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Congresso Pd, si presenta il tandem Folegatti-Zattoni per la guida del partito a Forlì

La mozione sostiene Luigi Folegatti alla carica di segretario di federazione e Matteo Zattoni a quella di segretario comunale del Pd

Prende il nome di “Forlì, Romagna, Europa – Insieme per il PD” la seconda mozione che debutta in vista del congresso territoriale e comunale del Partito Democratico. La mozione sostiene Luigi Folegatti alla carica di segretario di federazione e Matteo Zattoni a quella di segretario comunale del Pd. A cedere il passo sono Massimo Zoli, il segretario comunale che si dimise nelle ore successive alla sconfitta a Forlì, e Valentina Ancarani, segretaria non dimissionaria ma “traghettatrice” verso il congresso che ha comportato la sua decadenza. Ancarani era presente alla presentazione del tandem Folegatti – Zattoni. Ad aver presentato di già la sua candidatura come segretario di federazione è stato Daniele Valbonesi, sindaco riconfermato a Santa Sofia, mentre non è stato indicato un segretario comunale per Forlì in ticket con Valbonesi.

Sarà un mese e mezzo di impegni serrati per il Pd forlivese, immerso nel congresso straordinario. Il 9 settembre scadranno i termini per le candidature e per il tesseramento, poi dall'11 al 29 settembre si svolgeranno i congressi nei circoli del Pd, è qui che Folegatti e Valbonesi dovranno contendersi i voti della “base” del partito democratico di Forlì e territorio. Il 7 di ottobre la chiusura del congresso, con l'elezione dei due nuovi segretari che dovranno guidare il partito storicamente egemone del territorio nel suo nuovo ruolo di opposizione a Forlì, Predappio e in altri comuni dove il centro-sinistra è uscito sconfitto.

Folegatti indica il “congresso come momento più alto della discussione, in cui deve prevalere la supremazia idee e del dibattito”. A suo sostegno ci sono “amici e compagni del territorio forlivese che hanno elaborato un documento programmatico raccogliendo adesioni importanti”. Quindi l'affondo al concorrente: “Attendiamo invece di conoscere il progetto, le idee e il programma di chi si è candidato già da settimane”, in assenza dei quali – è il ragionamento di Folegatti - “si intende la politica come personalismi più che come partecipazione, dato che la tendenza ultimamente è di stare e schierarsi con le persone e non con le idee”.

Luigi Folegatti, 66 anni, vive da 16 anni a Forlì, con un impegno trascorso diviso tra politica e sindacato, avendo rivestito il ruolo di segretario provinciale della Filctem-Cgil di Ravenna, il sindacato del comparto chimico, poi segretario della Cgil ravennate e dal 2010, concluso il mandato, nella Cgil regionale. A Forlì vive a Ca' Ossi e attualmente è pensionato. Dal punto di vista politico Folegatti indica l'origine della crisi politica del Paese nella rimozione del concetto di 'limite': “La politica rimuove l'argomento strategico del limite, il limite che ci impone l'ambiente per esempio coi cambiamenti climatici, il limite della mancanza di lavoro dei giovani, che sono costretti a emigrare di più di quanti immigrati entrino in Italia, ma anche per esempio limiti di bilancio, per cui ci sono balle e promesse che non possono essere mantenute”. Si scaglia quindi contro “i personalismi che portano al populismo,  sia di destra che di sinistra”. 

Duro nei confronti di Valbonesi: “Non ho visto uno straccio di documento, di proposte fino ad ora da parte sua”. Rileva quindi che nel suo Comune è stato “votato in modo massiccio dall'elettorato, con una grandissima contraddizione, quella che poi nello stesso giorno sulla scheda delle Europee la Lega prende il 40 percento”. Come è noto a Santa Sofia il centro-destra e il M5S non hanno presentato alcun candidato e Valbonesi ha 'vinto facile' solo nell'opposizione al candidato di Potere al Popolo. “Forse alla destra e alla Lega stavano bene il sindaco Daniele Valbonesi al punto di non presentare una lista alternativa”, lancia una nuova frecciata Folegatti. 

Più pesante politicamente la critica mossa al contendente relativa ad Alea: Valbonesi, come sindaco di Santa Sofia nel suo primo mandato, non ha condiviso la scelta della società in house dei rifiuti, Alea, rimanendo quindi nel sistema di Hera e della raccolta con cassonetto stradale. Dice Folegatti:  “Non vorrei che se diventasse segretario intenda rivedere sul piano strategico il processo di costituzione della società, non voglio fare processi alle intenzione ma mi aspetto una risposta chiara. E' la stessa persona, non credo allo sdoppiamento in base ai ruoli rivestiti”. Stessa linea di attacco sulla Asp unica dei servizi alla persona, con Valbonesi accusato di sostenere la frammentazione invece della rete. “Sulla sanità e l'Ausl unica è necessario rivedere l'autonomia dei distretti e la governance, bisogna guardare l'Ausl come una holding con i distretti più autonomi dal punto di vista gestionale, coinvolgendo l'unione dei Comuni e la Regione. Quando si creano colli di bottiglia si creano servizi disorganizzati”. 

Infine un pensiero al Pd: “Reputo fondamentale che serva solo una ricostruzione,  ma con un'assunzione di responsabilità collettive se vogliamo essere davvero un partito. A Valentina Ancarani va dato il giusto tributo del lavoro svolto in questi anni, non ci possono essere colpevoli e auto-assolti, ma ognuno ha le sue responsabilità”.

Folegatti promette, in caso di vittoria, una gestione unitaria del partito, con una segreteria unitaria che preveda la presenza anche di Valbonesi. Stesso discorso sostenuto da Matteo Zattoni, disposto anche lui ad includere il suo eventuale antagonista in una segreteria unitaria in caso di vittoria. Per Zattoni tuttavia il concetto è più aleatorio: mentre Folegatti e Zattoni hanno indicato la loro corsa assieme fin dalla presentazione, per Valbonesi non è ancora uscito allo scoperto un potenziale segretario comunale di Forlì abbinato. 

Zattoni precisa che il documento programmatico “sarà aperto agli iscritti e non iscritti del PD,  dato che il nostro intento è allargare la base”. Tuttavia questo documento non è stato divulgato, ma lo sarà solo nella sua fase definitiva e con le firme già apposte. “La nostra mozione non è contro la persona, ma sui i temi, dobbiamo chiarirci dove vogliamo andare, ricordando che il Pd resta il primo partito per consenso in città”. I suoi punti di forza? “La mia presenza in consiglio come consigliere eletto, ho piena contezza di cosa capita in consiglio comunale e nel gruppo consigliare che è efficace non solo nel ruolo di opposizione, ma anche nel prendersi spazi di proposta”. E' da Zattoni che arriva l'autocritica più netta: “Ci sono zone più distanti dal centro storico, come le frazioni per esempio Villafranca o Carpena, che avranno bisogno di una cura maggiore, qui avevamo una grande forza che poi si è assottigliata. L'obiettivo su cui andrò giudicato, se sarò scelto segretario, è se riusciremo o no a riprenderci Forlì tra 5 anni”.

I renziani forlivesi – ammette Folegatti – stanno con Valbonesi, ma tra lui e il sindaco di Santa Sofia non “c'è una contrapposizione che si può ridurre agli schemi dell'ultimo congresso, ricordo per esempio che anche Valbonesi aveva aderito alla mozione Zingaretti”.

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