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Intervista a Enrico Letta: "La Romagna sempre più coesa, così potrà sfruttare al meglio le risorse del Pnrr"

Enrico Letta, segretario del Pd ospite a Cesena e a Forlì per la campagna elettorale, è legato in particolar modo al nostro territorio

Sarà perché è cittadino onorario di Roncofreddo oppure perché ogni estate partecipa alla summer school della Scuola di Politiche di Cesenatico - progetto che ha lanciato nel 2015  per permettere a ragazzi di tutta Italia di conoscere il mondo di chi si occupa della cosa pubblica - ma Enrico Letta, segretario del Pd ospite a Cesena e a Forlì per la campagna elettorale, è legato in particolar modo al nostro territorio.

Enrico Letta come vede la Romagna del futuro?
"Più Romagna. Nel senso di più forte nel far valere le sue caratteristiche di sempre, quelle di una terra laboriosa, solidale e capace di guardare al futuro con lungimiranza e con la capacità di investire in settori strategici. Una terra che dovrà agire sempre più in un’ottica di area vasta romagnola, specialmente in materie cardine quali salute, energia, logistica e infrastrutture, cultura e turismo, imprese e lavoro. La Romagna in futuro dovrà mantenere un alto livello di servizi pubblici, a partire dalla sanità e dalla scuola. Le imprese dovranno essere accompagnate nell’innovazione che da sempre le caratterizza nel nostro territorio. Il lavoro dovrà essere di qualità e ben retribuito; la sostenibilità ambientale sarà al centro, con investimenti sull’energia pulita e sul verde pubblico nelle nostre città".

L'economia di questo territorio si basa, tra le altre cose, sul turismo, sull'agroalimentare e sul manifatturiero (distretto di calzature). Cosa serve secondo lei alla Romagna per migliorarsi?
"La Romagna deve pensare e agire sempre più insieme, solo così può riuscire a cogliere tutte le opportunità che questa terra offre, per tradizione e capacità di innovazione. Deve costruire una visione comune, sfruttando al meglio le risorse del PNRR, per continuare a essere terra del buon vivere e ricca di eccellenze. Servirà accompagnare le imprese nell’innovazione e nella ricerca per stare al passo con la competizione globale, investire nella formazione dei lavoratori e fare sistema tra aziende e filiere produttive. La Romagna arriva pronta e unita di fronte alle sfide globali, anche grazie alle associazioni di categoria, ai sindacati e a un buon sistema di relazioni industriali".

La crisi energetica sta mettendo alle strette molte imprese anche del nostro territorio. Come risolvere il problema? Che risposte dare? Sia immediate che a lungo termine.
"Innanzitutto serve porre un limite all’impennata dei prezzi. Per questo motivo continueremo a lavorare per l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas e introdurremo, in via eccezionale e transitoria per 12 mesi, un tetto nazionale al prezzo dell’energia elettrica. Per permettere alle imprese di continuare a operare raddoppieremo già a partire dal mese di giugno di quest’anno il credito d’imposta per compensare gli extra-costi di gas e elettricità. Introdurremo poi un nuovo contratto “bolletta luce sociale” che fornisca a microimprese e famiglie con redditi medi e bassi energia elettrica da fonti rinnovabili gratuitamente fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia (pari al 50% del consumo medio), con prezzi calmierati sulla parte eccedente. Sul lungo termine occorre accelerare sulle rinnovabili. Investire subito, da oggi, nell’energia pulita è tre volte strategico. Primo, perché contrasta il cambiamento climatico abbattendo le emissioni di CO2. Secondo, perché taglia in maniera strutturale il prezzo delle bollette per famiglie e imprese e crea nuovi posti di lavoro. Terzo, perché rafforza la nostra sicurezza nazionale, riducendo la dipendenza dall’importazione di fonti fossili dall’estero".

L'applicazione della Bolkestein sta lasciando scontento tra gli storici bagnini della riviera romagnola che per noi è la base del sistema economico. Cosa ne pensa?
"La Regione Emilia-Romagna ha fatto un ottimo lavoro su questo punto, anche grazie al lavoro del Presidente Stefano Bonaccini e dell’Assessore al Turismo Andrea Corsini. È necessario che nei criteri di valutazione dei nuovi bandi di gara siano inseriti alcuni elementi: sostenibilità sociale e ambientale, standard qualitativi dei servizi, valorizzazione dell’esperienza professionale e valore aziendale dell’impresa. In questo modo potremo applicare i principi di trasparenza e concorrenza della direttiva europea e al tempo stesso salvaguardare e valorizzare l’esperienza di chi lavora da anni sulle nostre coste. E’ fondamentale non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale".

