Cusercoli, banca verso la chiusura. Appello del Pd e FdI ai vertici aziendali: "Rivedere la scelta"
"La filiale di Cusercoli serve prevalentemente una fascia di utenza, quella degli anziani, più debole, meno tecnologica e con autonomia di spostamento ridotta", ricordano i dem
"No" alla chiusura della filiale di Banca Intesa San Paolo a Cusercoli. Dopo la presa di posizione dei sindacati, parte dal Pd un invito "ai vertici aziendali di ripensare e rivedere la scelta, che acuirebbe le disuguaglianze territoriali per le quali tutti i giorni combattiamo". Espongono il segretario territoriale dem Daniele Valbonesi e il segretario del Circolo Pd Civitella-Cusercoli, Antonio Dattoli: "A seguito della diffusione della notizia dell'imminente chiusura della filiale di Banca Intesa San Paolo a Cusercoli, alcuni cittadini si sono subito attivati per organizzare una raccolta firme fra le attività commerciali e i cittadini del paese, correntisti della banca. L'invio delle firme è stato accompagnato da una lettera contenente una serie di decise rimostranze nei confronti della scelta attuata dai vertici di Intesa Sanpaolo, ritenuta poco lungimirante e ‘umana’ nei confronti dei propri correntisti".
"Cusercoli è un borgo importante della nostra Provincia e la chiusura, se attuata, aumenterebbe le difficoltà dei territori decentrati, costringendo le sempre più rare imprese ed i cittadini ad una riorganizzazione più complessa della gestione dei propri conti correnti ed investimenti, vedendosi costretti, o ad imparare ad usare mezzi tecnologici, o a spostare il proprio conto in altra filiale o banca, probabilmente anche in un altro paese - viene rimarcato -. Nella valutazione della chiusura della filiale manca il ‘dato umano’. I vertici di Intesa Sanpaolo dovrebbero sapere andare anche oltre le mere analisi economiche. Una banca di rilievo nazionale, addirittura la prima banca a livello nazionale, dovrebbe operare le proprie scelte non solo sulla base di bilanci, convenienza e rendita. La valutazione etica, il sostegno sociale alle fasce meno abituate all'uso della tecnologia, il servizio reso agli abitanti nelle aree più decentrate dovrebbe essere una voce con un certo rilievo, in mezzo ai parametri di valutazione della chiusura delle filiali".
"La filiale di Cusercoli, infatti, serve prevalentemente una fascia di utenza, quella degli anziani, più debole, meno tecnologica e con autonomia di spostamento ridotta. Questa filiale rappresenta anche un autentico presidio (anche sociale), in un territorio che faticosamente negli ultimi decenni è passato attraverso una serie di vicissitudini che hanno indebolito il suo tessuto economico - viene sottolineato -. Il paese è composto in larga misura da una popolazione anziana, che vede nella chiusura della filiale la fine di una gestione autonoma del proprio patrimonio, in quanto saranno costretti ad affidarsi alla collaborazione dei propri familiari per essere accompagnati alla nuova banca in un altro paese o addirittura delegandoli a gestire il loro patrimonio. Il Partito Democratico, con il Circolo locale, il coordinamento tra i Circoli della Vallata del Bidente e la Federazione forlivese, esprime forte dissenso per quello che sta avvenendo ed è vicina alla protesta dei cittadini. Chiediamo ai vertici aziendali di ripensare e rivedere la scelta, che acuirebbe le disuguaglianze territoriali per le quali tutti i giorni combattiamo".
Fratelli d'Italia
Appello anche da Fratelli d'Italia: "Decine di cittadini hanno chiesto un nostro intervento affinché l'ipotesi di chiusura venga scongiurata e venga garantito almeno, un punto prelievo nella cittadina", affermano Fabrizio Ragni, vicecoordinatore di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena e responsabile del territorio forlivese del partito, e Riccardo Merendi, consigliere dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese e coordinatore di FdI per la vallata del Montone e dei territori collinari.
"Quella della riduzione dei servizi bancari è soltanto l'ultima azione di un'attività di smantellamento dei servizi essenziali (trasporti, sanità e terziario) che da anni interessa soprattutto i cosiddetti piccoli Comuni della nostra provincia e colpisce i diritti di coloro che comunque pagano le tasse e non possono o non dovrebbero essere considerati cittadini di serie B - aggiungono -. Caso di Cusercoli a parte, constatiamo che, in generale, è in atto un'azione precisa per estendere a maggiori fasce della popolazione italiana l'uso della moneta elettronica, rendere capillare e continua la tracciabilità dei cittadini limitandone, dunque, la privacy e la libertà di scelta. Un'ossessione, quella del controllo, che parte da lontano e che vede in prima fila al governo soprattutto la sinistra. Tornando alla chiusura della filiale di Cusercoli, che penalizzerà centinaia di persone di tutte le età, pensionati con l'accredito in banca, correntisti e cittadini che usano il bancomat per pagamenti o transazioni di vario tipo, sollecitiamo una mobilitazione delle istituzioni. Tutte, senza distinzione o appartenenza politica, per evitare quanto purtroppo già annunciato".