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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Cava di Magliano, Legambiente: "Preoccupa il silenzio della Provincia"

"Nei giorni scorsi abbiamo chiesto un incontro agli assessori Barbara Lori e Irene Priolo allo scopo di conoscere come intendono opporsi alla deliberazione del Comune di Forlì per tutelare il Sic Meandri del Fiume Ronco", informa Legambiente

E' arrivato in Regione, attraverso i consiglieri Lia Montalti (Pd) e Silvia Zamboni (Europa Verde), il dibattito sulla apertura della nuova cava nel Sic di Magliano, prevista dal Piano Cave approvato dal Comune di Forlì lo scorso 26 aprile. Il presidente del Circolo Legambiente Forlì-Cesena, Francesco Occhipinti, esprimendo "soddisfazione" per le risoluzioni presentate durante l'assemblea legislativa, informa che "nei giorni scorsi abbiamo chiesto un incontro agli assessori Barbara Lori, che ha le competenze in merito alle aree protette, e Irene Priolo, che ha la delega per l’Ambiente, allo scopo di conoscere come intendono opporsi alla deliberazione del Comune di Forlì per tutelare il Sic Meandri del Fiume Ronco".

"Vogliamo vigilare affinché le attenzioni dimostrate per la tutela del Sic dall’assessore Lori in risposta al questione time della Consigliera del Gruppo Europa Verde Silvia Zamboni si traducano rapidamente in atti amministrativi volti a bloccare il Piano Cave del Comune che riteniamo palesemente illegittimo in merito sia alla previsione di una nuova cava, sia al mantenimento sine die del frantoio. Ci preoccupa invece il silenzio della Provincia di Forlì-Cesena, il cui presidente è anche, comesindaco di Bertinoro, interessato direttamente dal Sic. Alla nostra richiesta di incontro non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta".

"La Provincia è chiamata in causa direttamente dalla approvazione del Piano Cave del Comune di Forlì perché quest'ultimo contrasta con il Piano Provinciale che è lo strumento di gestione delle attività estrattive sovraordinato ai Piani dei vari Comuni - prosegue Legambiente -. Pertanto ci aspettiamo anche dall’ente di Piazza Morgagni non solo una netta presa di posizione ma anche una adeguata e rapida azione amministrativa. Nel frattempo, insieme alle altre associazioni che si battono insieme a noi per la tutela del SIC , continueremo nella raccolta di firme per chiedere al Comune di rivedere la decisione presa e svilupperemo anche delle nuove iniziative tese a informare ed a coinvolgere i cittadini".

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