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Debiti fuori bilancio in Comune, la replica punto per punto del dirigente La Forgia

"In relazione alla nota vicenda dei debiti fuori bilancio del Comune originati dalle spese legali, ho ascoltato pazientemente per quattro mesi, restandomene in composto silenzio, tutto ciò che a ruota libera è stato detto sul mio conto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

In relazione alla nota vicenda dei debiti fuori bilancio del Comune originati dalle spese legali, ho ascoltato pazientemente per quattro mesi, restandomene in composto silenzio, tutto ciò che a ruota libera è stato detto sul mio conto. Oggi – dopo l’ennesima, virulenta aggressione del M5S - ritengo di non poter più tacere. Mi attengo ai fatti.

1.            Si è parlato di “buco” di bilancio. Non c’è stato nessun buco: non sono spariti dei soldi dal bilancio, come l’ignaro lettore potrebbe essere indotto a credere (naturalmente non ne faccio una colpa alla stampa, ma al modo in cui sono stati presentati i fatti). Anzi, il fatto stesso che si parli di “debito” significa che i soldi sono ancora lì, non sono usciti dalle casse comunali.

2.            Le nomine dei legali riguardano tutte esclusivamente la difesa in giudizio del Comune. Non c’è neppure una consulenza. Riguardano cioè casi in cui il Comune è stato chiamato in giudizio, ed è stato obbligato a difendersi.

3.            Gli incarichi riguardano circa 160 giudizi relativi al periodo 1994-2011. Fra questi, quelli già conclusi sono n.  131, dei quali 125 vinti, cioè oltre il 95%. La media delle cause vinte dal Comune di Forlì negli ultimi 10 anni si attesta costantemente al di sopra del 90%, ben al di là della media delle pubbliche amministrazioni italiane.

4.            Con riferimento ai soli giudizi in esame, la vittoria del Comune ha comportato il rigetto di oltre 49 milioni di euro di risarcimento danni, richiesti da coloro che (evidentemente a torto) avevano intentato causa al Comune. Decine di milioni di euro che il Comune avrebbe dovuto pagare se non si fosse difeso in giudizio o se avesse perso le cause. E che sarebbero ricaduti sulle spalle (più esattamente sulle tasche) dei cittadini.

5.            A fronte di 1.429.000 euro che costituiscono il debito fuori bilancio, nel periodo 1998-2015, il Comune ha incassato circa 1.142.000 euro per condanna al pagamento delle spese legali da parte di coloro che hanno perso le cause.

6.            Gli incarichi sono stati tutti conferiti legittimamente sulla base dei poteri che mi sono stati attribuiti da una delibera della Giunta del 1999 e successivamente confermati e ampliati dalle deleghe di ben tre Sindaci che si sono succeduti alla guida del Comune. La possibilità di conferire gli incarichi legali su base fiduciaria è riconosciuta sia dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, sia da quella della Corte dei Conti. A queste mi sono attenuto.

7.            La concentrazione degli incarichi su un unico legale di cui si è tanto parlato è un dato inesatto, anzi direi assolutamente falso (e usato strumentalmente). Se ci riferisce alle 160 cause da cui è originato il debito fuori bilancio, all’avv. Di Giovanni sono stati conferiti incarichi pari al 62,8% del totale (in ogni caso non il 90% di cui si è parlato). Ma se si considera la totalità degli incarichi conferiti dal 1994 ad oggi, questa percentuale scende a poco più del 20%.

8.            Oggi il M5S mena scandalo per gli accordi sottoscritti con i due legali principali creditori del Comune. Con questi accordi è stata ottenuta una riduzione delle parcelle, che erano appena state presentate, di oltre 216.000 euro. Inoltre, si è stabilito di diluire il pagamento in sei anni, senza interessi e rivalutazione. Dunque un considerevole e consistente beneficio economico per l’ente. Certamente non un danno per il Comune (né per i cittadini). Senza quegli accordi, il debito fuori bilancio che il Consiglio comunale sarebbe stato chiamato a riconoscere sarebbe stato più elevato esattamente di 216.000 euro! E comunque avrebbe dovuto riconoscerlo, poiché i legali incaricati hanno lavorato per il Comune e non per altri.

9.            Il M5S afferma di aver appreso solo ora, dai documenti emersi, come sono andate le cose e si attribuisce il merito di aver ricostruito il meccanismo di formazione del debito fuori bilancio. Evidentemente erano distratti, dato che tale meccanismo e l’insieme della vicenda erano stati da me esattamente illustrati e ricostruiti il 27 luglio scorso in commissione consiliare e il 28 luglio in Consiglio comunale, alla presenza anche degli organi di stampa.

10.          Nel frattempo, ho proposto ricorso al Tribunale, Sez. Lavoro, contro i provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale nei miei confronti. Mi è stata inflitta una pesante sanzione, prima ancora di celebrare il “processo”. Per questo ricorro al giudice del lavoro. Menare scandalo per l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito (art. 24 Cost.) è solo indice del livello di decadimento giuridico e culturale in cui siamo sprofondati.

11.          Non ho fatto alcuna marcia indietro. Nel Consiglio comunale di luglio non mi sono dichiarato “colpevole” di nulla. Ho semplicemente e correttamente affermato di essere, in quanto dirigente del servizio, formalmente responsabile di una mera “irregolarità contabile”, la quale non solo non ha arrecato alcun danno all’ente, ma al contrario ha generato gli effetti positivi che ho sopra esposto.

12.          Ritengo che la sede giustiziale sia l’unica in cui tutta la vicenda e il mio operato possano essere analizzati e valutati con la necessaria serenità e obiettività, a differenza di quanto è sin qui avvenuto dentro e fuori il Consiglio Comunale.

Alessandro La Forgia

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