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Commissione affidi, prorogata la durata. Il centrosinistra: "Una forzatura, non prenderemo più parte ai lavori"

Evidenziano da Pd, Italia Viva e "Forlì e co": "Rispetto ai cui contenuti non ha però fornito spiegazioni, né è stato indicato alcun ulteriore soggetto specifico da audire"

Il Consiglio comunale, col voto della maggioranza, ha approvato la proroga alla durata della Commissione affidi, inserendola all'ultimo nell'ordine del giorno di una seduta che avrebbe dovuto essere riservata al solo bilancio. La presidente della commissione, la consigliera della Lega Elisabetta Tassinari, ha motivato la richiesta con la necessità di ulteriore tempo per effettuare nuovi approfondimenti. Ma, evidenziano da Pd, Italia Viva e "Forlì e co", "rispetto ai cui contenuti non ha però fornito spiegazioni, né è stato indicato alcun ulteriore soggetto specifico da audire".

"Per quanto ci riguarda, la richiesta di proroga è del tutto irricevibile, tenuto conto che la Commissione ha avuto a disposizione 90 giorni per svolgere i propri lavori, e in tutto questo tempo si è riunita solo cinque volte; per di più con due lunghi periodi di totale assenza di sedute (metà ottobre-metà novembre; 5 dicembre-oggi) - commentano -. Questo, sia detto per inciso, dopo che la Commissione era stata istituita il 16 settembre, più di un mese dopo la seduta del Consiglio comunale del 29 luglio durante la quale il tema era stato sollevato per la prima volta e si era affermata la necessità di effettuare verifiche "con la massima urgenza". In tutto questo intervallo di tempo, i consiglieri dei nostri gruppi hanno ripetutamente sollevato - in Commissione, in Consiglio comunale e sulla stampa - la richiesta che le sedute si svolgessero con maggiore frequenza, ricevendo impegni vaghi e poi sempre disattesi. Ritenevamo infatti che fosse dovere del Consiglio comunale fare sì che i nostri concittadini ricevessero, nel più breve tempo possibile, le doverose assicurazioni sul corretto funzionamento dei servizi, che la professionalità e la bravura degli operatori del Comune venisse riaffermata pubblicamente e che le famiglie e i bambini fossero finalmente tolti dal fascio di luce mediatico che ha accompagnato tutta la vicenda".

"A tal proposito, censurabili e da respingere con la massima fermezza sono le illazioni alle quali si è lasciato andare, nel suo intervento durante la seduta di venerdì, il capogruppo della Lega Massimiliano Pompignoli, il quale ha dichiarato "io mi pongo dei seri dubbi rispetto alla correttezza dei dipendenti pubblici e degli assistenti sociali" del Comune, peraltro senza fornire alcun elemento a sostegno delle sue affermazioni. Altrettanto sconcertante è poi il fatto che l'assessore al Welfare Rosaria Tassinari, presente alla discussione, non abbia sentito la necessità di dissociarsi in alcun modo dal capogruppo Pompignoli e nemmeno di prendere le difese degli operatori comunali che fanno capo al suo settore di competenza".

In merito alla Commissione, "riaffermiamo come sia del tutto incomprensibile l'utilità di una ulteriore proroga, di cui è evidente la natura strumentale e propagandistica, collegata alla contingenza delle imminenti elezioni regionali. Riteniamo quindi che dopo aver ascoltato gli operatori pubblici e privati coinvolti nelle procedure per gli affidi ed effettuato ulteriori approfondimenti con i quali abbiamo cercato autonomamente di supplire al lassismo della maggioranza, senza che sia emersa alcuna problematica particolare, non abbia più senso partecipare ad uno strumento la cui valenza è puramente politica e le cui attività assumono i connotati della farsa. Di conseguenza, i consiglieri dei nostri gruppi membri della Commissione non prenderanno più parte ai suoi lavori".

La replica di Pompignoli

Replica il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Massimiliano Pompignoli: "Nella capigruppo di venerdì mattina si era chiesto alla minoranza di invertire l'ordine del giorno e discuture immediatamente la richiesta di proproga dei termini per chiusura della commissione di indagine, respinta in quanto per l’opposizione era prioritario discutere del bilancio. Mi stupisco delle parole del Pd, Italia viva e Forli e Co. In ragione del fatto che tale richiesta di proroga è motivata dalla necessaria audizione di ulteriori attori e protoganisti di questa delicata vicenda. Per completare il quadro di come il sistema degli affidi del comune di Forlì sia perfetto o migliorabile, già dalle prime audizioni sono emerse alcune lacune che verranno evidenziate in sede di relazione finale, ma allo stato attuale siamo alla metà del percorso ed era impensabile poter chiudere una commissione senza aver sentito tutti i soggetti interessati. Ritengo che la mancata partecipazione del Pd, Italia Viva e Forli e Co sia puramente strumentale, quasi come se volessero nascondere la testa sotto la sabbia minando la credibilità delle loro critiche mosse contro la richiesta di proroga. Sono convinto che il settore del Welfare, dirigenti e dipendenti abbiano lavorato in questi anni con dedizione e impegno, ma sono altresì coinvinto che quanto occorso a Bibbiano debba farci riflettere ed analizzare nel particolare ogni caso "segnalato" per garantire ai cittadini forlivesi massima trasparenza".

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