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Zattini strizza l'occhio ai delusi di sinistra: "In molti hanno capito che è un percorso giunto al capolinea"

Circa duecento persone hanno voluto essere presenti nel salone comunale nel sabato prima di Natale per la presentazione pubblica di Gian Luca Zattini, candidato del centro-destra a Forlì

Circa duecento persone hanno voluto essere presenti nel salone comunale nel sabato prima di Natale per la presentazione pubblica di Gian Luca Zattini, candidato del centro-destra a Forlì, sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pri, Noi forlivesi e Nuovo Psi. Intervistato da Mario Russomanno, Zattini ha tenuto la sua linea, fatta di fair play nei confronti degli avversari e del sindaco uscente Davide Drei e un profilo comunicativo improntato al “buon senso” e al “post ideologico”. “I cittadini vogliono vedere il gatto che prende il topo, e questo con concretezza è ciò che so fare: non ve ne pentirete,  se ci mettete alla prova”, è stata la conclusione del suo ragionamento. Perché, ha continuato Zattini, la sua proposta politica sarò improntata ad un “modo di fare l’amministratore, dove puoi avere le tue idee, ma bisogna essere innamorati del ruolo del sindaco di tutti”. Ed ancora: “Io scelgo i cittadini, non intendo imporre una visione che va contro i miei cittadini , saranno loro stessi a dare la guida, le formule ideologiche sono vecchie”.


Che città è Forlì? “Non è una città che parte da zero, è una bella addormentata in attesa del bacio del principe, che desidero essere io”. Spiega Zattini: “Non voglio essere una novità, sono una persona matura che ha già dimostrato cosa sa fare. Voglio però dare una cesura con quello che è stato – che non è  tutto da buttar via ovviamente, e i cittadini lo sanno -, ma l’alternanza è il sale della democrazia, se uno resta a governare per 50 anni c’è qualcosa che non va.  Chiedo ai cittadini di dare a questa città una svolta, un entusiasmo che manca da troppo tempo”. Ed ancora: “Girando per strada sento che c’è tantissima voglia di cambiare, di vedere cosa c’è nell'altra pagina, chi vi parla vi garantisce che ci metterà il massimo impegno in questa sfida, la prima cosa che dovremo fare e  far rinnamorare la città dei suoi amministratori”.

Presentazione di Gian Luca Zattini


Zattini sfodera quindi un “bon ton” che strizza palesemente l’occhio ai moderati e ai delusi del centro-sinistra, e lo palesa quando spiega che darà vita ad una sua lista civica, “col contributo determinante dei partiti che mi appoggiano, per raccogliere il voto di chi non ha una visione che si identifica in un partito,  dato che anche molti elettori a sinistra hanno capito che dall’altra parte il percorso è arrivato al capolinea”. Sul sindaco attuale continua a rompere gli schemi Zattini, che attualmente è sindaco di Meldola e ha avuto per 5 anni Drei come “dirimpettaio” nell’unione dei Comuni e in molte vicende amministrative comuni, come per esempio il lancio della raccolta dei rifiuti porta a porta di Alea: “Davide è una persona che stimo e un grande amico, non parlerò contro di lui, noi parliamo ‘per’ e non ‘contro’, è  un segno di debolezza parlare contro qualcuno. Quando si parla di una comunità si deve farlo con garbo, bisogna unire una città”. Ma mentre lo dice è palpabile la freddezza nella sala, con un applauso che non decolla e col consigliere di Forza Italia Lauro Biondi che per la seconda volta su due presentazion si ritaglia il ruolo del contestatore dal pubblico. D’altra parte Zattini stesso dice di sé di non essere “un urlatore”. Ai partiti che lo hanno candidato invece garantisce: “Non sono abituato ad essere un uomo solo al comando,  la prima cosa che ho detto loro è "dovremo essere una bella squadra, dovremo essere coesi". Uniti riusciremo a fare qualcosa di importante”.  


Accenna alcuni elementi programmatici, quali la lotta alla burocrazia “è l’emergenza che sta strangolando le imprese in Italia, ancora più della tassazione”. Meno burocrazia per Zattini è anche lotta alla corruzione perché “le cose semplici sono più facili da controllare,  è in quelle complesse che si annidano i delinquenti”. Sulla sanità Zattini va all’attacco del progetto di nuovo ospedale a Cesena : “Voglio mettere in chiaro una cosa: non sia d’impedimento all’ospedale di Forlì,  al suo sviluppo, la nostra sanità ha bisogno di certezza”, mentre pieno sostegno alle “case della salute che sono il vero filtro che rende efficiente  l’ospedale”. Invece “l’Irst di Meldola deve diventare il centro della politica oncologica dell’area vasta”. Sulle infrastrutture esprime sostegno alla “rinascita del nostro aeroporto” e chiede come priorità “un collegamento di qualità con Ravenna, col suo porto, un’infrastruttura che deve diventare il volano di sviluppo. Le nostre città devono sognare in grande”.

Sul centro storico l’ombelico devono essere i commercianti: “Se perdiamo le vetrine perdiamo il centro”. E promette di azzerare quanto è in corso e ripartire con una discussione coi residenti e commercianti “senza progetti calati dall’alto”. Per la sicurezza infine “la polizia municipale deve avere i  numeri per tornare a fare il suo mestiere per le strade”. “Se sarò eletto la prima cosa che farò, come ho fatto a Meldola, è quella di non spegnere i lampioni a una certa ora. La luce è sicurezza, si risparmierà in altre cose”. Liquida infine l’esperienza dell’Unione dei Comuni: “ Non funziona, io ho partecipato alla sua nascita ma bisogna avere il coraggio di dire non è andata bene, va sciolta e ricostituire in modo diverso. Ora è un problema per gli amministratori, presto lo diventerà anche per i cittadini”. 

Nella sua introduzione Jacopo Morrone, segretario della Lega Nord “la giornata di oggi è il coronamento di un sogno accarezzato da anni, la candidatura di Zattini è una speranza che finalmente dopo 60 anni si cambi l’amministrazione comunale. Un amministratore pubblico deve mettere tutte le sue competenze, ma anche il coraggio e il cuore fanno la differenza, i cittadini che vogliono cambiare lo riconosceranno in Zattini”.  Daniele Mezzacapo affianca Zattini nell’avventura, come candidato vice-sindaco: “La parola che sentirete è cambiamento, qualcosa di buono a Forlì ci sarà anche stato, ma Forlì vuole cambiare, tornando ad aver un ruolo determinante in Romagna”. Ad affiancare Zattini per Forza Italia è Rosaria Tassinari, sindaco uscente di Rocca San Casciano: “Amministro Rocca, di dove sono originaria e dove vivono i miei genitori. A Forlì vivo da vent’anni, conosco la città qui faccio la spesa e qui hanno la loro vita i miei figli. Se la mia esperienza a Rocca San Casciano è utile la metto a disposizione, poi sono una donna e vorrei portare anche l’orgoglio di Caterina sforza, le donne forlivesi hanno grandi possibilità”.

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