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Covid e stadi a porte aperte, il caso Forlì scuote la politica. Italia Viva: "Pronti a collaborare. Ma le regole vanno rispettate"

"Siamo pronti a collaborare con la società e le istituzioni, attraverso i nostri rappresentanti istituzionali in Consiglio comunale, in Regione e in parlamento", informa in una nota Italia Viva

Entra nel dibattito politico la disputa a porte aperte di Forlì-Seravezza Pozzi, match vinto mercoledì scorso dai biancorossi per 2-1 e conclusosi dopo il triplice fischio con una multa comminata dalla Polizia di Stato per aver violato le norme anti-covid avendo concesso ai tifosi di assistere all'incontro. La società forlivese ha successivamente diffuso una nota con la quale si è dichiarata "a conoscenza del Decreto Ministeriale che imponeva di giocare a porte chiuse alle Società di serie D" e di avere scelto, consapevolmente, di giocare a porte aperte per sollevare il problema che riguarda il calcio dilettantistico.

Dopo l'intervento Sara Samori, consigliere comunale Pd, che ha chiesto all'amministrazione comunale di attivarsi in merito alla problematica, ecco quello di Italia Viva: "Non vogliamo entrare nel merito delle scelte della società però, proprio per il grande rispetto che scrive di nutrire nei confronti del suo pubblico, crediamo che avrebbe dovuto rendere nota la situazione a coloro che sono entrati allo Stadio Morgagni mercoledi scorso e che, inconsapevolmente, hanno violato delle regole. In questa delicata fase per la vita di tutti, le regole vanno rispettate più che mai".

"Siamo pronti a collaborare con la società e le istituzioni, attraverso i nostri rappresentanti istituzionali in Consiglio comunale, in Regione e in parlamento, per affrontare ogni tipo di questione e porci dalla parte di chi prova a risolvere i problemi - viene evidenziato -, ma sempre e comunque nel rispetto delle regole, soprattutto quelle anti-Covid, che ogni cittadino e organizzazione hanno il dovere di seguire scrupolosamente".

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