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Elezioni, Anna Rita Balzani chiude la campagna elettorale: "Ridarò sicurezza ai cittadini"

La candidata del centrodestra Anna Rita Balzani ha concluso la sua campagna elettorale affrontando il tema della sicurezza, in attesa del comizio conclusivo nella serata di venerdì in piazza Saffi

La candidata del centrodestra Anna Rita Balzani ha concluso la sua campagna elettorale affrontando il tema della sicurezza, in attesa del comizio conclusivo nella serata di venerdì in piazza Saffi. “Ormai quello della sicurezza è un tasto dolente per tutta la città. Ogni mattina, le forze dell’ordine sono impegnate in almeno tre o quattro sopralluoghi per furti in aziende, in attività commerciali o in abitazioni private. Possiamo dire che i furti sono ormai l’incubo dei forlivesi, basta guardare anche i fatti di cronaca di questi giorni”.

“E’ per questo che voglio presentare il mio progetto di riorganizzazione dell’attività delle forze dell’ordine e del ristabilimento di una sicurezza nei cittadini che sia percepita e che sia reale. Alla base di questo piano vi è l’idea che, dal giorno successivo al mio insediamento, vengano convocati quella che possiamo definire una specie di Stati Generali della Sicurezza, che si aggiungono al progetto di nuova mappatura della geografia del degrado e dell’installazione di nuovi dispositivi di videosorveglianza. Stati generali della sicurezza che hanno come obiettivo, appunto, la riorganizzazione efficace e puntuale dell’attività di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. A partire dalla loro dislocazione. Ad esempio, se in estate il problema maggiore risultano essere i furti nelle case serve intensificare l’attività di pattugliamento nei quartieri. Il fine settimana c’è razzia nei capannoni? Allora è in quei momenti che la zona industriale che dovrà essere maggiormente tenuta d’occhio”, sottolinea.

Secondo Balzani, “questo piano sulla sicurezza vede come cabina di regia il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in seno alla Prefettura, che già esiste, ma che da subito deve stabilire un’agenda serrata di incontri. Prima con le varie forze dell’ordine, a seguire le consulte che operano nel campo del disagio sociale, senza dimenticare anche i gestori dei locali e i gestori dei luoghi di aggregazione. Questi tavoli di confronto servono per strutturare nuovi protocolli di intervento per far fronte alle diverse emergenze. In più sarà determinata una scala di priorità. Viste la contingenze, la scala delle priorità vedrà in testa furti in abitazioni, aziende e attività commerciali, aumento della percezione di sicurezza in centro storico così come nei quartieri, un piano del traffico”.

Per conoscere le criticità dei vari quartieri  serve coinvolgere i presidenti di quartiere nel tavolo operativo, programmando degli incontri periodici per avere riscontri diretti sulla sicurezza delle varie zone abitate. - continua la candidata - In più vanno convocati incontri pubblici periodici sempre nei quartieri con rappresentanti delle forze dell’ordine e della polizia municipale al fine di condividere dati, informazioni e urgenze che provengono dal territorio. In questo modo si può anche andare a stilare una mappatura precisa dei luoghi che risentono più di degrado e malessere sociale. Le strutture della forze di polizia beneficerebbero ad essere concentrate tutte in una stessa area, che potrebbe essere una sorta di cittadella delle forze dell’ordine, ad esempio nel palazzo di vetro della Fiera, risparmiare in termini di servizi passivi come vigilanza delle strutture e attività di supporto recupererebbe delle risorse di personale da restituire all’attività operativa su strada. Perché lo scopo, infatti, è aumentare il contatto e la visibilità delle forze coi cittadini, proprio perche la mia idea di sicurezza non è di repressione ma di prevenzione del crimine. In tal senso vanno valorizzati e coinvolti maggiormente i vigili di quartiere e gli assistenti civici. Attualmente la figura del vigile di quartiere è andata eclissandosi. Invece credo che vada riscoperta la figura della divisa che passeggia per i quartieri sia per informare che per raccogliere segnalazioni”.

“Concludo dicendo che c'è un’arma poco sfruttata  quella delle ordinanze: ci sono infatti molte situazioni che possono creare pericoli o disagi magari ai residenti ma per i quali le forze non possono intervenire con i normali strumenti. Le ordinanze ne necessarie vanno usate, adeguandole alle attuali urgenze e introducendo anche nuove previsioni di comportamenti illeciti. Infine prevedo di realizzare uno spazio web per le segnalazioni dei cittadini, anche in forma anonima, per migliorare il dialogo tra cittadini e amministrazione pubblica e l’istituzione: uno strumento pratico, veloce ed efficace per intervenire con la massima competenza nelle diverse zone della città”, chiude Balzani.

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