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Elezioni, "uno spazio a Sinistra che ricostruisca partecipazione e solidarietà"

"Come Rifondazione Comunista pensiamo che occorra fare un passo in avanti verso la costruzione di uno percorso politico, un’assemblea permanente, in prospettiva anche una lista unitaria per le prossime amministrative"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Nell’incontro tenutosi nei giorni scorsi al Foro Boario, dal titolo “Partecipazione e Soft Welfare” sono emersi diversi contenuti interessanti su come ricostruire uno spazio politico a sinistra. Innanzitutto, occorre ripartire dalla partecipazione diretta dei cittadini e ricreare una rete di solidarietà dal basso in grado sia di far pressione per una più equa ridistribuzione delle risorse disponibili, sia di alleviare le difficoltà economiche e sociali causate dalla crisi.

Partendo da questi presupposti, quindi, come Rifondazione Comunista pensiamo che occorra fare un passo in avanti verso la costruzione di uno percorso politico, un’assemblea permanente, in prospettiva anche una lista unitaria per le prossime amministrative, in cui venga messa al centro la partecipazione e la solidarietà. Uno spazio comune dove tutti e tutte siano uguali, a prescindere dall’appartenenza o dalle esperienze passate, e dove si possa decidere democraticamente, una testa un voto, e in modo diretto.

Le organizzazioni, a partire da Rifondazione, gli altri partiti della sinistra e le associazioni che vorranno aderirvi, potranno sostenere questo processo, ma all’interno di tale spazio comune, partecipativo e deliberativo, ognuno varrà “uno”. Comprendiamo che ciò rappresenta una forte cessione di “sovranità”, ma per ricostruire una sinistra forte e di governo, occorre attivare processi partecipativi veri in grado di sganciarsi dalle liturgie politiciste e di sacrificare i punti di vista particolari a beneficio di quelli condivisi.

Uno spazio comune, quindi, legittimato dalla partecipazione permanente, lontano dalla logica delle primarie, nelle quali si delega una tantum un leader, che sia in grado di diventare un cantiere dove si elaborino risposte adeguate ai bisogni dei cittadini e si promuovano pratiche concrete di solidarietà sociale.

Capiamo la ritrosia di avventurarsi in mare aperto, ma soprattutto a Sinistra, occorre abbondonare i piccoli egoismi identitari e lavorare per unire le forze e far emergere i valori, universali, che ci accomunano e una proposta politica locale in antitesi alle imposizioni economiche neoliberiste: di privatizzazione selvaggia, di inerzia degli enti locali con il patto di stabilità e di “non intervento” degli enti pubblici per uscire dalla crisi. “Nessuno ha mai imparato a nuotare sulla spiaggia”, affermava Vittorio Foa, “per nuotare bisogna gettarsi nell’acqua”.

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