Come tutelare l'agroalimentare locale, anche dal fatto che molte imprese sul territorio - veri colossi nazionali - sono energivore. Con i costi dell'elettricità sempre maggiori avranno grossi problemi... 
"La filiera agroalimentare deve essere sostenuta nel percorso della transizione ecologica, perché solo così potrà affrontare con successo i diversi rischi che la minacciano, dall’impatto dei cambiamenti climatici all’aumento dei prezzi energetici. Vogliamo fare del comparto agroalimentare il motore italiano della sostenibilità, per difendere un settore strategico, le eccellenze del Made in Italy e le bellezze del nostro territorio. Investiremo nelle energie rinnovabili. Elettrificazione e digitalizzazione ci aiuteranno a de-carbonizzare il sistema e a migliorare produttività e redditività delle imprese. Adotteremo un piano nazionale per l’acqua e la siccità, investendo nelle infrastrutture idriche e sostenendo le imprese che adotteranno sistemi di recupero e riuso delle acque. Inoltre, le nostre proposte contro il caro energia - a cui ho accennato in precedenza - rispondono anche alle esigenze della filiera agroalimentare".

Reddito di cittadinanza. Le strutture che operano nel turismo hanno fatto fatica a trovare il personale anche perché alcuni giovani preferiscono prendere il reddito di cittadinanza che lavorare. Va tenuto il reddito oppure no? Va rivisto?
"Il Reddito di Cittadinanza va mantenuto, con delle modifiche. Come dimostrato anche dalla Banca d’Italia ha saputo rappresentare un importante strumento di lotta alla povertà. Ma sono anche evidenti diversi suoi limiti, a partire dall’ingiusta penalizzazione per le famiglie numerose e dalle difficoltà nell’avvicinare le persone al mondo del lavoro. Le nostre proposte di modifica sono in linea con quelle elaborate dalla Commissione Saraceno, istituita dal Ministero del Lavoro a guida PD. In particolare, sarà importante favorire la cumulabilità tra sussidi e lavoro, così da non disincentivare la ricerca di un impiego. C’è anche un altro tema, però. Rifiuto categoricamente la narrazione secondo cui le nuove generazioni preferirebbero stare sul divano piuttosto che darsi da fare. Il Partito Democratico crede fortemente nei giovani, li abbiamo messi al centro della nostra campagna elettorale. I giovani sono pronti a lavorare, quando sono garantiti dignità e qualità. Sfruttamento, lavoro nero e finti stage sono una piaga che hanno pagato soprattutto le giovani generazioni. Non è accettabile".

Stiamo vedendo che la combinazione della legge elettorale e la riduzione dei parlamentari non favorisce il ricambio ma, anzi, ha accentuato il fenomeno dei "paracadutati". Anche nel collegio di Forlì-Cesena, accanto a Bulbi, molto conosciuto e legato al territorio, ci sono due candidate sconosciute. Per il centrodestra c'è la lombarda Gloria Saccani Jotti alla camera, mentre per il collegio uninominale per il Senato (Rimini, Forlì-Cesena) per il Pd e PIù Europa c'è Simona Viola, anche lei milanese. Questo non crea sempre maggiore diffidenza e distacco dei cittadini dalla politica?
"Il Partito Democratico in Romagna ha operato delle scelte di netta aderenza al territorio e questo è un elemento di grande orgoglio: gli elettori riconosceranno questo nostro punto di forza. Sulle altre decisioni, non è stato facile, lo ammetto. Sono state fatte delle scelte, che hanno dovuto tenere conto anche delle regole del gioco. La legge elettorale con cui andiamo a votare è pessima, ma purtroppo non c’è stata la volontà di cambiarla prima del voto. Dico però una cosa: adesso è il momento di fare squadra, basta pensare ai destini personali, per fermare la destra servirà il contributo di tutta la comunità del Partito Democratico, nessuno escluso".

Massimo Bulbi è il candidato per la Camera del Pd è un uomo del territorio, ma soprattutto un politico che è sempre stato al suo fianco anche quando i venti politici non erano i migliori per lei. Oltre alla sintonia politica vi lega anche un rapporto di amicizia personale?
"Massimo è un amico da una vita. Sono veramente contento di essere al suo fianco nel momento del lancio della campagna elettorale. E’ una persona di grande competenza e di grandi valori, sono sicuro che saprà dare un contributo prezioso nel prossimo Parlamento".

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