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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, i candidati sulla sicurezza: più vigili, controllo di vicinato, telecamere e inclusione nei quartieri

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", ForlìToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città.

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", ForlìToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città. Una domanda uguale per tutti i candidati sindaci, per capire le loro idee, priorità e le differenze di vedute. Ecco le loro risposte (pubblicate in ordine cronologico di arrivo). Si pubblicano i candidati le cui risposte sono pervenute.

DOMANDA:  Un tema che è centrale è quello della sicurezza. Non bastano fredde statistiche, che per altro non danno la dimensione esatta del fenomeno in quanto basate solo sulle denunce, e non è neppure più spendibile il solo tema della “percezione”. I cittadini chiedono al sindaco un protagonismo su questo punto, anche se sappiamo che la competenza è soprattutto dello Stato. Come intende intervenire.

Gian Luca Zattini (centro destra)

Prima di tutto dobbiamo essere consapevoli che un Sindaco ha la possibilità ma ha soprattutto il dovere di monitorare, con lucidità e determinazione, la dimensione del fenomeno sicurezza. Gli strumenti ci sono e vanno utilizzati. Partiamo da un primo, semplice e intuitivo provvedimento: sfruttare, a nostro vantaggio, Mercurio. Mercurio è il sistema di varchi elettronici attivo nel nostro centro storico che, nelle intenzioni, dovrebbe garantire un controllo più efficace della circolazione nella Zona a Traffico Limitato (ZTL). Peccato che, simultaneamente, funga da deterrente per chiunque non sia forlivese, non conosca la funzionalità delle telecamere e i meccanismi di rilievo. Ad oggi Mercurio svolge una funzione prettamente sanzionatoria che ha sollevato motivate proteste tra i cittadini. Noi vogliamo farne un uso diverso, più intelligente, per rilevare episodi criminosi, reati predatori e favorire un maggiore controllo del territorio. Questo perchè, ad oggi, le telecamere sono in dotazione alla polizia locale e ogniqualvolta la Polizia di Stato, i Carabinieri e in generale le Forze dell’Ordine vogliano farne uso e visualizzarne le immagini, a fini investigativi, devono inoltrare formale richiesta alla polizia municipale. Giustificandola. E questo è assolutamente inconcepibile. Abbiamo a disposizione delle telecamere nuove e funzionanti nei due anelli perimetrali del centro. Non limitiamoci a usarle per fare delle multe. Mettiamole in rete con tutte le Forze dell’Ordine affinché ognuno le utilizzi, liberamente, per le proprie attività investigative e per le proprie azioni di prevenzione della microcriminalità urbana. E andiamo oltre. Forlì non è solo centro storico. Da anni si parla di creare un sistema integrato di videosorveglianza, in sinergia con i privati, con le aziende e con chiunque voglia concedere l’utilizzo delle proprie telecamere, per installarne delle altre nei punti principali di accesso alla nostra città, nelle vie più trafficate e nei luoghi più sensibili. È ora di passare dalle parole ai fatti. Ci occorre poi un’iniezione di agenti da distribuire su tutto il territorio urbano. Dovremo intervenire, potenziandolo, sull'organigramma della Polizia Municipale che, ad oggi, è assolutamente insufficiente per monitorare efficacemente il comprensorio forlivese. È necessario anche promuovere la sperimentazione del “Controllo di Vicinato”, soprattutto nel forese, aumentando di pari passo l’illuminazione pubblica in alcune delle aree più sensibili del nostro Comune. 

Daniele Vergini (Movimento 5 Stelle)

Sono anni che i cittadini forlivesi ci chiedono sicurezza, noi del M5S fummo i primi ad interpretare questa richiesta e già nel 2016, raccogliendo più 2000 firme a supporto della nostra petizione sicurezza che proponeva 10 punti concretamente realizzabili dal Comune, ma, com’è facile immaginare, la petizione fu bocciata, nonostante questo l’attuale amministrazione cercò di attuare alcuni punti a partire dal potenziamento del sistema di sorveglianza.

