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Drei parla del suo futuro: "Più coesione tra sindaco e Pd, non è detto che vadano avanti i nostri progetti"

Il sindaco non scioglie quindi ancora il nodo della  sua disponibilità ad una ricandidatura. Ma i tempi sono maturi e fissa una data

“Più coesione tra amministratori e dirigenti del partito, oggi ancora più importante perché non è detto che vadano avanti i nostri progetti”: è il messaggio che manda il sindaco Davide Drei, ammettendo che “come sindaco e Pd dovevamo e dovremo sederci assieme qualche volta in più”, ma anche specificando che “a Forlì, al di là di polemiche e della dialettica, tale coesione c’è stata e ha portato risultati, dato che siamo uno dei pochi territori in cui ha prevalso la maggioranza al referendum costituzionale e che il deputato Marco Di Maio è uno dei pochi parlamentari Pd eletti in un collegio uninominale”. Sono di nuovo i rapporti tra il sindaco Davide Drei e il suo partito di maggioranza, il Partito Democratico, a tenere banco in un’intervista pubblica che si è tenuta sabato sera alla Festa Democratica di San Martino in Strada. Il primo cittadino è stato intervistato dai giornalisti Fabio Campanella (ForlìToday), Marco Bilancioni (Il Resto del Carlino) ed Enrico Pasini (Corriere Romagna), moderati da Massimo Montanari.

Intervista al sindaco alla Festa Pd

A chi ha accusato il sindaco di un’azione di governo della città a volte troppo lenta, il primo cittadino ha obiettato che “è vero che c’è stata una lentezza della macchina amministrativa, d’altra parte abbiamo dovuto gestire due disavanzi inattesi, per un totale di 10 milioni di euro, ma ora il piano degli investimenti è ripartito e prevede più di 20 milioni di euro”. Rimpianti sui quattro anni passati da sindaco? “Avrei voluto arrivare a fine mandato con la mia giunta iniziale, ma ci sono state dimissioni e momenti di crisi, abbiamo affrontato tempeste inattese, ma inserire come assessori Zaccarelli e Sanzani sono state scelte corrette, con due amministratori che conoscevano bene la materia che hanno trattato”.

Il sindaco non scioglie quindi ancora il nodo della  sua disponibilità ad una ricandidatura. E se ha taciuto finora sull’argomento,  sarebbe “perché nessuna dichiarazione fatta a Forlì venisse strumentalizzata nella campagna elettorale a Imola”, una roccaforte rossa passata nelle mani del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni, un trauma per il Pd regionale. Nella città dell’autodromo forte è stato il dibattito sui servizi resi da Hera: “Il Comune di Imola ha quote importanti in Hera e non ha mai messo in discussione la multiutility. Come noto, Forlì ha fatto una scelta diversa, con la nuova società pubblica dei rifiuti Alea, e non volevo che delle mie scelte venissero usate nella campagna elettorale di Imola”. Ma ora i tempi sono maturi: “Ho chiesto al segretario comunale Massimo Zoli di convocare un’assemblea degli iscritti del Pd per effettuare un’analisi di quest’amministrazione e un bilancio del mandato, tale assemblea è stata fissata per l’11 luglio”, dice Drei. In quella data, quindi, si saprà se il sindaco si ricandiderà o meno.

Ma i dissapori col Pd non mancano e potrebbero sfociare in candidature alternative di varie correnti del partito. In caso di più candidature e, se ci sarà la sua disponibilità a rimettersi in gioco per il secondo mandato, Drei spiega di non temere eventuali primarie: “Le primarie sono uno strumento non solo di consenso, ma di partecipazione. Il Pd è diventato grande con le primarie, riuscendo a intercettare la società civile”. Anzi, per Drei, “con le derive populistiche in atto, il Pd deve lavorare sulla progettazione strategica con una folta partecipazione popolare, rifuggendo da tentazioni leaderistiche”. 

E riflettendo sulla sua esperienza da sindaco torna a ribadire la sua provenienza dalla società civile: “Nella mia vita non avevo in programma di fare il sindaco, fin dall’inizio di quest’avventura ho detto che sarebbe stato il mio servizio civile, perché di questo, di servizio civile, mi sono occupato fin dagli anni ’80. Non so se ho ottenuto il massimo, ma ho la certezza di averci messo tutto il mio sforzo, passione e responsabilità. Non sono pentito di averci provato”.
 

Intervista al sindaco
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