Elezioni Regionali, Ragni (Forza Italia): "Agli operatori del turismo della costa romagnola restituire il 100% della tassa di soggiorno"
Fabrizio Ragni, coordinatore comunale di Forza Italia a Forlì e candidato per gli azzurri alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020, cita come esempio il Comune di Cesenatico
“In materia turistica, sostegno al territorio ed alle imprese del settore, proporremo all'assemblea legislativa regionale un automatismo che consenta di tradurre alla pari i proventi dall’imposta di soggiorno in attività promozionale". Del tema turismo s'è discusso lunedì pomeriggio all' Hotel Miramare di Cesenatico, con il senatore Maurizio Gasparri, il coordinatore dell’Emilia Romagna per Forza Italia Adriano Paroli e il coordinatore provinciale e vicario regionale Luca Bartolini. Fabrizio Ragni, coordinatore comunale di Forza Italia a Forlì e candidato per gli azzurri alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020, cita come esempio il Comune di Cesenatico: "Incassa oltre due milioni di euro dall’imposta di soggiorno e parimenti nel deve destinare uguale cifra per programmare eventi ed opere in ambito turistico. Oggi capita che di quella cifra la giunta di sinistra ne metta a preventivo poco più di 350mila. Ed oltre alle minori risorse, manca l'ascolto della categoria da parte dell'amministrazione comunale e non c'è pianificazione a medio e lungo termine, mettendo in difficoltà le aziende del territorio in un settore dove la concorrenza è molto agguerrita",
"Ho presentato le priorità del mio impegno politico in questa brevissima ma decisiva campagna elettorale - annuncia l'esponente berlusconiano forlivese -. In poche parole: più Romagna, meno tasse, meno lacci e vincoli burocratici per cittadini e imprese, rilancio del turismo , dei servizi e delle infrastrutture, tutela delle belle arti e dell'ambiente come volano dell'economia". "In termini di trasferimenti statali e regionali la Romagna è bistrattata da sempre dai governi di sinistra. Ed è ulteriormente dimenticata la nostra provincia Forlì-Cesena, rispetto alle "cugine" Ravenna e Rimini - aggiunge -. Paghiamo il dazio in termini di minori risorse trasferite e minori attenzioni per il rilancio logistico e infrastrutturale. Porto un solo esempio: il turismo costiero, dunque prevalentemente romagnolo, se si esclude Ferrara, procura l'80% dell'intero Pil regionale, ma dalla Regione arriva alla Romagna meno del 50% delle risorse. Così non si può andare avanti. Chiediamo il riequilibrio".