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Diritto di cittadinanza, Samorì (PD): "Tutelare i bimbi stranieri nati qui"

Il Comune ha approvato lunedì un ordine del giorno per sostenere il disegno di legge sui diritti di cittadinanza ed alla proposta di legge di iniziativa popolare sulle nuove norme sulla cittadinanza

Il Comune ha approvato lunedì un ordine del giorno per sostenere il disegno di legge sui diritti di cittadinanza ed alla proposta di legge di iniziativa popolare sulle nuove norme sulla cittadinanza- Campagna "L'Italia sono anch'io"- presentato dalla maggioranza in consiglio comunale e già promossa dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e in diversi altri comuni italiani.

Si tratta, spiega la consigliera Sara Samorì- prima firmataria della mozione presentata dal Partito democratico forlivese e Italia dei valori- “di un ordine del giorno che già da solo esprime tutto il suo valore e che il primo cittadino italiano, il Presidente della Repubblica, particolarmente, ha caldeggiato, esortando così tutti noi a riflettere e conferendo a questo tema ulteriore autorevolezza”.

“L'obiettivo è sancire, anche in Italia, il passaggio allo jus soli: sono cittadini italiani i nati in Italia che abbiano almeno un genitore legalmente soggiornante, il quale ne faccia richiesta, prevedendo che siano italiani i nati da genitori nati in Italia, a prescindere dalla condizione giuridica di questi ultimi: un principio che va a risolvere situazioni paradossali di bambini che nascono da adulti nati in Italia, ma non italiani, riproducendo una condizione di limbo. E sappiamo bene che semplificare i percorsi di cittadinanza è indispensabile per consentire una effettiva integrazione sociale: rimanere ancorati alla vecchia normativa significherebbe invece lasciar spazio all'esclusione e al risentimento”, continua Samorì.

“Nel nostro “caso locale”, Forlì, la popolazione residente straniera risulta il 12% circa della popolazione totale; di questa, gli under 18 sono circa il 22,6 % e, particolarmente, i bambini stranieri 0-10 anni risultavano, già a dicembre del 2010, 1.467, la stragrande maggioranza dei quali, il 70,63%, nati a Forlì”.

Per l'esponente democratica e il gruppo consiliare di maggioranza, questa proposta di legge costituisce un' attendibile “intendimento civico” perché assegnare un ruolo di rilievo al diritto di essere cittadini del nostro paese a partire dal luogo nel quale si nasce e non dalla discendenza di sangue, legittima l'aspirazione delle persone a partecipare a pieno titolo alla vita della comunità, dopo un periodo di soggiorno legale sul territorio.

“Lo si fa, è evidente- continua Samorì- con la constatazione che alle nostre più giovani generazioni, tout court. comprese quelle che antropologi e sociologi, chiamano «stranieri 3G», vada riconosciuto un diritto e dovere di protagonismo nella nostra società futura. Un protagonismo già vissuto quotidianamente, accanto e insieme ai loro coetanei, e non solo in “numeri”, ma anche per le capacità che esprimono nelle università, nelle scuole, nello sport; una presenza che alimenta quell'energia vitale di cui oggi l'Italia ha estremo bisogno. Il diritto all'uguaglianza, non è negoziabile. Tutto il resto è demagogia”.
 

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