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Consiglio comunale cancellato, ira di Morgagni (Forlì & Co): "Città paralizzata. E ne pagheremo le conseguenze"

"Dal primo gennaio a metà settembre, il Consiglio comunale di Forlì ha approvato la miseria di 24 delibere concernenti atti di governo della città", attacca Morgagni 

Cancellata la seduta del Consiglio comunale programmata per lunedì. "L'amministrazione comunale di Forlì, in contrasto con l’intenso attivismo di altri enti, si distingue solo per l’assoluto silenzio su tutte le questioni sul terreno", attacca il capogruppo di Forlì & Co, Federico Morgagni, ricordando che "dal primo gennaio a metà settembre, il Consiglio comunale di Forlì ha approvato la miseria di 24 delibere concernenti atti di governo della città". 

Temi come "crisi energetica, inflazione galoppante e l'esplosione dei prezzi delle bollette - sostiene Morgagni - rappresentano una grave minaccia e preoccupazione per famiglie, imprese e lavoratori. Sarebbe quindi logico aspettarsi che le istituzioni fossero tutte impegnate, per quanto di propria competenza, nel cercare di rispondere alle tante esigenze e prevenire peggiori conseguenze sociali ed economiche nell’autunno che si profila". Tuttavia, prosegue l'esponente di Forlì & Co, "nonostante le sollecitazioni di sindacati, associazioni di categoria, minoranze consiliari che, pur con accenti diversi, hanno avanzato proposte concrete, l’azione del Comune nelle ultime settimane si è talmente rarefatta che, se non fosse per qualche comunicato autocelebrativo o fotografia sui social, si potrebbe pensare che la città sia priva di governo".       

"Solo qualche giorno fa siamo stati informati dell’ennesima cancellazione di una seduta del Consiglio comunale, quella prevista per il 19 settembre; in sostanza, quindi, le “ferie” estive del Consiglio arriveranno a superare i due mesi - attacca l'esponente dell'opposizione -. Non che sia una novità, anzi. Pare infatti che quest’anno il nostro Comune intenda battere il record mondiale per minor numero di Consigli convocati e atti di governo approvati. Dal primo gennaio a metà settembre, il Consiglio comunale di Forlì ha infatti approvato la miseria di 24 delibere concernenti atti di governo della città. A mo’ di confronto l’anno scorso, nel medesimo intervallo temporale, erano state 36 e nel 2020, l’anno dei lockdown, 41. Naturalmente l’efficacia amministrativa non corrisponde meramente al numero di delibere approvate, ma poiché la legge assegna al Consiglio l’approvazione di tutti gli atti più rilevanti di governo locale, un calo tanto drastico certifica una paralisi che Forlì sconterà per tutti i prossimi anni, quando verranno a mancare i frutti di scelte strategiche che oggi bisognerebbe progettare e avviare".

"La ragione di questa stasi va cercata nei problemi interni alla coalizione di centrodestra e negli scontri di potere per le cariche in Giunta, che si trascinano da mesi e sono aggravati dall’imminenza delle elezioni politiche, viste da tutti i componenti della maggioranza come un’occasione per “pesare” la propria influenza a Forlì, e poi passare all’incasso in un rimpasto di Giunta - conclude Morgagni -. Non importa dunque se i cittadini forlivesi aspettano delle risposte: si armino di pazienza e si mettano in fila, che il Sindaco e la maggioranza devono trovare una quadra nelle proprie divisioni interne e risolvere i propri giochi di potere intestini". 

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