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Verso le elezioni

Elezioni, le cinque priorità di Confedilizia: "Ridurre le tasse che gravano sulle case"

Il presidente provinciale Caselli, il vicario Senzani e il segretario Bongiorno: “In vista del voto del 25 settembre, poniamo a tutti i candidati sul nostro territorio le questioni tematiche elaborate da Confedilizia nazionale”.

 “Occorre iniziare a ridurre l’eccessivo carico di tassazione che grava sulle case”. E' l'appello che Confedilizia Forlì-Cesena lancia ai candidati in vista delle elezioni politiche di domenica prossima.“Poniamo pubblicamente a tutti i candidati sul nostro territorio le questioni tematiche elaborate da Confedilizia nazionale e che ovviamente condividiamo - affermano il presidente provinciale, Carlo Caselli, il vicario, Stefano Senzani e il segretario generale, Vincenzo Bongiorno -. Rimarremo in fiduciosa attesa di una risposta da parte di chi è candidato. Faremo conoscere ai numerosi nostri soci e alle loro famiglie le risposte e le non risposte ricevute, in modo che ognuno possa avere utili elementi per decidere il proprio voto”.

Le cinque priorità per l’immobiliare sono state illustrate dal presidente nazionale di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, nel corso dell’Assemblea Generale e del Consiglio Direttivo dell’Associazione, svoltisi venerdì scorso a Piacenza, con presenze provenienti da tutta Italia. In rappresentanza di Confedilizia Forlì-Cesena, hanno partecipato il presidente Caselli e il segretario Bongiorno.
Il documento rivolto alla politica, stilato da Confedilizia (consultabile in versione integrale sulla pagina facebook dell’Associazione) individua cinque punti prioritari: il primo è quello di "superare la tassazione patrimoniale". Argomentano dall'associazione: "In Italia, dal 2012, vi è una patrimoniale ordinaria sugli immobili che grava, ogni anno, per circa 21/22 miliardi di euro su milioni di famiglie: l’Imu. In prospettiva, si considera opportuno superare il sistema di fiscalità locale fondato sull’Imu e altre imposte locali e introdurre un tributo collegato ai servizi apprestati dai Comuni, commisurato al beneficio apportato da tali servizi ai singoli immobili".

Punto due: "rilanciare gli affitti commerciali. La locazione di immobili a uso diverso dall’abitativo (locali commerciali, uffici ecc.) da parte di persone fisiche è gravata – direttamente o indirettamente – da almeno 6 imposte: Irpef, addizionale comunale Irpef, addizionale regionale Irpef, Imu, imposta di registro e imposta di bollo. Si tratta di un carico di tassazione che – combinato con la lunga durata obbligatoria dei contratti (12 o 18 anni, a seconda delle attività), determina un forte ostacolo all’incontro fra domanda e offerta di immobili in locazione. Tale ostacolo sarebbe attenuato dall’introduzione di un regime di imposizione del reddito da locazione sostitutivo dell’Irpef, in analogia con quanto in essere dal 2011 per le locazioni residenziali. Contestualmente appare indispensabile la cancellazione della regola che impone di sottoporre a Irpef persino i canoni non percepiti".

Quindi, "riqualificare il patrimonio edilizio. Il patrimonio edilizio italiano, che costituisce una ricchezza per tutto il Paese, necessita di cura e manutenzione nonché di essere reso sicuro dal punto di vista sismico ed efficiente sul piano energetico. Occorre impostare un sistema stabile ed equilibrato di sostegno agli interventi finalizzati a riqualificare il nostro patrimonio immobiliare, anche in vista dell’approvazione della nuova direttiva Ue sul rendimento energetico nell’edilizia. Vi è poi il problema dei moltissimi immobili non utilizzati. Per le abitazioni, in particolare, la proposta è quella di varare un regime fiscale di estremo favore - che potrebbe consistere nell’esclusione dalle imposte sui redditi e dall’Imu per un quinquennio, oltre che dall’imposta di registro in fase di acquisto - per i soggetti, persone fisiche e imprese, che provvedano a riqualificare gli immobili in questione e a destinarli alla locazione".

"Sviluppare il turismo con la proprietà diffusa" è la quarta priorità indicata da Confedilizia: "L’Italia è un Paese naturalmente vocato al turismo, di cui è necessario sfruttare tutte le potenzialità, per il bene dell’intera economia nazionale e per la rinascita di aree o singoli borghi altrimenti senza futuro. In questo quadro, occorre favorire lo sviluppo - accanto ai modi più tradizionali di recettività turistica - di forme di ospitalità che si stanno affermando in risposta a specifiche esigenze che si sono presentate, a partire da quelle (come, ad esempio, le locazioni brevi) che vedono protagonista la proprietà immobiliare diffusa, anche attraverso il nostro esteso patrimonio di interesse storico-artistico". Infine "tutelare l’affitto: "Occorre assicurare una maggiore tutela ai proprietari che concedono in locazione i loro immobili, in specie di tipo residenziale, che in tal modo svolgono una funzione economica e sociale fondamentale".

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