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Coronavirus, Ragni (FdI): "Tasse e bollette non si fermano. Partite Iva a rischio chiusura"

Così Fabrizio Ragni, esponente di Fratelli d'Italia a Forlì, che si fa portatore delle istanze di molti lavoratori autonomi in grave difficoltà finanziaria a causa dell'emergenza sanitaria

"Nonostante i proclami del governo, le spese che incombono nell'ordinaria amministrazione di centinaia di partite Iva non si sono fermate. Le bollette continuano ad arrivare ed i canoni di affitto delle attività, se il padrone delle mura non è disposto a sospendere i pagamenti, diventano un onere insostenibile per chi è stato costretto a fermarsi. Posso portare almeno due casi di persone che conosco personalmente (un parrucchiere e barista) che non possono più sostenere le spese. Ed il bonus di 600 euro per lavoratori autonomi e a possessori di partite Iva che sono iscritti alla gestione separata dell'Inps – oltre al fatto che non è stato ancora erogato e i disguidi nella piattaforma on line sono quotidiani - non basta a tenere in piedi le attività". Così Fabrizio Ragni, esponente di Fratelli d'Italia a Forlì, che si fa portatore delle istanze di molti lavoratori autonomi in grave difficoltà finanziaria a causa dell'emergenza sanitaria.

“Le misure previste dal decreto "Cura Italia" per far fronte all'emergenza economica e colmare quanto non incassato nel mese di marzo, fornisce un contributo non congruo o sufficiente ad integrare i mancati guadagni di queste categorie di lavoratori: artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, professionisti che fatturano poco al di sopra della soglia di sopravvivenza. Così si rischia di lasciare morire le piccole partite Iva, mentre sarebbe necessario aiutare tutti, ma proprio tutti, a risollevarsi - prosegue Ragni -. Più a rischio sono le attività che non rientrando tra i servizi di primaria necessità e che dunque devono rimanere chiuse. Ma le spese, checché se ne dica, non si sono certo fermate. Le bollette continuano ad arrivare e i canoni e balzelli vari incombono, con il risultato finale – porto un esempio concreto - che chi non dovesse riuscire a pagare l'affitto dei locali sarebbe condannato allo sfratto e dunque , prevedibilmente, a chiudere l'attività e la Partita Iva".

Il tema economico, oltre alla questione sanitaria, a parere dell'esponente di Fratelli d'Italia è fondamentale anche in questa fase: "I provvedimenti tampone presi sino ad oggi non bastano. Abbiamo bisogno di tutte le leve pubbliche, statali, ma anche regionali e locali, per risollevare le sorti delle categorie più esposte: i titolari di partite Iva e le rispettive famiglie in primis, perché già duramente colpiti dalla crisi economica del 2008 e finiti (in un caso su 4, lo dice l'Istat) sotto la soglia della povertà. Dobbiamo intervenire con più risorse e congelando le incombenze fiscali e gli oneri di gestione, perché le conseguenze a breve, quando l'allarme sanitario verrà superato, potrebbero essere molto gravi per tutti, anche in termini di servizi, oltre che di imprese e piccole e medie attività che moriranno".

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