovvero Gianni Galdenzi che si era riservato di decidere, prendendo tempo, alla fine avrebbe rinunciato. E così è finita, purtroppo”. "Il tutto - aggiunge Ragni - mentre siamo in presenza di una situazione critica quanto a carenza di personale e incongruità del numero di vigili urbani di Forlì e del comprensorio e proprio in coincidenza dell’entrata in funzione di nuovi strumenti (una ventina di 'velo ok', le colonnine che possono contenere a turno un autovelox mobile, ndr) del multificio by Davide Drei, che meglio non ha trovato per far quadrare i conti dell'amministrazione che fare cassa sulle tasche degli automobilisti forlivesi”.

Dal 2017 a farne le veci del comandante della Polizia Municipale dell'Unione Forlivese ci sono i due vicecomandanti, i commissari Andrea Gualtieri e Daniele Giulianini, che si sono suddivisi gli incarichi operativi e amministrativi. Il nome di Galdenzi era stato scelto dalla maggioranza dei sindaci dell’Unione in una rosa di tre nomi  che comprendeva anche lo stesso Giulianini. Conclude Ragni: "Comunque finisca questa vicenda, orchestrata male fin dall’inizio con la scelta di Catenaro “costretto” ad andare in pensione ad incarico appena definito, scontiamo – con l’assenza del primo anello della catena di comando - gli effetti di una mancata ristrutturazione territoriale della Polizia Municipale e dell'endemica penuria di risorse e personale che limita il raggio di azione della nostra polizia locale nelle funzioni di tutela della sicurezza della cittadinanza e degli spazi pubblici del territorio di propria competenza. Con buona pace dei piccoli e grandi criminali che, ed è cronaca di questi giorni con, possono rapinare e malmenare indisturbati i nostri concittadini ed i lavoratori chiamati a pagare le tasse e contribuire alla ricchezza di un territorio sempre più abbandonato a se stesso da questa amministrazione incapace di sinistra".

Lega Nord

Commenta il consigliere comunale della Lega Nord, Daniele Avolio: "Questa rinuncia non fa altro che aumentare la sfiducia da parte della comunità e degli operatori nei confronti di questa Unione dei Comuni, che appare sempre più come un “carrozzone” senza un guida e allo sbando. Là dimostrazione concreta a questa analisi è la volontà di separatismo avanzata dai sei sindaci nelle scorse settimane. La Lega Nord Romagna é stata sempre critica nei confronti di questa Unione così come è stata concepita è amministrata , e non sarà più complice della sua agonia. Il fallimento di questa gestione amministrativa sta traghettando i 15 Comuni dell’Unione verso una “paralisi amministrativa”, prima avviata con la denuncia del sindaco Toledo al riguardo della disfunzione amministrativa e successivamente con il caso del direttore dell’Unione. Ora questa nuova grana che riguarda il nuovo comandante della Polizia Municipale, orfana di uncomandante legittimato da un bando di gara da più di un anno,  pone nel ridicolo questa gestione. A questo punto il presidente dell’Unione Giorgio Frassineti deve rassegnare le dimissioni perché ha dimostrato totale inadeguatezza a ricoprire un incarico di tale importanza in un ente di secondo livello che fa acqua da tutte le parti".

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