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Coronavirus, Morrone (Lega) attacca Bonaccini: "Il piano ripresa deve essere già pronto"

"Si tratta di uno scivolone del presidente di una delle regioni strategiche del paese, che dovrebbe avere già sul tavolo il piano B, quello della ripresa, senza attendere la ‘fine della pandemia’ e le indicazioni del Governo", dice Morrone

"L’Emilia-Romagna non può più stare ferma. Deve essere già pronto un piano per la ripartenza che dia speranza e fiducia alla gente. Per questo ci stupiscono le allarmanti dichiarazioni di Stefano Bonaccini pubblicate lunedì da un quotidiano nazionale. Già la gestione dei vertici regionali della fase emergenziale è tutt’altro che positiva. Oggi è il mondo economico e sociale dell’Emilia-Romagna che dovrebbe preoccuparsi quando Bonaccini afferma che si deve stare ancora fermi”. E’ il commento del deputato della Lega Jacopo Morrone, che aggiunge: “Si tratta di uno scivolone del presidente di una delle regioni strategiche del paese, che dovrebbe avere già sul tavolo il piano B, quello della ripresa, senza attendere la ‘fine della pandemia’ e le indicazioni del Governo".

"Se aspettiamo Conte, infatti, la ripresa sarà rimandata di mesi, mentre dovremo essere già operativi appena si allenterà anche di poco l’emergenza sanitaria. Ed è altrettanto preoccupante che Bonaccini affermi di ‘voler ridisegnare il futuro sapendo che tutto sarà diverso’ - prosegue Morrone -. Un’affermazione singolare, che appare ancora più inquietante se pronunciata senza il minimo confronto con le altre realtà politiche e sociali regionali. Il rischio è che dopo la mazzata del Covid-19, ci sia il colpo di grazia di un Bonaccini che parte, in solitaria, per una strada che non si sa dove porti. Non a caso, poi, nell’intervista, Bonaccini blinda il premier Conte, che rappresenta una sinecura per gli amministratori PD. Se Conte dovesse lasciare per un eventuale ‘war cabinet’, verrebbero sanciti i limiti e i ritardi drammatici dell’esecutivo giallorosso. Dopo la scarsissima prova di efficienza organizzativa del modello sanitario dell’Emilia-Romagna, il presidente emiliano-romagnolo dovrebbe cambiare registro: più pragmatismo e progetti, meno interviste e conferenze stampa (a proposito, davvero vergognoso l’assembramento di persone all’aeroporto Marconi di Bologna per la conferenza stampa organizzata da Bonaccini con il ministro Francesco Boccia e il commissario Domenico Arcuri. Le regole valgono per tutti, oppure no)”.

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