La prima cosa che faremo, se i forlivesi ci porranno al governo della città, sarà riportare la gestione della Polizia Municipale sotto il Comune di Forlì. Questo è un passaggio fondamentale per far funzionare questo servizio che ha un grosso potere di deterrenza nei confronti di reato odiosi come i furti nelle abitazioni o gli scippi. Il nostro Comune ha subìto lo “scippo” di questo servizio trasferito all’interno dell’Unione dei Comuni, un ente di secondo livello che non funziona come dovrebbe, e questo a causa di una scelta politica errata dei sindaci Balzani prima e Drei poi, appoggiata da tutti i sindaci dell’Unione, Zattini compreso ovviamente. Una volta ripreso il Corpo sotto la gestione comunale, avremo le mani libere per incrementare l’organico che al momento è di ben 70 unità sotto il minimo di legge. Con il personale al completo avremo finalmente la possibilità di fornire un servizio h24 (mentre ora sono scoperte le 6 ore notturne), di costituire delle pattuglie appiedate e motorizzate che controlleranno, giorno e notte, piazze, strade, parchi del centro storico e delle periferie. Ma non solo, metteremo pattuglie a controllare anche le scuole negli orari di entrata e uscita, per garantire la sicurezza stradale ma soprattutto per tenere lontani malintenzionati e spacciatori. Non un solo agente dovrà poi restare in ufficio, dietro una scrivania a fare lavori amministrativi come succede ora, ma tutte le “divise” saranno impiegate a fare quello per cui sono stati assunti: ridarci quella sicurezza che ora un po’ ci manca.

Altri punti chiave per fornire sicurezza ai forlivesi sono il miglioramento dell’illuminazione pubblica che va potenziata, e, infine, istituire una vera rete di controllo di vicinato che permetta di coinvolgere i cittadini in forme di sicurezza partecipata dove, si badi bene, nessun cittadino è autorizzato a prendere iniziative, ma semplicemente può dare il suo contributo segnalando situazioni sospette tramite strumenti anche tecnologici ad un referente delle forze dell’ordine. 


Giorgio Calderoni (centro sinistra)

Una delle prime cose che farò, se sarò eletto, sarà commissionare una ricerca di un istituto indipendente sulla vivibilità e la sicurezza, nelle differenti zone e quartieri della nostra città. Darò, cioè, la parola ai cittadini per mettere a fuoco tutte le problematiche nei differenti territori, chiedendo anche proposte ed indicazioni.  La recente inondazione a Villafranca ha reso evidente che la sicurezza riguarda sia la cura dell’ambiente e del territorio che anche la sorveglianza e i controlli sui lavori pubblici. Il Comune sarà impegnato sul fronte della legalità e del rispetto delle regole per tutti.

Il “Controllo di vicinato” che è già operativo in altre città può essere una risorsa significativa, specialmente nella forma di una “rete civica di solidarietà”. Forlì sta cambiando velocemente, è già una città multietnica. Questa rapida trasformazione comporta problemi, timori, spaesamenti. Rispondere efficacemente ai problemi che queste situazioni comportano implica un salto culturale e organizzativo della struttura comunale. Il valore primario è la coesione sociale che oggi è strettamente connessa  all’accoglienza e all’integrazione; le ultime misure del governo che hanno ridotto i fondi destinati a questo scopo, non sono certo di aiuto ai Municipi che sono i primi enti coinvolti.  Inoltre la Questura ha bisogno di un nuovo ufficio immigrazione, non sono decorose quelle file lungo corso Garibaldi e ostacolano il normale svolgimento del lavoro operativo.  
 

Veronica San Vicente (L'alternativa per Forlì)

I dati sulla sicurezza segnalano un calo dei crimini in città. Tuttavia la percezione dei cittadini è di vivere in una città insicura e su questo deve intervenire l’amministrazione comunale. Per la lista l’Alternativa la sicurezza deve rimanere monopolio pubblico, per questo sarà necessario rinforzare le forze di polizia municipale, ad oggi sotto dotate, anche a causa dell’entrata nell’unione dei comuni, che ha sguarnito la città di Forlì. È necessario un presidio delle forze dell’ordine nei quartieri, nel forese, laddove nel centro storico dei passi avanti sono già stati fatti. 

