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Elezioni regionali, Ruffilli (M5S): "Riconoscere la tutela del benessere animale"

E' la proposta di Alessandro Ruffilli, candidato del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale alle prossime elezioni del 26 gennaio

"Riconoscere all'interno del nostro sistema giuridico il concetto di tutela del benessere animale". E' la proposta di Alessandro Ruffilli, candidato del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale alle prossime elezioni del 26 gennaio. "Se un bene non è tutelato da un sistema giuridico, quel sistema giuridico non può punire chi lo viola", afferma l'esponente pentastellato, che cita come esempio quello del furto: "Perché in Italia il furto può essere punito? Perché in Italia la proprietà privata è tutelata. Perché in Italia, dunque, non ci sono e non ci possono essere pene severe per chi maltratta gli animali? Perché manca il concetto di tutela del benessere animale. Sebbene il Trattato di Lisbona sancisca che l’“Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti,” e l’Italia abbia ratificato tale trattato con Legge n. 130 del 2 agosto 2008, tuttavia, nel nostro ordinamento non sono mai state apportate norme di adeguamento".

"In particolare, né la Costituzione, né il codice Civile prevedono e riconoscono una categoria „intermedia“ tra le persone e le cose - afferma Ruffilli -. La normativa vigente in Italia, infatti, tutela la “sensibilità verso gli animali” e non il loro “benessere” e, dunque, è ormai inadeguata e non armonizzata con gli ordinamenti giuridici dell’UE e degli altri Stai membri. L'obiettivo fondamentale della mia proposta di legge è di inserire nell'Ordinamento in modo esplicito il concetto di “animale inteso quale essere senziente” e, come tale, tutelato autonomamente e non, come invece avviene ora, in modo indiretto. Questa proposta di legge, dunque, sposta l'oggetto tutelato dall'ordinamento giuridico in tema di animali dal sentimento (dell'uomo) verso gli animali al “benessere degli animali in quanto esseri senzienti”, come previsto dell’Art. 13, Titolo II, del Trattato di Lisbona. L'obiettivo può essere raggiunto, con un profondo e radicale intervento a livello costituzionale, art. 117 lettera “s”, oppure anche inserendo tra i principi della Legge 14 agosto 1991, n. 281, chiamata “legge quadro in materia di tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo” il fatto che lo Stato riconosce la natura degli animali come esseri senzienti e ne tutela il benessere".

"Questo passaggio etico, giuridico e culturale avrà alcune logiche conseguenze che avranno effetti giurisprudenziali anche su reato di “maltrattamento degli animali" - continua Ruffilli -. Attualmente, infatti, lo stato della legislazione è fermo alla Legge 14 agosto 1991, n. 281, sicuramente obsoleta rispetto all'evoluzione culturale ed alla sensibilità sociale in materia di animali e al reato di "maltrattamento di animali", disciplinato dall'art. 544-ter c.p. (Libro II - Titolo IXbis del codice penale). In alcuni Paesi europei, che hanno già fatto proprio il concetto che sto proponendo, come Svizzera, Francia e Germania, le pene sono ben più severe che in Italia e, nei casi più gravi, l’arresto non è commutabile con una pena pecuniaria. Negli Stati Uniti, poi, per questi reati i colpevoli scontano anni di carcere seguiti da specifici programmi di recupero".

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