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Centro islamico di via Fabbretti, Ragni (Fdi): "Sì alla chiusura"

A dirlo è Fabrizio Ragni, vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena e componente del direttivo del Circolo comunale forlivese di FdI Caterina Sforza

"Sosteniamo la chiusura del Centro islamico di via Fabbretti, la trasversale chiusa che si innesta nel primissimo tratto di via Ravegnana, nel vicolo di Borgo San Pietro, a poche centinaia di metri da corso Mazzini, alle spalle di piazza Saffi. Una richiesta avanzata dal Comitato Fabbretti-Foro Boario, che ha segnalato nel periodo delle festività natalizie assembramenti e dunque situazioni di potenziale rischio sanitario". A dirlo è Fabrizio Ragni, vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena e componente del direttivo del Circolo comunale forlivese di FdI Caterina Sforza.

Il Comitato ha segnalato in particolare alla vigilia di Natale, nei giorni successivi e nella giornata di domenica 3 gennaio, decretata in 'zona rossa', la presenza di una alcune decine di persone radunatesi per la preghiera e altre frequentazioni simili nelle giornate successive, in particolare con accessi intensificati da metà pomeriggio. "E' importante - prosegue Ragni - anche fare chiarezza sulla idoneità del vecchio capannone artigianale e dei suoi locali annessi a luogo di preghiera e del suo adeguamento alle norme che la Chiesa cattolica ha dovuto adottare per aprire al pubblico le funzioni religiose in questi tempi di pandemia da Coronavirus, ovvero doppie vie di uscita, sanificazioni dei locali e delle panche, norme di prevenzione sanitaria e controllo della salute dei fedeli, regole che devono valere per tutti i luoghi di culto, inclusi quelli che ospitano il rito islamico".

"Da anni segnaliamo rumori molesti o assembramenti in via Fabbretti - aggiunge -. Ma la questione è anche un'altra. La comunità islamica forlivese non è unita, visto che una parte dei fedeli ha respinto al mittente l’invito a pregare soltanto nella vera e unica moschea autorizzata di Forlì, quella di via Masetti, ed ha preferito organizzarsi in altro modo, facendo rivivere nell'ultimo biennio l’area di via Fossato Vecchio o di via Fabbretti. A lungo s’è dibattuto in città sul fatto che l'arrivo della nuova moschea in via Masetti potesse comportare la chiusura della struttura di cultura islamica di via Fabbretti. Ma poi sappiamo come è finita: i due luoghi di culto e cultura islamica coesistono, ma non comunicano tra loro. Forse per le differenze che contrappongono da sempre musulmani sunniti e sciiti".

La questione è religiosa, ma anche sociale e di ordine pubblico: "Sappiamo che la giunta comunale Zattini ha disposto e continua ad effettuare controlli per tenere sotto controllo il centro via Fabbretti - prosegue il vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena -, ma c'è il problema della carenza di personale della polizia locale che non consente una sorveglianza 24 ore su 24. E al di là della questione assembramenti, ad oggi non possiamo dire che dentro le moschee e i centri islamici di Forlì vi sia divulgazione sistematica di testi scritti anche in italiano, per consentire a tutti di informarsi e conoscere".

Conclude quindi Ragni: "Sarebbe dunque necessaria un'operazione trasparenza, oltre che un focus sugli adempimenti di queste strutture alle norme ed agli ultimi decreti anti-Covid. Siamo sicuri che la giunta Zattini, che ha sempre dimostrato la massima propensione all'ascolto, saprà anche in questo caso rappresentare per i forlivesi ed il Comitato dei cittadini residenti nel Borgo San Pietro un punto di riferimento amministrativo essenziale e pragmatico, capace di fornire le risposte così caldamente sollecitate".

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