Per rinforzare la sensazione di sicurezza è necessario intervenire sull’arredo urbano e sull’incuria, in particolare rafforzando l’illuminazione e sulla riqualificazione urbana. Crediamo inoltre che là dove vi sono famiglie, giovani, anziani e partecipazione attiva nella società, si riduca il fenomeno anche di devianza. In particolare, crediamo che sia necessario lavorare a stretto contatto con i quartieri, con le associazioni al fine di attivare patti con i cittadini per il recupero di piccole aree di incuria, che permettano di avere un presidio sul territorio e quindi di rafforzare la sicurezza. La promozione della socialità e della conoscenza tra vicini sono elementi in grado di per se’ di fare sentire i cittadini meno soli e quindi più sicuri. 
Infine, è necessario ricordare dove si trovano i principali fattori di lesioni e di mortalità prematura a Forlì sono dovuti alla violenza di genere, che trova spesso la sua espressione all’interno della famiglia e sulla quale è necessario portare avanti una battaglia culturale, all’incidentalità stradale, in forte aumento, e sul lavoro. Compito del Comune è anche lavorare su questi elementi per garantire la sicurezza in ogni luogo.


Marco Ravaioli  (Forlì SiCura)

La sicurezza urbana è sinonimo di vivibilità e chi la usa per diffondere paura e generare profitto elettorale è un mascalzone da cui è bene proteggerci. Forlì SiCura ha un progetto per la sicurezza urbana integrata che è stato preso a modello quale best practices, a livello nazionale. Forlì, negli ultimi 3 anni, è la diventata la città dell’Emilia Romagna con la maggiore decrescita di fatti reato e incidenti come è facilmente verificabile dai dati dell’osservatori regionale sui fenomeni criminali. Il nostro piano prevede investimenti su diversi livelli per oltre due milioni di euro. Le azioni principali sono: Luoghi SiCuri, maggiore vivibilità tramite la realizzazione di un regolamento edilizio che in futuro eviti errori progettuali che creano “buchi neri” e spazi insicuri. Iniziare a progettare luoghi cui ogni individuo può percepire lo spazio pubblico come proprio. Strade SiCure, migliorare la qualità della mobilità intervenendo su infrastrutture e viabilità. Costruire un team per l’analisi del rischio stradale e implementare, le zone 30 naturali, gli attraversamenti pedonali protetti, i dissuasori della velocità, le ciclabili sicure e la totale sostituzione dell'illuminazione pubblica con luci a led per evitare spegnimenti non voluti. SiCurezza partecipata, per contribuire ad eliminare delle cause del disagio dei cittadini rispetto alla sicurezza, sviluppando un'applicazione per cellulare, una piattaforma di scambio bi-univoca di informazioni con la Polizia Locale (App 1Safe). Ultima ma non meno importante, Smart Security, la videosorveglianza attiva evoluta che integra la videosorveglianza della città di Forlì con il territorio, per creare una barriera elettronica che protegge le città da auto rubate, ricercate dalle polizie, sprovviste di assicurazione o segnalate dall'a pp 1safe. Ammodernare la videosorveglianza del centro e creare nei distretti produttivi, zone di protezione situazionale con le nuove tecnologie. Vogliamo anche proporre la partecipazione SiCura, formare cioè gruppi civici nei quartieri per sviluppare il senso di comunità e rendere l’individuo il protagonista del proprio territorio, come già fatto in Corso Mazzini con il progetto "Il bello che non ti aspetti”. Infine  vorremmo costruire un patto di collaborazione con istituti di vigilanza privata, per collaborare alla controllo dei beni comuni e implementare le dotazione tecnologiche del comune.

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