Elezioni, il M5S attacca Drei sull'emergenza abitativa: "Non è esempio di welfare virtuoso"
"I nostri cittadini - sostengono i 'grillini' - sono costretti ad affrontare vere e proprie odissee nell’iter di assegnazione degli alloggi e devono sopportare tante ingiustizie"
Sul tema dell'emergenza abitativa, dopo il Partito Comunista dei Lavoratori, prende la parola anche il Movimento 5 Stelle. “A Forlì e in tutta la Provincia al 2010 solo il 10% delle richieste di case popolari era stata soddisfatta e tutta la Romagna continua a essere penalizzata sul fronte dell'edilizia sociale come emerge chiaramente negli ultimi bandi regionali rispetto all'Emilia", affermano i pentastellati.
"I nostri cittadini - sostengono i 'grillini' - sono costretti ad affrontare vere e proprie odissee nell’iter di assegnazione degli alloggi e devono sopportare tante ingiustizie: la ripartizione degli alloggi fra stranieri e italiani è squilibrata (divise quasi al 50%); sono ancora troppo elevati i livelli di morosità e, per ultimo, segnaliamo anche un caso di mancata organizzazione che ha arrecato disagio a molte famiglie".
Ricordano dal Movimento 5 Stelle: "Nel mese di dicembre 2012, in presenza del sindaco Roberto Balzani e dell’assessore al Welfare Davide Drei, sono stati inaugurati 40 alloggi a canone sociale per 126 abitanti, realizzati da Acer su mandato del Comune di Forlì in Via Fellini (civici 6, 8 e 10, area ex Foro Boario). Un intervento di edilizia residenziale pubblica costato – come aveva riportato la stampa – ben 5 milioni di euro per realizzare unità residenziali in classe energetica B/C e quindi in teoria case che consentano un consumo ridotto".
"Nello stesso periodo 2012/13, come è stato riferito dai diretti interessati, Acer ha sfrattato (anche “in malo modo”) gli inquilini dalle case di via XXIV Maggio i quali sono stati sistemati in nuove abitazioni con grossi problemi per tutti - aggiungono i pentastellati -. La motivazione "ufficiale" di questo trasferimento? La giustificazione era che le case di Via XXIV Maggio dovevano essere vendute. Ma oggi, a distanza di oltre un anno, non solo quelle abitazioni non sono state vendute, ma non risultano neppure in vendita. Col risultato che, senza il quotidiano funzionamento di acqua, gas e pulizia di interni ed esterni, i fabbricati invenduti andranno incontro ad usura e deprezzamento. A questo punto gli inquilini potevano restare dov'erano riducendo il disagio al minimo. E' questo l'esempio di welfare virtuoso di cui parla il candidato sindaco del centrosinistra?”.