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Coronavirus e spostamenti tra regioni gialle, Morrone (Lega): "Ci vuole coraggio e responsabilità per la ripartenza". Replicano Bonaccini e Di Maio

A sostenerlo è il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, stupito dalle dichiarazioni rilasciate in un’intervista da Stefano Bonaccini, nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni

"Tra regioni ‘gialle’ gli spostamenti dovrebbero essere consentiti, certamente richiamandosi al senso di responsabilità e di prudenza delle persone. Questo per dare segnali positivi al Paese sul piano della riapertura e della ripartenza in sicurezza". A sostenerlo è il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, stupito dalle dichiarazioni rilasciate in un’intervista da Stefano Bonaccini, nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni.

"L'orientamento della Conferenza delle Regioni e' di richiedere di prorogare il decreto legge che vieta gli spostamenti da una Regione all'altra, anche per la zona gialla. Nelle prossime ore comunichero' tale orientamento al ministro Francesco Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell'ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi - ha dichiarato giovedì Bonaccini -. Il nuovo Governo chiederemo poi un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attivita' nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione". 

"Bonaccini ha detto di aver rappresentato a Draghi il parere sfavorevole delle Regioni, eccettuate poche come la Val D’Aosta, sugli spostamenti tra regioni ‘gialle’ - osserva l'esponente della Lega -. Eppure a quanto risulta altre opinioni sono più sfumate. Abbiamo già visto il presidente dell’Emilia-Romagna esprimersi in modo non lineare a seconda del momento e del contesto. A Bonaccini ricordiamo una dichiarazione da lui pronunciata l’1 giugno 2020: ‘qualche quota di rischio va presa altrimenti non riapriremo mai’".

"Eravamo d’accordo allora su questa scommessa e lo siamo ancora oggi, nell’attuale situazione. Il rischio zero non sarà mai garantito da nessuno e non possiamo aspettare all’infinito di dare risposte concrete alle attività economiche - continua -. Qualche responsabilità dobbiamo assumercela. Siamo convinti che riaprire bar e ristoranti anche di sera, le palestre e altre attività, con tutte le prescrizioni e i controlli necessari, non solo sia indispensabile come segnale di fiducia, ma anche opportuno dal punto di vista della sicurezza sanitaria, evitando che le persone si affollino nelle poche ore di apertura e consentendo ai gestori di poter disporre di fasce temporali allargate per scaglionare i clienti".

Le repliche

Replica Bonaccini: "Visto che giovedì miei colleghi del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte (oltre a tanti altri) si sono espressi in conferenza delle Regioni per il rinvio delle riaperture anche tra zone gialle (dandomi il mandato di informare il governo della richiesta delle regioni italiane) li chiami e si lamenti", e' l'invito di Bonaccini. "I numeri - ha ironizzato il governatore dell'Emilia-Romagna - li avra' sicuramente essendo loro stessi appartenenti al suo partito", la Lega, o "alla coalizione di centrodestra".

Il deputato di Italia Viva, Marco Di Maio, definisce "stucchevoli gli attacchi verso il presidente della Regione" e argomenta: "Secondo l'opinione di questi professionisti della polemica - continua - Bonaccini sarebbe colpevole di non essere rappresentativo, nella sua qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, della volontà di tutti i presidenti, in particolare di quelli leghisti. Niente di più falso. Lo dimostra il fatto che proprio i presidenti leghisti, assieme agli altri, hanno chiesto al Governo di continuare a impedire gli spostamenti da una regione all'altra. Si tratta di una richiesta basata sull'andamento della curva epidemiologica, non certo per altri reconditi motivi. Questo non impedisce certo di mettere in campo misure a sostegno del sistema economiche, che vanno anzi rafforzate. In una fase come questa tutti dovrebbero stringersi attorno alle istituzioni ed evitare inutili polemiche alla ricerca di una visibilità che denota solo lo spessore di chi le promuove. Questo è il momento dell'unità e della collaborazione istituzionale, non degli attacchi pretestuosi".

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