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Crisi di governo, il discorso di Salvini accende il botta e risposta tra i deputati forlivesi

Così Di Maio su Facebook: "Salvini usa il Quirinale per fare un comizio tra i peggiori". Replica Morrone: "La verità fa male al parlamentare del Pd"

Una nuova alleanza politica. Dopo il secondo giro di consultazioni al Quirinale tra il presidente Sergio Mattarella e i leader dei principali partiti, la prospettiva sembra essere una soltanto: quella di un incarico per la formazione del nuovo governo al premier uscente Giuseppe Conte. Il Pd e il M5S hanno dato al capo dello Stato la disponibilità a sostenere un esecutivo da lui guidato. "60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di mollare la poltrona", ha dichiarato tra le altre cose il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine delle consultazioni. Un discorso che ha acceso un botta e risposta tra i parlamentari forlivesi Marco Di Maio (Pd) e Jacopo Morrone (Lega).

L'attacco di Di Maio

Così Di Maio su Facebook: "Salvini usa il Quirinale per fare un comizio tra i peggiori. La dice lunga sul suo senso dello Stato e su come avrebbe manovrato le istituzioni se avesse avuto (come ha chiesto) “pieni poteri”. La verità è che il governo di cui era vice premier e ministro, non era certo nato perché la Lega avesse vinto le elezioni (col 17% era il terzo partito, dietro al Pd) e tanto meno rispettato il patto di coalizione stretto con Forza Italia e Fratelli d’Italia (grazie ai cui voti ha eletto diversi deputati e senatori). Accusa un eventuale nuovo governo di essere nato sulla spiaggia di Biarritz, al G7. E poi si dimentica un fatto: tutto il caos di queste settimane lo ha provocato lui con l’obiettivo preciso di saltare ogni regola e prassi per votare come e quando voleva lui. Una volta accortosi di aver fatto una sciocchezza, ha persino ritirato la mozione di sfiducia a Conte e nessuno dei suoi ministri e sottosegretari vari ha rassegnato le dimissioni. Successivamente ha tentato disperatamente - fino a martedì mattina - di ricucire col Movimento 5 stelle offrendo la premiership a Luigi Di Maio. Ha usato le istituzioni come se fossero un videogioco. Ora grida al colpo di stato antidemocratico, evoca la piazza e prende per i fondelli le persone: in una democrazia parlamentare si vota per eleggere deputati e senatori e non il Governo. È così da sempre in Italia. Da quando siamo una Repubblica (73 anni) il governo è nominato dal Presidente della Repubblica e votato dal parlamento: il cui mandato dura 5 anni, non sulla base di quanto i sondaggi sono o meno favorevoli al “Capitano”. Che in tutta questa vicenda, bisogna dirlo, si è dimostrato un politico modesto e assai poco competente".

La replica di Morrone

Replica Morrone: "La verità fa male al parlamentare del Pd Marco Di Maio e lo dimostra in certe dichiarazioni che non hanno né capo, né coda, politicamente parlando. Inutile nascondersi dietro un dito: Matteo Salvini ha detto la verità all’Italia. Lo ha fatto con un discorso alto, chiaro e trasparente. Capisco che ai peones del Pd la coerenza della Lega risulti indigesta. Come potranno spiegare, infatti, al loro elettorato di essersi alleati con l’arcinemico di sempre, il M5s, e, addirittura, di avere accettato come presidente del Consiglio Giuseppe Conte, assumendo quindi lo scomodo ruolo di rimpiazzo della Lega e di subalternità nei confronti dei nuovi alleati. E’ evidente che il segretario Pd, Nicola Zingaretti, si è arreso su tutta la linea di fronte alle pressioni renziane. Abbiamo sentito Zingaretti escludere ogni alleanza con i grillini, lo abbiamo ascoltato mentre parlava di ‘discontinuità’ dal primo governo Conte. Tutto naufragato grazie ai diktat di chi vuole tornare in sella nonostante sia stato bocciato dalla stragrande maggioranza degli elettori. E Di Maio ha il coraggio di attaccare Salvini? Pensi alla figuraccia cosmica che sta facendo il suo partito e si confronti con quei parlamentari dem, pochissimi in realtà, per i quali conta di più la coerenza che la poltrona. Scelta che non ci aspettiamo certamente da un Di Maio o da altri portatori d’acqua cattodem, pronti a qualsiasi salto mortale pur di giustificare l’ingiustificabile".

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