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Elezioni, Perini contro Drei: "Troppe personalità: forse non si sente sicuro"

Con siffatta macchina da guerra credevo che si sentisse sufficientemente forte e tranquillo di vincere al primo turno. Ma, forse, i suoi esperti di sondaggi non gli danno questa certezza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Intendo parlare del candidato sindaco del Pd che prima fa una coalizione di ben tre liste (più la sua) che assemblano personaggi di ogni colore politico: rosso, 2 tonalità di verde, molto bianco e forse anche un po’ di grigio. Non li ho contati bene tutti, ma 32 per 4 fa circa 125 persone, e scommetto che faccia fatica anche solo a legare facce e nomi. Poi chiede anche a noi - visto che SEL, almeno a livello amministrativo, si coalizza solitamente col PD - di entrare in questo guazzabuglio di colori e di idee. Ovvio che non possiamo che declinare l’invito. Con  siffatta macchina da guerra credevo che si sentisse sufficientemente forte e tranquillo di vincere al primo turno. Ma, forse, i suoi esperti di sondaggi non gli danno questa certezza. E allora cerca aiuto presso i suoi amici di partito più blasonati e tanti ministri di governo: prima la Serracchiani, poi la Boschi, poi il capo del Governo in persona, poi il ministro Poletti. E soccorre in aiuto anche il console americano Sarah Craddock Morrison. Non è mai successo, che io ricordi, una cosa del genere per un candidato sindaco a Forlì! Ma a tutte queste esimie personalità non verrà il dubbio di scarsa considerazione e rilevanza politica? Mi viene però un altro dubbio: non sarà tutto questo, segno di estrema insicurezza e debolezza del candidato? Tutta questa “folla” che accorre al parco urbano non è il numero dei candidati per due o per tre? Mi sembra proprio poca cosa per questi pezzi da novanta! L’alternativa sicura sarebbero stati alleati più umili, alleati non in cerca di poltrone ma con nuove proposte e con un programma di discontinuità rispetto al passato-presente che ha ridotto Forlì ad una città fantasma, vuota, senza speranza, “ammalata”.
    
Pino Perini Candidato Sindaco di “INSIEME DA SINISTRA”

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