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Coronavirus e il question time respinto, Marchi: "Domande scomode che non hanno avuto risposta"

Così Marchi: "Con il question time chiedevo al sindaco e alla Giunta di rispondere ad alcune semplici domande che da giorni si stanno e mi stanno ponendo i cittadini forlivesi"

"Domande scomode che non hanno avuto risposta". Ne è più che mai convinto il consigliere di Italia Viva Massimo Marchi che al Consiglio comunale di lunedì scorso ha presentato un question time al quale il sindaco Gian Luca Zattini e la Giunta sull'emergenza coronavirus nelle case di riposo. "In questa situazione sarebbe stato logico aspettarsi che il Consiglio Comunale fosse convocato tempestivamente e in seduta straordinaria - afferma Marchi -. Invece, dopo settimane di inattività, lunedì scorso è stato convocato un consiglio che di straordinario aveva solo la forma: alcuni consiglieri erano collegati in via telematica ed altri, come il sottoscritto, erano presenti fisicamente nella sala del Consiglio".

"Fra le tante cose gravi ed urgenti sulle quali avremmo potuto e dovuto dibattere - continua il renziano - l'amministrazione non ha trovato di meglio che concentrare i lavori del Consiglio essenzialmente sulla discussione ed approvazione della delibera che sancisce l’uscita del Comune di Forlì dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese. Certo, per la maggioranza si tratta di un tema importante, un tema che era nel loro programma elettorale, ma on era il tema da trattare. La priorità doveva essere il coronavirus".

"Anche i termini per la presentazione dei question time potremmo definirli straordinari - continua Marchi -, ma avevo, comunque, presentato entro i termini previsti, un'interrogazione per chiedere delucidazioni sulla situazione della casa di riposo “Pietro Zangheri” (dove purtroppo negli ultimi giorni sono stati rilevati almeno 70 casi di positività al coronavirus, una potenziale bomba esplosiva) e sulle altre strutture per anziani presenti sul territorio forlivese. Mi sembrava un tema importante ed urgente visto che tali strutture, al pari degli ospedali, sono tra i luoghi più vulnerabili e a rischio per la diffusione di questo nemico invisibile contro cui stiamo combattendo da settimane".

Prosegue Marchi: "Con il question time chiedevo al sindaco e alla Giunta di rispondere ad alcune semplici domande che da giorni si stanno e mi stanno ponendo i cittadini forlivesi, in particolar modo chi ha parenti ospiti di tali strutture. La cosa inaccettabile di tutta questa vicenda è che mentre ad inizio Consiglio ricevevo conferma verbale che il mio question time era stato accolto, dopo quasi 10 ore di seduta, sono stato informato dalla Presidente del Consiglio che invece era stato respinto perché conteneva “troppe domande”. Mi è stato anche suggerito di "accontentarmi" delle risposte che sarebbero state date ad altri question time e, nel caso non mi fossi ritenuto soddisfatto, "lo inseriremo nel prossimo Consiglio" ammettendo, di fatto, l'ammissibilità del question time, ma in un prossimo Consiglio. Ritengo la condotta vergognosa e la risposta inaccettabile".

"A questo poi si aggiunge che un assessore si è permesso di fare sarcasmo denigrando la mia intransigenza nel chiedere (come avevo fatto nel mio intervento sull'uscita dall’Unione dei Comuni) che il Consiglio si occupasse dell’emergenza Covid-19 e che una assessore si è augurato che "non si voglia fare speculazione politica". Ma quale speculazione politica? Avevate solo il dovere di rispondere alle domande dei cittadini forlivesi, perché io, seppure Consigliere di Italia Viva, mi sento di rappresentare tutti i forlivesi e, in questo momento, soprattutto coloro che si sono ammalati, che soffrono, che sono in prima linea a combattere e a rischiare la loro vita per aiutare gli altri.
E invece no, il sindaco e la Giunta si sono permessi il lusso di non rispondere a domande che, ora forse è lecito pensare, fossero scomode e dovevano rimanere senza risposta", conclude.

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