Pd, dibattito Allegni-Gasperini: "Un candidato sindaco quanto prima, entro la fine dell'anno. Alleanze? Fino al centro e M5s"
A contendersi il ruolo di segretario del Pd forlivese sono Alessandro Gasperini, ingegnere di 33 anni, coordinatore del quartiere Pianta – Ospedaletto – Coriano, e Gessica Allegni, 40 anni, sindaca di Bertinoro
Il Partito Democratico forlivese, con un percorso di congressi nei circoli, arriverà alla fine del mese di settembre al congresso della federazione, che porterà alla scelta del nuovo segretario del partito e del nuovo gruppo dirigente. Sul tavolo del nuovo vertice del Pd, come primo dossier, ci saranno i programmi e le candidature per le prossime elezioni amministrative 2024, tra cui quelle a Forlì. A giugno dell'anno prossimo, infatti, si eleggono i sindaci di Forlì e di altri 10 comuni del territorio e in molti di questi il Pd si trova all'opposizione.
A contendersi il ruolo di segretario del Pd forlivese sono Alessandro Gasperini, ingegnere di 33 anni, coordinatore del quartiere Pianta – Ospedaletto – Coriano, e Gessica Allegni, 40 anni, sindaca di Bertinoro. I due candidati si sono confrontati all'ultima serata della Festa del Pd della Cava-Villanova, ieri sera (domenica) al parco di via Sillaro, alla Cava. Ad ascoltarli per un'ora e un quarto di dibattito - moderato da Fabio Campanella, direttore di ForlìToday - oltre un centinaio di presenti, tra iscritti e simpatizzanti del partito. Un nuovo dibattito si tiene il 14 settembre alle 20.15 nel Circolo Arci Asioli di Corso G. Garibaldi, 280.
'Unità' come parole d'ordine
L'obiettivo dichiarato di entrambi i candidati è l'unità del Pd forlivese, senza nascondere sotto il tappeto le divisioni degli scorsi anni. “Non dobbiamo nasconderci che il Pd forlivese viene da anni di grandi divisioni, dove c'è stata l'impossibilità di portare avanti degli obiettivi, con distanze al suo interno non dettate dalla politica ma da fattori diversi”, dice Allegni. “Vedo la possibilità di ricostruire un'unità non solo di facciata, ma reale, ricostruendo anche relazioni umane che a volte nel nostro partito sono andate rovinate. Voglio riportare nel Pd forlivese la voglia di discussione sulla politica, confrontandoci al nostro interno senza limitare al minoritarismo le posizioni di dissenso. All'esterno, invece, il Pd deve tornare a dire parole chiare alle energie sociali che sono presenti nelle piazze, sulle inuguaglianze e sulle ingiustizie, sul tema del lavoro, parlare in modo chiaro dei valori delle nostre radici”.
A sottolineare la parola 'partecipazione' è invece Gasperini, che propone “un progetto non sulle spalle di uno sparuto gruppo di dirigenti, ma che sia il perno per far ripartire la fiducia nel Pd, con la partecipazione intesa in modo serio, con un'organizzazione che struttura percorsi di partecipazione. Il segretario non impone agli iscritti un'idea di città, ma deve fare sintesi dopo il processo partecipativo”. E continua Gasperini: “Sono mosso dal desiderio di dare al Pd un'unità persa da molti anni, dobbiamo tornare a pensare in grande e battere questa giunta di centro-destra che porta avanti un municipalismo sovranista. Dobbiamo voltare pagina e partire dal basso, iniziando anche a parlare e a rappresentare quel 10% di popolazione immigrata presente in città”.
I riferimenti nella società dei due candidati
Nel dibattito non sono mancati citazioni e riferimenti. Come quello di Gessica Allegni per Franco Rusticali, ex sindaco di Forlì. “Non dimentichiamoci di un grande sindaco come Franco Rusticali, che ci tengo a citare perché ha avuto un grande punto di merito nella capacità di incrociare col partito delle professioni che venivano dal di fuori”. Mentre il secondo richiamo è per Maria Giorgini, segretaria della Cgil provinciale che, prosegue Allegni, “per me sarebbe stata un'ottima candidata a sindaco di Forlì, perché è una donna appassionata e che ha dimostrato di avere delle competenze importanti. E' un profilo che, avendone altri così, sarebbe interessante poter considerare”.
Una nota di merito, invece, Gasperini la spende per il Comitato 'No Megastore': “Su ambiente e consumo di suolo come Pd ce e siamo occupati poco, ringrazio il comitato 'No megastore' che non ha mai mollato la presa su questi temi”. Ma entrambi guardano alla società civile, “alle associazioni da quelle cattoliche a quelle laiche”, come prosegue Gasperini, per dare nuova vitalità e contributi di idee. Più esplicito il riferimento, invece, alle 'piazze' da parte di Allegni: “Dobbiamo guardare a tanti movimenti civici che hanno riempito le piazze, quelli della pace, dell'antifascismo, dei diritti delle donne e diritti civili, e quelle della lotta al cambiamento climatico, con i giovani dei Fridays for Future che ci hanno urlato la loro protesta per tanto tempo nel disinteresse generale, e invece avevano ragione loro”.
