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Crisi di governo, Marco Di Maio: "Un nuovo governo Draghi senza grillini o meglio il voto"

Ecco il commento alla crisi di governo innescata dai grillini da parte del deputato romagnolo Marco Di Maio

"Solo chi non ha nulla da perdere perché ha sempre vissuto sulle spalle di altri senza mai rischiare del proprio, come Conte e i parlamentari del M5S, poteva immaginare di far dimettere un uomo come Mario Draghi dalla guida del Paese in un momento come questo". Comincia così il commento alla crisi di governo innescata dai grillini da parte del deputato romagnolo Marco Di Maio, capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera e vice presidente dei deputati di Italia Viva a Montecitorio, che tramite la sua consueta newsletter si è rivolto alle persone che lo seguono.  

"Perchè il punto non è "non si può creare una crisi di governo in un momento come questo": no, il punto è che non si può creare una crisi di governo senza una alternativa valida - afferma -. Quando nel gennaio/febbraio 2021 facemmo cadere il Governo Conte, eravamo convinti che la sua permanenza a Palazzo Chigi fosse negativa per l'Italia e sapevamo che l'alternativa era quella di portare Draghi al suo posto. E così è andata".

"Oggi Conte e i grillini non propongono nulla di alternativo - osserva ancora Marco Di Maio -. Per motivi tutti suoi personali, l’avvocato Giuseppe Conte ha deciso che il Movimento 5 stelle non voterà la fiducia al governo sul “decreto aiuti”. E non hanno votato la fiducia su un decreto su cui avevano già votato la fiducia alla Camera. Al di là della gravità che ciascuno può giudicare, è una scelta incomprensibile e pure ridicola dato che è un provvedimento che stanzia aiuti per famiglie e imprese. “Non basta la parola di Draghi”, dice Conte: come se la parola dell’italiano più autorevole, rispettato e stimato in Europa e non solo, valesse meno di quella di uno che per caso su è trovato a Palazzo Chigi e in tre settimane è stato in grado di passare dalla firma ai decreti Salvini alle feste de L’Unità. Come se nulla fosse".

Cosa può succedere ora? Mercoledì il presidente Draghi si presenterà in parlamento e si confronterà pubblicamente con i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Lì si capirà di più. "Le uniche tre ipotesi percorribili - analizza il parlamentare romagnolo - sono un rinnovato mandato a Draghi col Movimento 5 stelle che dice "scusateci, abbiamo sbagliato" e torna a votare la fiducia a Draghi (coprendosi definitivamente di ridicolo); un secondo governo Draghi senza grillini (sarebbe l'ideale) per completare il PNRR, affrontare le emergenze economiche ed energetiche e portare l'Italia al voto; le elezioni anticipate, che tecnicamente si potrebbero svolgere a fine settembre, scenario preferibile alla condizione di un governo che va avanti a suon di ricatti o a un nuovo governo con un nuovo presidente e una nuova maggioranza. A questa mattina, nel momento in cui scrivo, tutte e tre le ipotesi sono al momento plausibili".

Dunque un Draghi-bis senza grillini o meglio il voto, secondo l'esponente parlamentare romagnolo. "Se non ci saranno novità dell’ultimo minuto e Draghi uscirà di scena in questo modo (e faremo il possibile perché ciò non avvenga) il conto, purtroppo, non lo pagheranno solo Conte e i grillini - osserva in conclusione Marco Di Maio -: lo pagheranno tutti gli italiani. Lo pagheremo tutti. E sarà salato, soprattutto per chi già è in difficoltà".

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