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Elezioni, Petroni (Forza Italia): "Infrastrutture da progettare in ottica di città metropolitana"

Sono le osservazioni di Elisa Petroni, candidata al consiglio comunale di Forlì nella lista di Forza Italia, a sostegno del candidato sindaco Gian Luca Zattini.

“Quando si parla di politiche del territorio non si può certo prescindere da un’attenzione particolare verso la viabilità, i cui limiti sono certamente un ostacolo a qualsiasi progetto di sviluppo della comunità locale, specie se vista in un’ottica di area vasta e di città metropolitana della Romagna, una tendenza oramai imboccata da tempo”. Sono le osservazioni di Elisa Petroni, candidata al consiglio comunale di Forlì nella lista di Forza Italia, a sostegno del candidato sindaco Gian Luca Zattini.

"Mi riferisco - precisa Petroni - innanzitutto ai collegamenti fra Forlì e le città limitrofe più importanti, ovvero Cesena e Ravenna. Sono francamente insostenibili - per le tante persone che, non solo per motivi di lavoro, transitano sugli assi stradali attualmente disponibili verso queste città – i tempi di percorrenza esageratamente dilatati, causati sia dal traffico (vedi via Emilia per Cesena), che da un tracciato veramente fuori dal tempo (per di più interessato a limiti di velocità), che penalizza i forlivesi e isola i ravennati. Se vogliamo pensare al territorio romagnolo come una città metropolitana bisogna mettere mano al più presto ad una progettualità dei collegamenti stradali che crei sinergia fra i grandi nuclei urbani e favorisca un interscambio agile e veloce. Credo che la via Emilia bis, per quanto concerne il collegamento veloce con Cesena, di cui si parla da decenni senza aver concluso nulla, debba essere una priorità assoluta, seguendo la modalità operativa più semplice e diretta, ovvero collegare le tangenziali delle due città. Per quanto concerne la Ravegnana serve almeno un adeguamento della viabilità a scorrimento veloce".

"Disquisendo di viabilità, sempre in un’ottica di sviluppo territoriale - continua Petroni - credo che dovremmo prendere in esame anche questioni che contemplano i collegamenti fra la Romagna e il centro Italia: è un discorso vecchio, ma, ahimè ancora attuale: la variante di valico sulla A1 Bologna-Firenze ha rappresentato certamente un valore aggiunto, ma non sufficiente, specie se analizzato in sinergia con l’altro asse stradale che dovrebbe agevolare i collegamenti appenninici, ovvero la E45, un vero e proprio disastro infrastrutturale, negli ultimi 40 anni sempre interessato da cantieri, che ne minano l’efficacia e anche la sicurezza per chi vi transita. Mi chiedo se nel 2019 non sia il caso di ritirare fuori dal cassetto un’ipotesi di cui nei decenni scorsi si parlò con insistenza, ma che poi finì nel dimenticatoio: mi riferisco al progetto di miglioramento della statale 67, per trasformarla in un asse stradale a scorrimento veloce, per la quale nel 1992 fu costituita anche una società consortile (To.Ro. scrl), sciolta nel 2015 e liquidata nel 2016. Un progetto che, alla luce dell’inefficienza della E45 meritava certamente un interesse maggiore, specie se considerato in un progetto più ampio che abbracci tutta la SS67 (da Ravenna a Livorno) mettendo in relazione due importanti scali marittimi e i reciproci scambi di merci".

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