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Sanità / Meldola

Automedica soppressa, il coro delle proteste: "La motivazione espressa dall’Ausl Romagna non è giustificabile"

Vanessa Marchi, segretaria provinciale del Psi, si unisce al coro di proteste espresse dai cittadini, dalle associazioni e da tutti i rappresentanti comunali del territorio

"Profonda preoccupazione per le condizioni della rete sanitaria del territorio forlivese". Vanessa Marchi, segretaria provinciale del Psi, si unisce al coro di proteste espresse dai cittadini, dalle associazioni e da tutti i rappresentanti comunali del territorio. "La rimodulazione delle postazioni delle automediche operata in tutto il territorio romagnolo e in particolare la soppressione dell’automedica con postazione a Meldola rappresenta una scelta gravissima e risulta contraria ad ogni logica di assistenza sanitaria urgente, determinando una riduzione della qualità di risposta alle richieste di emergenze/urgenza del territorio", sono le parole di Marchi.

Il Psi, tramite il consigliere comunale di Meldola Andrea Cuni, ha manifestato la "totale e netta contrarietà alla decisione dell’Ausl Romagna di eliminare l’automedica Mike 42 di stanza a Meldola, compartecipando alla firma dell’ordine del giorno per il ripristino dell’automedica presentato nel consiglio comunale riunitosi lunedì. L’eliminazione da parte dell’Ausl Romagna dell’automedica con postazione a Meldola e la conseguente riduzione ad una sola unità delle automediche presenti nel territorio forlivese, che consta più di 185.000 abitanti e che comprende numerosi comuni collinari e montani, appare il risultato di scelte gestionali e di programmazione all’insegna dell’efficientamento dei costi piuttosto che orientate alla salvaguardia del sistema sanitario pubblico e dunque del diritto dei cittadini alla salute".

"Non è condivisibile né giustificabile la motivazione addotta dall’Ausl Romagna, nella persona del direttore generale Tiziano Corradori, a sostegno della decisione presa e riconducibile alla mancanza di personale medico nel Presidio Ospedaliero forlivese Morgagni-Pierantoni - prosegue Marchi -. La carenza di personale non può e non deve trovare soluzioni semplicistiche come l’eliminazione di un servizio di assistenza sanitaria di emergenza-urgenza, eliminazione che potrebbe comportare danni e disservizi ai cittadini, ma dovrebbe trovare soluzioni strutturali all’interno di un piano gestionale e strategico che sappia coniugare l’efficacia del sistema sanitario territoriale (in termini di miglioramento della qualità del servizio) con l’efficienza, nell’ambito di un principio ispiratore: il diritto alla salute dei cittadini".

A questo, rimarca l'esponente del Psi, "si aggiunge la drammatica situazione del Pronto Soccorso di Forlì. Il blocco al progetto di ampliamento del Pronto soccorso forlivese per mancanza dei fondi necessari rappresenta un’altra evidenza della politica gestionale priva di una strategia di lungo termine che si ponga come obiettivo l’innalzamento della qualità del servizio sanitario pubblico. Davanti a questa situazione esprimiamo profonda e seria preoccupazione, ritenendo che il sistema sanitario pubblico e la sua qualità rappresentino un elemento universalistico e indispensabile di sicurezza sociale per i cittadini. Crediamo dunque che sia necessario ragionare e avviare un serio confronto sulle prospettive, immediate e future, delle attività di emergenza-urgenza e del sistema sanitario pubblico nel suo complesso nel territorio forlivese".

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