rotate-mobile
Politica

Dal comitato per la "salvaguardia degli alberi" la ricetta al sindaco per il verde

Il comitato ha effettuato quindi un piccolo brindisi per salutare il nuovo anno e ha poi illustrato il contenuto della lettera inviata al sindaco Davide Drei, contenente le richieste e gli impegni per il nuovo anno che riguardano il verde e gli alberi della città mercuriale.

Il comitato promotore della "Petizione per la salvaguardia degli alberi", ha festeggiato venerdì mattina l'arrivo del 2016 davanti l'albero della libertà in corso Diaz, davanti alla parrocchia di Ravaldino. "Si è trattato - spiegano - di un atto simbolico a cui il comitato attribuisce un importante significato: la targa ricorda la ragione per cui quell'albero è stato definito "albero della libertà" contro il terrorismo". Il comitato ha effettuato quindi un piccolo brindisi per salutare il nuovo anno e ha poi illustrato il contenuto della lettera inviata al sindaco Davide Drei, contenente le richieste e gli impegni per il nuovo anno che riguardano il verde e gli alberi della città mercuriale.

"Intendiamo ancora una volta ringraziarla per la decisione assunta di salvare i 15 bagolari e i due alberi di giuda di Corso Diaz - esordiscono nella lettera -. I fatti di questi giorni riguardanti l'inquinamento dell'aria hanno dimostrato ancora una volta che la scelta di conservare quelle piante si è rivelata giusta per lo straordinario contributo che esse danno contro le polveri sottili. Siamo convinti, al di là di ogni considerazione, che lei stesso abbia apprezzato la straordinaria partecipazione di tantissimi cittadini nei confronti di un problema molto sentito. Questa è una ragione in più per chiederle ancora una volta di essere attento alle richieste maturate in pubblici confronti, assemblee, discussioni con tanti cittadini che insieme con noi hanno sostenuto il democratico confronto di cui lei stesso si è reso arbitro e di cui le rendiamo merito".

"Sottolineiamo ancora una volta che la nostra proposta non ha riguardato solo la vicenda dei 17 alberi di una strada, essi sono il simbolo di una visione più complessiva che ha l’ambizione di voler contribuire a cambiare le modalità con cui vengono gestiti il verde e gli alberi in questa nostra città, oggetto di critiche e proteste che durano da anni - proseguono dal comitato -. Riteniamo che un coinvolgimento vero e non burocratico dei cittadini nella questione del Verde urbano possa offrire grandi risultati di partecipazione e coinvolgimento e possa contribuire a farli diventare i protagonisti della cura del patrimonio arboreo della città. Lo straordinario apprezzamento che hanno avuto i due episodi di “guerrilla gardening” da noi messi in atto in corso Diaz e il favore dimostrato dal fatto che le aiuole e l’albero piantati sono diventati patrimonio rispettato degli abitanti della strada confermano che c’è un ampio spazio di partecipazione vera a cui occorre riferirsi".

Dal comitato l'invisto al sindaco a "intraprendere altre strade, più coraggiose e innovative rispetto a quelle messe in atto finora, affidi ai cittadini dei quartieri alberi e spazi verdi, la loro gestione non darà solo risultati positivi sotto il profilo economico ma anche e soprattutto dal punto di vista della qualità e della assunzione collettiva di responsabilità, praticamente assenti nel caso del “solito” appalto a qualche impresa di servizi. Il nuovo bando per la gestione del Verde che sappiamo essere in preparazione non potrà ignorare questo aspetto, dovrà prevedere forme di partecipazione diretta dei cittadini nella gestione del verde urbano, sarebbe miope limitarsi alla riedizione, seppure con formula nuova, dei vecchi appalti generali che, a quanto si è potuto verificare, danno risultati molto modesti".

