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Elezioni regionali, il crollo Forza Italia: "Non siamo finiti, ma servono decisioni giuste"

Sul crollo dei berlusconiani interviene Daniele La Bruna, presidente del club Forza Silvio "Aria Nuova" Forlì-Cesena

La chiamata alle urne per l'elezione del presidente della Regione e il rinnovo dell'assemblea legislativa ha restituito una Forza Italia al 2,86% in provincia e al 2,96% a Forlì, superata da Fratelli d'Italia che è andata oltre l'8%. Sul crollo dei berlusconiani interviene Daniele La Bruna, presidente del club Forza Silvio 
"Aria Nuova" Forlì-Cesena: "A caldo esprimo il dolore e il disappunto per il voto per il consenso raccolto - esordisce -. Il mio dolore è ancora più forte e significativo dato che da tempo avevo fatto presente che la conduzione del partito nella scelta fatta dalla senatrice Annamaria Bernini e dal suo braccio destro nonché vicario regionale Luca Bartolini, erano ampiamente prevedibili tant’è che io stesso, ma non solo io, facevamo presente sin dalle elezioni europee che il percorso intrapreso era errato e dannoso al partito". Ma, "anziché prendere atto dei consigli, anziché valutarne il senso, il peso e il significato, si è scelto di esautorarmi dai quadri dirigenziali provinciali in una provincia o ancor meglio in una città che unica in Romagna aveva ottenuto alle elezioni europee un risultato di assoluto rispetto, un risultato che credo fermamente di potermene vantare anche grazie al mio pesante intervento nella campagna elettorale del maggio scorso, si è  scegliendo con forza o ancor più con prepotenza un percorso deleterio fino al punto di risultare alla luce del voto ottenuto autolesionista".

"È appena trascorsa la notte della verità - prosegue La Bruna -. Sarebbe stupido se la parte sana di Forza Italia, quella che assieme a me in questo momento piange la perdita di un consenso che ha un solo nome, quello che nell’articolo della Verità di domenica è stato impietosamente ma realisticamente definito “il cerchio tragico”, un cerchio facilmente identificabile, un cerchio in cui è stata tenuta fuori perché portatrice di proposte, idee e soluzioni diverse l’onorevole Simona Vietina, è passata la notte della verità, non so se le prossime notti saranno quelle “dei lunghi coltelli” ma sento che non si potrà tornare a guardare a un futuro possibile e positivo per Forza Italia se non verrà fatta la dovuta pulizia di un vertice dirigenziale, di un “cerchio” che ha mostrato di essersi rivolto solamente al proprio interesse". Continua la riflessione di La Bruna: "Il centro destra non ha vinto le elezioni e se anche Forza Italia avesse retto i voti delle ultime europee si sarebbe perso comunque, per un filo, per un niente e, questo deve inevitabilmente far riflettere anche sulla conduzione di una campagna elettorale regionale al di fuori di un canone costruttivo per la regione. Non posso a caldo non considerare tutte le parole che l’onorevole Mara Carfagna ha in più occasioni espresso a sfavore di una Forza Italia appiattita su una Lega “stranita” dall’onnipotenza che il “potere” ha fatto intravedere al suo leader".

"Noi siamo diversi e come partito non siamo finiti - continua -. Lo mostra il risultato della Calabria, non siamo finiti e risorgeremo se solamente sapremo prendere le decisioni giuste. Noi siamo un movimento sociale, liberale, repubblicano e cattolico, che guarda i problemi e pensa di risolverli anziché demonizzarli per assurgere a un consenso istintivo che però appena diventa necessaria una riflessione, perde la sua forza e viene a mancare ciò che è stato il collante, portando a scegliere chi come noi, non essendoci noi anziché urlare fa proposte. Diamo voce alle nostre proposte, torniamo a essere il grande partito che sa come si giuda una citta, una regione e una nazione".

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