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Elezioni, Massimo Bulbi (Pd): “Vogliamo ridare dignità ai lavoratori, soprattutto ai più vulnerabili”

"Il nostro primo compito è quello di garantire dignità a lavoratori e lavoratrici, soprattutto ai più vulnerabili. Se leggiamo gli ultimi dati riguardanti gli sforzi effettuati dal Ministero del Lavoro nell’ultimo anno vediamo che qualche obiettivo è stato raggiunto"

“Uno stipendio in più a fine anno, salario minimo legato alla contrattazione collettiva con una soglia minima definita di concerto con le parti sociali, abolizione degli stage extra curriculari, parità salariale uomo-donna, riforma del Reddito di cittadinanza. Sono solo alcuni dei punti del nostro programma sul lavoro che va definitivamente 'oltre il Jobs Act' come anticipato ". Lo spiega Massimo Bulbi, candidato alla Camera del Pd Uninominale collegio Forlì-Cesena.

"Il nostro primo compito è quello di garantire dignità a lavoratori e lavoratrici, soprattutto ai più vulnerabili. Se leggiamo gli ultimi dati riguardanti gli sforzi effettuati dal Ministero del Lavoro nell’ultimo anno vediamo che qualche obiettivo è stato raggiunto. Il tasso di occupazione nel mese di luglio 2022, per esempio, ha raggiunto il massimo storico del 60,3%. Anche se non possiamo dimenticarci di una questione allarmante e collegata, cioè il tasso di occupazione in larga parte sale perché cala la popolazione. Noi dobbiamo lavorare per fermare questo calo demografico, perché rappresenta un segnale evidente del declino di un Paese”.

“Partendo dal lavoro positivo svolto dal Ministro Orlando dobbiamo quindi spingere maggiormente su alcune voci che vanno migliorate e per le quali il nostro impegno sarà massimo – evidenzia Bulbi -. Quali sono? Tutto ciò che riguarda lo stipendio medio italiano, rimasto fermo da 30 anni a questa parte. Con un abbattimento delle tasse va rivisto e adeguato ai parametri europei. Poi introdurremo il salario minimo nei settori a più alta incidenza di povertà lavorativa e una legge contro i ‘contratti pirata’ che riconosce il valore legale, valido per tutti, del salario economico stabilito dai contratti collettivi firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi. Per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza va sicuramente riformato, secondo le modalità elaborate dalla Commissione Saraceno. Un altro punto fondamentale per noi è la promozione, dove possibile, dello smart working e del lavoro agile. Ottime risorse di cui abbiamo fatto uso durante la pandemia e che ci hanno fatto scoprire che si può lavorare bene in un modo diverso, senza inquinare, migliorando la vivibilità di centri urbani e rivitalizzando quelle aree sempre più spopolate. Ci impegneremo a introdurre disincentivi al ricorso di part-time involontario, a strutturare una clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile. Così come non molleremo sul fronte della lotta al lavoro sommerso e della lotta al precariato. Su quest’ultimo argomento cercheremo di rendere strutturalmente più vantaggioso il contratto a tempo indeterminato, mentre nel contempo lavoreremo per la piena applicazione della legge sul caporalato e per l’equa retribuzione per lavoratori e lavoratrici rafforzando i controlli e introducendo misure per superare la condizione di vulnerabilità per chi denuncia lo sfruttamento. Infine, ultimo punto ma di certo non meno importante, quello che riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo continuo tragico stillicidio di vite umane ci impone di assumercene la piena responsabilità, ciascuno per le proprie competenze, mettendo in campo azioni forti e concrete. Penso a un rafforzamento dei controlli, il reclutamento di nuovi ispettori e la giusta distribuzione sul territorio nazionale, l’inasprimento delle sanzioni alle aziende trovate in condizioni di irregolarità e regole stringenti lungo tutta la filiera degli appalti”.

“C’è però un tema su cui dobbiamo intervenire subito, senza perdere nemmeno un minuto – sottolinea Bulbi -: è quello che riguarda il caro energia e tutte le conseguenze per lavoratrici e lavoratori, famiglie e imprese. In particolare, ritengo necessaria una risposta forte sugli ammortizzatori sociali per cercare di evitare licenziamenti. Ma non solo, sugli ammortizzatori sociali, oltre ad allargare la platea dei beneficiari, bisogna agire subito sul massimale economico perché, in troppi casi, con la cassa integrazione il reddito diminuisce anche del 40% e oggi, con il caro vita causato dall’inflazione, è impossibile vivere. Dobbiamo quindi aumentare il massimale economico degli ammortizzatori sociali, consapevoli che nessun sistema di ammortizzatori sociali ordinario è in grado di affrontare emergenze straordinarie come quelle di questi mesi e che ulteriormente si prospettano”.

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