rotate-mobile
Politica

Elezioni, il Pd di Forlì sceglie la strada del congresso anticipato. Giovedì il secondo round

E' la decisione che è stata assunta martedì sera nella sede di viale Matteotti, nella riunione dell'assemblea comunale del Partito Democratico

Il Pd della città di Forlì andrà a nuovo congresso, azzerando gli organi cittadini. E' la decisione che è stata assunta martedì sera nella sede di viale Matteotti, nella riunione dell'assemblea comunale del Partito Democratico. La scelta è proceduta fluida, dal momento che lo stesso segretario comunale Massimo Zoli si è presentato dimissionario, come ha annunciato subito all'indomani del voto che va visto il centro-sinistra sconfitto dopo quasi 50 anni di guida del Comune. La scelta per la sostituzione del segretario è andata ad un congresso anticipato, dato che Zoli avrebbe mantenuto la carica fino al 2021 e si sarebbe potuto eleggere un nuovo segretario in seno all'assemblea. La scelta viene interpretata come un segnale di discontinuità, per avviare un processo di ripartenza. I diversi interventi hanno indicato responsabilità diffuse nella cocente e storica sconfitta di Forlì, un tempo “roccaforte rossa”, e non solo incentrabili su Zoli.

Zoli ha affidato a Facebook il suo commiato: "Ho chiuso la mia esperienza da segretario comunale del PD di Forlì. L'assemblea comunale ha preso atto della mia volontà di dimettermi. Di questa esperienza volendo ricordare qualcosa da portare con me domani, quando sarò un cittadino italiano che si occupa di politica, senza incarichi e senza ruoli, porterò con me le appassionate donne del PD forlivese. Da loro, da queste madri, nonne e figlie ho tratto in questi mesi tanta forza e tanti buoni consigli. Se c'è un motivo per cui ancora credere davvero nel partito democratico credo sia proprio per questa grande famiglia di uomini e di donne, che con mille difetti e tante difficolta ogni giorno lottano per costruire quel mondo migliore che idealizzano e a cui aspirano. Tutto questo non ha nulla a che fare con le poltrone, con il potere e con i mille interessi che ruotano attorno alla politica, ma semplicemente riguarda tutte quelle brave e oneste persone che ogni giorno costruiscono il progetto di un centro sinistra democratico, ambientalista e progressista. Io da domani ci credo ancora!"
 

Il secondo round sarà giovedì sera, con l'assemblea territoriale del Pd, un organo che raggruppa i dirigenti del Pd di tutti i comuni del territorio forlivese. Ben diverse le condizioni di partenza: in questo caso la segretaria di federazione Valentina Ancarani non si presenta dimissionaria, e anzi pare intenzionata a non lasciare il vertice del partito, aprendo la possibilità di una conta, nonostante i forti “mal di pancia” nei suoi confronti e nonostante i risultati generalmente più negativi, alle ultime elezioni amministrative, rispetto alla federazioni vicine. A Cesena, infatti, il Pd si è in gran parte confermato nei Comuni che votavano e ha vinto con agilità ai ballottaggi di Cesena e Savignano. A Ravenna Comuni sopra i 15mila abitanti e quindi da ballottaggio come Cervia, Lugo e Bagnacavallo sono stati riconfermati al primo turno. A Forlì brucia non solo la sconfitta nel capoluogo, ma anche quella in un Comune simbolo come Predappio. Perse anche Premilcuore e Portico di Romagna, mentre nei Comuni in cui il centro-sinistra ha vinto è stato in gran parte per effetto delle divisioni interne del centro-destra, vale a dire a Modigliana e Meldola. Prima del voto il centro-sinistra guidava 6 Comuni e 4 il centro-destra (al netto di Civitella, dove il sindaco 'trasversale' mette assieme elementi di entrambi gli schieramenti), dopo il 26 maggio al centro-sinistra sono andati 4 Comuni e 6 sono andati al centro-destra, tra cui appunto la città di Forlì.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, il Pd di Forlì sceglie la strada del congresso anticipato. Giovedì il secondo round

ForlìToday è in caricamento