"Per quanto riguarda Corso Diaz, come le abbiamo già detto in precedenza, consideriamo sbagliato e incomprensibile sotto il profilo politico e anche tecnico la decisione di non procedere oltre e di lasciare le aiuole vuote nonostante l’appalto già effettuato - proseguono -. Sono risibili le motivazioni che piantare solo 45 alberi invece dei 62 previsti sarebbe una modifica troppo grande del progetto appaltato se consideriamo che era intenzione dell’Assessore al verde modificare la maggior parte delle aiuole per renderle tutte uguali, con una spesa complessiva superiore al 50% dell’intero appalto per opere del tutto diverse per categoria e tipologia da quelle progettate".

"Con la consueta franchezza le ribadiamo che consideriamo questa scelta una ritorsione impostale dal vicesindaco che se poteva essere comprensibile umanamente (ma non politicamente) nell’immediatezza della sua decisione che sospendeva i tagli, ora che le tensioni sono sopite, appare del tutto errata e incomprensibile - chiosano -. Riveda dunque la sua decisione e entro questa primavera faccia piantare in tutte le aiuole vuote gli alberi previsti dal progetto appaltato. Inoltre utilizzi i suoi poteri di ordinanza nei confronti di Romagna Acque perché elimini immediatamente i pericoli che impediscono da troppi anni la fruizione di un’ampia parte del giardino del Torrione e non aspetti le dilazioni e i comodi di quell’azienda che, vogliamo ricordarlo, è di piena e totale proprietà pubblica. Accettare queste nostre proposte sarebbe un modo assai significativo di celebrare il nuovo anno".

"E poiché, come ampiamente detto, la nostra petizione non riguarda solo gli alberi di Corso Diaz ma si riferisce a tutta la gestione del verde pubblico della nostra città, intendiamo ribadire che il progetto che prevede l’abbattimento di oltre 80 alberi in località San Lorenzo è tecnicamente sbagliato nonché sostenuto da motivazioni del tutto prive di fondamento - proseguono -. Non aumenterà affatto la sicurezza di quel tratto di strada, anzi al contrari manterrà, se non addirittura ne aumenterà la pericolosità. Utilizzi, in questo caso, competenze esterne di specialisti in sicurezza stradale, che mancano totalmente sia nella sua amministrazione sia in quella provinciale, capaci di predisporre un progetto che renda realmente sicuro quel tratto di strada e non si limiti a trasformarlo, come si evince dal progetto e dagli altri interventi che in questi anni hanno interessato strade ex provinciali, solo n una strada che induce a velocità più elevate".

Infine il comitato chiede "una modifica al progetto dell’insediamento Conad alla Cava escludendo la trasformazione di parte del parco pubblico in strada di servizio al supermercato e a parcheggi. E’ una scelta pessima quella di asfaltare una area verde mentre come risulta da sopralluoghi fatti sul posto è possibile rinunciarvi utilizzando un tratto del parcheggio esistente in fondo a via Sillaro. A parte la discutibile idea di portare traffico in una zona della città che ne è fortunatamente esente, il progetto che prevede la riduzione di uno spazio verde di quartiere è contrario all’interesse generale e favorisce solo quello privato di una azienda, il Conad, che pare godere di particolari privilegi nei confronti dei propri insediamenti. Ovviamente le nostre proposte o contributi non si fermano a quanto sopra illustrato, abbiamo idee su cui intendiamo confrontarci che riguardano il progetto dell’area a verde su una parte della barcaccia, su cui desideriamo dire la nostra, come quello in fieri riguardante il parco dell’università- ex ospedale Morgagni, su cui desideriamo protestare come per la costruzione circolare sul prato della storica ex palestra Campoustrino. Su questi temi intendiamo continuare ad operare e a intervenire. Sta a lei dimostrarci che l’amministrazione è realmente disponibile al confronto e aperta ai contributi che disinteressatamente possiamo offrire".

20160101_120851-2

20160101_120750-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dal comitato per la "salvaguardia degli alberi" la ricetta al sindaco per il verde

ForlìToday è in caricamento