La sfida delle prossime elezioni e le alleanze
Quali candidati e che tempi per presentarli in vista del voto di giugno 2024? Per Alessandro Gasperini “non dobbiamo partire da un nome, anche se riconosco che è importantissimo, dobbiamo invece partire da alleanze, che prima ancora che politiche devono essere sociali, capire con quale pezzo di società vogliamo parlare, da questa discussione trovare una quadra su un nome non sarà poi difficile. Come orizzonte temporale del dibattito mi darei entro fine anno, mentre a gennaio dobbiamo riuscire a presentare un candidato sindaco con la faccia pulita, credibile per un arco politico più ampio dell Pd”. E sulle alleanze “non mettiamo veti sugli alleati, partendo dalla sinistra che credo possa essere espressa da una lista civica fino al centro e includendo il Movimento 5 Stelle, che attualmente si sta posizionando nel centro-sinistra non per ideologia, ma per le posizioni politiche che esprime”.
Non dissimile, in verità, la posizione di Allegni: “Dobbiamo lavorare nei tempi più stretti possibile, perché siamo già in ritardo. Abbiamo provato a seguire delle strade che non sono andate a buon fine, come per esempio con Maria Giorgini. Dobbiamo partire anzitutto da un confronto in primis tra noi, perché il congresso deve dare un gruppo dirigente che elabori una nostra proposta e con questa andare senza veti dalle altre forze politiche, in un campo largo aperto a tutte le forze che si riconoscano nei valori nati dalla Resistenza. Dobbiamo parlare con la sinistra, ma vorrei che la sinistra venisse rappresentata soprattutto da noi, con il terzo polo ed anche col Movimento 5 Stelle. Dal terzo polo non si può prescindere, lo dicono i numeri, ma non si può prescindere anche dall'avere una forte impronta verde ed ecologista”.
Il bilancio sull'amministrazione Zattini
Duro il giudizio sull'amministrazione di centro-destra da parte dei due candidati. Gasperini ricorda che “con Zattini è mancata una visione globale”. E prosegue: “Durante l'amministrazione Drei c'era una parte di bilancio vincolata che non poteva essere speao e si è prodotto un avanzo di bilancio, questo sindaco invece ha avuto sbloccati tutti i fondi e a causa delle catastrofi che purtroppo ci hanno colpito, ha avuto a disposizione i fondi del Pnrr: la città doveva cambiare faccia, ma non lo sta facendo, perché manca di una visione complessiva. Il confronto con Cesena è impietoso, dove i finanziamenti del Pnrr permetteranno la ricostruzione di alcune scuole, mentre a Forlì la scuola Manzoni è rimasta esclusa. Ma il Pd deve farsi carico di proporre, non solo criticare, con una sorta di costituente programmatica”. Sul tema dell'alluvione Gasperini poi pone come prioritaria l'istituzione di “un tavolo permanente di confronto con i quartieri e con le associazione di tutela dei diritti degli alluvionati”
Per Allegni, invece, “questa amministrazione ha fatto piombare Forlì nell'isolazionismo a livello romagnolo e regionale che ha indebolito la capacità della città di erogare servizi e fare pianificazione. Le mancanze durante e dopo l'alluvione sono sotto gli occhi di tutti, mancando di coordinare nel momento dell'emergenza e mostrandosi come un'amministrazione che non ha il contatto con i cittadini. E' mancata poi su altri temi, su cui dobbiamo iniziare ad alzare la voce, per esempio sul coordinamento delle politiche socio sanitarie”.
Un progetto prioritario per il futuro
Alla domanda su una proposta prioritaria che vorrebbe sicuramente inserita in un futuro programma elettorale, Allegni risponde: “Abbiamo cementificato il territorio mettendolo in condizioni di rischio superiori a quelle del passato, dobbiamo invertire la tendenza con un no secco al consumo di suolo e metterci assieme per un piano di grande manutenzione del territorio. Può sembrare un tema poco appassionante, ma dovremo mettere in cantiere la pianificazione futura del territorio, e in essa ci deve essere l'idea che abbiamo della cultura, dell'impresa, dell'edilizia popolare e dei servizi socio-sanitari, recuperando la nostra capacità di essere all'avanguardia. Ci sono pezzi di società che rischiano di rimanere ai margini se non pianificheremo in modo diverso il territorio, perché le distanze geografiche rischiano di diventare distanze sociali”.
Chiude, infine, Gasperini: “Nel programma non possono mancare due zeri: quello sul consumo di suolo e sui rifiuti (indifferenziati, ndr). Forlì attraverso Alea ha raggiunto grandi risultati di raccolta differenziata, dobbiamo esserne orgogliosi, ma non fermarci come ha fatto la giunta Zattini. Dobbiamo proseguire in questo percorso facendo di Forlì un polo attrattivo del riciclo dei rifiuti, con una filiera economica. Non basta differenziare, ma ci vogliono aziende che possano lavorare anche nella ricerca sullo smaltimento e il recupero delle materie. Poi c'è l'acqua, che dobbiamo curare maggiormente nelle sue fonti di approvvigionamento. Ed infine ricominciare a parlare con i comuni vicini per realizzare politiche romagnole, mettendo mano anche a ciò che non funziona nell'Ausl della Romagna, che ha ad oggi alcune criticità”.