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Coronavirus, Morrone (Lega): "Più chiusure? Un errore strategico. Basta col 'terrorismo sanitario'"

E' quanto afferma il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, secondo il quale "bisogna consentire alle persone di scaglionarsi in archi temporali più elastici e agli esercizi di ampliare le fasce di servizio"

"Credo sia ora di finirla con il terrorismo sanitario che ha caratterizzato l’azione del passato governo giallorosso e basta anche con la criminalizzazione di chi ha voglia di uscire, socializzare, pranzare in un ristorante, andare in palestra. La soluzione non è chiudere di più, ma aprire di più. L’ho detto giorni fa, in tempi non sospetti, e oggi mi sembra che siano in molti a pensarla così". E' quanto afferma il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, secondo il quale "bisogna consentire alle persone di scaglionarsi in archi temporali più elastici e agli esercizi di ampliare le fasce di servizio, ammonendo tutti a osservare regole ferree di prevenzione".

"Il virus non è debellato e serve accelerare le vaccinazioni - osserva l'esponente del Carroccio -, ma dobbiamo imparare a convivere con questa situazione arginando il più possibile le gravi ripercussioni economiche e sociali che stanno devastando le nostre comunità. Nei giorni scorsi sono stati citati dati di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che testimoniano una situazione ospedaliera in Emilia-Romagna non preoccupante, né peggiorata nelle tre settimane ‘gialle’. Preoccupano, invece, i rallentamenti nelle vaccinazioni determinati, a quanto sembra, dai ritardi di consegna dei vaccini per errori da ricondurre a chi ha gestito contratti e tempistiche. Non vorrei che il ‘chiusurismo’ del ministero della Salute fosse funzionale a giustificare questi errori più che a prevenire i contagi".

Per Morrone "anche il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, deve esprimersi con più chiarezza e coerenza. Oggi afferma di non essere stato interpretato bene quando giustificava nuove restrizioni, ma le parole hanno un peso e bisogna saperle dosare. La soluzione non è la chiusura indiscriminata, semmai quella mirata a particolari territori. D’altra parte, è ormai chiaro che per raggiungere l’immunità di gregge ci vorranno mesi, ma non è pensabile che si continui con lockdown o pesanti restrizioni per altrettanto tempo. Chi viaggia su questi binari, giustificandoli con previsioni catastrofiste e non con dati scientifici oggettivi, non fa un buon servizio al Paese".

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