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Covid e quarta ondata, il deputato Di Maio: "Lockdown solo per chi rifiuta il vaccino". Vietina: "Stop alle manifestazioni in centro"

"Se le situazioni critiche sono circoscritte anche ad alcune zone: non ha senso applicare le stesse restrizioni a tutto il Paese, nelle condizioni in cui siamo oggi"

Un lockdown in Italia per i non vaccinati, seguendo il modello austriaco? Il dibattito sta prendendo corpo in questi ultimi giorni alla luce dell'aumento dei contagi da covid-19. Il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, interpellato lunedì scorso da "Mattino 5" non si era sbilanciato: "Dovremo discuterne. Intanto penso che la prima cosa da fare sia proseguire sulle vaccinazioni. L'Italia, che veniva un po' presa in giro all'inizio di quest'anno oggi è un esempio a livello internazionale per numero di vaccinati".

Più diretto il parlamentare forlivese Marco Di Maio: "Ormai si parla apertamente di quarta ondata di contagi e ciò in considerazione della risalita non solo dei positivi, ma soprattutto dei ricoveri ospedalieri che sono in gran parte non vaccinati. Se ci dovesse essere bisogno di ricorrere a misure più restrittive come quelle previste per le zone gialle, arancioni e rosse, credo che sia giusto che queste restrizioni debbano valere per chi non si è vaccinato per scelta, come sta avvenendo in Austria".

Argomenta ancora il deputato forlivese: "Chi nelle settimane e nei mesi scorsi, anche magari affrontando alcune titubanze personali, ha scelto la via della responsabilità per mettere al sicuro se stesso e la comunità, facendo così la propria parte nella lotta al virus, non è giusto che debba subire ulteriori limitazioni alla propria libertà. Anche perché presenta un rischio molto inferiore a un non vaccinato. A maggior ragione se le situazioni critiche sono circoscritte anche ad alcune zone non ha senso applicare le stesse restrizioni a tutto il Paese, nelle condizioni in cui siamo oggi".

Conclude Di Maio: "Io spero che non ci sia bisogno di arrivare a imporre chiusure, coprifuoco e lockdown ma, nel caso fossimo obbligati ad andare in quella direzione, questa credo debba essere la strada. Altri Paesi che hanno fatto scelte più “blande” su vaccini e uso del green pass stanno tornando a coprifuoco e chiusure, ultima in ordine di tempo l’Irlanda".

Vietina: "Stop alle manifestazioni nei centri storici"

La deputata di Coraggio Italia, Simona Vietina, chiede invece al ministro degli Interni Luciana Lamorgese lo "stop alle manifestazioni nei centri storici per salvaguardare il commercio locale. "Non userò giri di parole: bisogna usare il pugno di ferro in queste situazioni perché il diritto a manifestare è sacrosanto ma al tempo stesso esiste una responsabilità collettiva che intercetta naturalmente anche gli ambiti della salute dell'economia e dell'ordine pubblico che sono tre pilastri inscindibili e interconnessi sui quali si fonda lo sviluppo sociale".

"Le manifestazioni di protesta contro il green pass e contro i vaccini - aggiunge - contro quella scienza che ha il fine ultimo di salvare le vite, devono essere regolamentate con ancora più fermezza e questo significa controlli rigidi prima, durante e dopo le manifestazioni anche sui mezzi di trasporto. Significa anche evitare le manifestazioni nei centri storici, perché questo può voler dire dover chiudere i negozi di vicinato e io che sono sindaco so che sono quelli che più di altri hanno sofferto in questo periodo pandemico".

Per Vietina il ministro Lamorgese "è una donna delle istituzioni e io ho rispetto per il suo lavoro, le chiederò però di usare i guanti di ferro e non di seta, così come già avrebbe dovuto accadere, contro chi aggredisce i medici negli ospedali, chi tira le bombe carta e chi crea disordine nelle sedi dei sindacati. Quello stesso pugno di ferro deve essere usato verso i facinorosi e gli agitatori che diffondono paure e ansie anti scientifiche contro i vaccini".

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