rotate-mobile
Politica

Elezioni, Portolani (Forlì Cambia): "Zingaretti a Forlì? Una grossa delusione"

E' lapidario il commento di Marinella Portolani, candidata nella lista civica “Forlì Cambia - Zattini Sindaco"

"Zingaretti a Forlì? Una grossa delusione". E' lapidario il commento di Marinella Portolani, commerciante, membro della Giunta Nazionale Snag, candidata nella lista civica “Forlì Cambia - Zattini Sindaco". "Chi si aspettava qualche considerazione originale, fuori dall'abusato armamentario politico del Pd è rimasto insoddisfatto - esordisce -. Dal palco sono partiti i consueti attacchi al governo, il solito elenco delle cose che non vanno, senza prospettare  la ben che minima soluzione e accuse palesemente mistificate, come la “legge sulle armi” che obbligherebbe i cittadini a difendersi da soli in quanto lo Stato non è in grado di farlo con i suoi uomini e mezzi".

"Forse Zingaretti, fratello del commissario Montalbano, quindi esperto del problema criminalità per prodigiosa affinità genetica, pensa di poter mettere un poliziotto o un carabiniere accanto ad ogni gioielleria, distributore di benzina, attività commerciale? - continua Portolani -. Mi fermo qui, ma non posso esimermi dal ricordare, a coloro che applaudivano le parole del loro segretario che dal 16 novembre 2011, giorno in cui si dimise Berlusconi, al 1 giugno 2018, insediamento del governo Conte, si sono susseguiti per ben 4 presidenti del consiglio non certo di destra (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni). Allora? Ma sorvoliamo. Ciò che più mi interessa sottolineare, infatti, è l'assoluta, totale, profonda mancanza di idee del Pd forlivese. Dal palco di Piazza Saffi non è venuta la ben che minima proposta operativa per Forlì, solo l'abusata litania della presenza di Salvini sul balcone del comune che ha causato uno sfregio profondo e imperdonabile alla città e a tutti i democratici antifascisti. Io sono democratica e convintamente antifascista, ma non mi sono affatto sentita umiliata. Non mi risulta che Salvini abbia offeso la memoria dei martiri forlivesi, né che abbia fatto uso di slogan in favore del fascismo, ha sostenuto, questo sì, che il Pd deve andare a casa  lasciando l'amministrazione che governa da quasi 70 anni".

"Ma anche Zingaretti, ad ogni piè sospinto, invita “caldamente” il governo gialloverde a lasciare - conitnua -. Allora dove sta lo scandalo? Non credo che il balcone del comune sia da considerarsi “patrimonio dell'umanità” quindi da non utilizzare o da usare solo per le festa della Befana. Non poteva mancare, poi, negli interventi di Ancarani e Calderoni un velenoso riferimento al candidato sindaco di centro destra Zattini, reo di aver oltrepassato, anche se per pochi istanti (Calderoni dixit) la soglia del balcone, macchiandosi di una grave colpa, “mancanza di sensibilità democratica”. A questo punto, a mio parere, si è veramente sfiorato il ridicolo".

"Chiamare antidemocratico un uomo che ha alle spalle 10 anni di buon governo a Meldola, un sindaco di provata esperienza, moderato, aperto al confronto civile, cristallino nei comportamenti, in grado di dare lezione di professionalità agli amministratori attuali e futuri, è veramente dimostrare faziosità e mancanza di idee oltre che di contenuti - conclude Portolani -. Quando si scende a livello di contumelia, anziché rispondere è più intelligente rifarsi alla considerazione del giornalista Dino Basili che ribadisce: “Bisogna ringraziare anche per gli sgarbi. Permettono di valutare meglio chi li fa”. Potrei continuare con la fiera della amenità, ma credo basti questo per convincere i forlivesi a votare Zattini sindaco  per evitare cinque anni di assoluto vuoto operativo che porterebbero Forlì a condizioni ancora peggiori di quelle in cui versa dopo il pluridecennale governo del Pd and company".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, Portolani (Forlì Cambia): "Zingaretti a Forlì? Una grossa delusione"

ForlìToday è in caricamento