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Elezioni regionali, Rondoni: "Serve una legge per la famiglia"

Afferma Rondoni: "Intendo portare avanti anche la valutazione di impatto familiare in modo che le norme approvate, anche a livello regionale, vengano prima testate negli effetti e nelle ricadute sulle famiglie, in particolare quelle più numerose"

"Sono necessarie politiche regionali a favore della famiglia, luogo di vita, di educazione, di crescita, formazione, solidarietà". Lo dichiara Alessandro Rondoni, candidato presidente della Regione Emilia-Romagna con “Emilia-Romagna Popolare” Ncd-Udc-Ppe, che ha seguito giovedì a Bologna la conferenza stampa del Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia-Romagna. Nel corso dell’incontro, Rondoni ha sottoscritto il “Manifesto” proposto dal Forum.

"Condivido i punti del documento che firmo - afferma - con l’impegno di approvare una Legge regionale sulla famiglia per renderla protagonista nel sistema degli interventi pubblici, nel segno della sussidiarietà, con attenzione ai nuclei con figli, che non possono essere penalizzati nell’ambito della fiscalità, delle tariffe, dei ticket sanitari. Intendo portare avanti anche la valutazione di impatto familiare in modo che le norme approvate, anche a livello regionale, vengano prima testate negli effetti e nelle ricadute sulle famiglie, in particolare quelle più numerose. È una questione di equità".

Il Forum ha presentato le proposte programmatiche per il prossimo mandato amministrativo. In riferimento alla crisi economica in atto, Rondoni sottolinea come la famiglia sia "la prima rete naturale di rapporti caldi, di welfare e di assistenza. Essa è soggetto economico attivo, impresa naturale e sociale, senza la quale in questi anni il nostro sistema socio-economico sarebbe già crollato. L’Emilia-Romagna ha il triste primato della denatalità, che provoca squilibri demografici e mina il sistema socio-economico del nostro territorio togliendo speranze e prospettive per il futuro".

Il candidato della coalzione "Emilia Romagna Popolare" ha quindi invitato il sindaco di Bologna "a guardare la realtà fatta di centinaia di migliaia di famiglie, che attendono una risposta ai problemi che hanno, anziché perdere tempo a fare autografi per battaglie che andrebbero condotte in Parlamento, senza accendere gli animi con inutili divisioni, polemiche e conflitti istituzionali".

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